di Alfonso Gianni

 

La sua dipartita mi lascia una profonda tristezza. Se ne va un altro protagonista di una rappresentanza sindacale e politica che rimpiango se messa a confronto con quella di adesso. L'ho conosciuto da sindacalista e da uomo politico. Dopo la caduta del secondo Prodi in tanti come me sperammo che lui potesse guidare un governo di transizione, in modo da permettere al Parlamento di cambiare la legge elettorale. Ma non fu così. Negli ultimi anni, in fugaci incontri occasionali, mi è capitato di scambiare con lui qualche battuta mai banale, spesso ironica, con un fondo di amara saggezza. La distanza delle posizioni politiche non è mai stata di ostacolo a un rapporto colloquiale sempre utile. E questo oggi ci manca. Tanto. Buon viaggio, Franco.

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