PERUGIA -  L’Aula di Palazzo Cesaroni ha dibattuto questa mattina sulle strategia dell’Umbria per il contrasto della pandemia da Covid 19 e sulle misure per la Fase 2. Alla relazione della presidente della Giunta, Donatella Tesei, dell’assessore alla Sanità, Luca Coletto e del portavoce delle opposizioni Fabio Paparelli faranno seguito gli interventi dei consiglieri regionali di minoranza e maggioranza.

DONATELLA TESEI (presidente Giunta regionale): “Come sapete, l’Umbria è stata dichiarata REGIONE BENCHMARK ITALIANA PER LA GESTIONE DELL’EMERGENZA COVID, a fronte di un tasso di contagi simile a quello di regioni come il Friuli, nonostante le vicine Marche abbiano invece numeri negativi importanti. La media decessi è stata del 4,5 per cento a fronte della media italiana molto più alta, al 13,4. Abbiamo il 68 per cento di guariti contro il 29 della media nazionale. Nella prima fase dell’emergenza le nostre azioni forti sono state: la costituzione di pre-triage davanti a pronto soccorso; gli isolamenti domiciliari precauzionali, con picchi fino a 5mila persone; l’individuazione di reparti e di ospedali covid dedicati; l’incremento delle terapie intensive; sulle case di riposo, grazie a donatori privati e alla Prociv, sono stati forniti dispositivi di sicurezza individuali per tutti i settori della sanità; individuate due zone rosse; ci siamo avvalsi della collaborazione con l’Università e con le Prefetture e della qualità e dell’impegno eroico di tutto il personale della sanità; ci siamo potuti avvalere anche della collaborazione e della serietà dei cittadini umbri, nel rispetto di regole e ordinanze. Tutto questo ha consentito il contenimento del virus. Questa fase non è finita, dobbiamo attenerci tutti alle disposizioni che saranno emanate dal governo nazionale. In questo momento, in cui dobbiamo iniziare la fase 2, sia per quanto riguarda gli aspetti sanitari che la circolazione persone e i risvolti dell’aspetto economico, siamo stati parte attiva nella creazione di un percorso attraverso il T avolo delle Regioni, oggi pomeriggio nuovamente convocato per avere le linee guida nazionali per la fase 2, che non possono che essere affrontate a livello nazionale pur con specificità regionali. È importante verificare quali saranno le misure a livello nazionale. Dipende innanzitutto dalla mobilità e dai trasporti pubblici. C’è necessità di continuare con il distanziamento individuale, di contingentare le presenze, quindi serviranno più corse. Altro tema le disposizioni sulle scuole: se aprono le attività economiche con chi restano i minori? Su questo siamo in attesa di provvedimenti e linee guida dal governo.

In attesa di ciò la Regione Umbria ha preso in considerazione TRE ASSET: LA SANITÀ, L’ORGANIZZAZIONE CON PREFETTO E RETTORE DI LINEE GUIDA PER LA SICUREZZA NELLA RIAPERTURA GRADUALE DELLE IMPRESE, MISURE ECONOMICHE PER RIPARTENZA DELLE IMPRESE. SANITÀ: abbiamo pensato di proseguire con test rapidi e tamponi per avere sotto controllo la popolazione, utilizzo maggiore possibile dei dati raccolti, potenziamento dei presidi territoriali e di medicina del territorio, già operativi con le cure precoci per malati a domicilio e 150 posti di terapia intensiva, quindi nuovo piano ospedali per la fase 2. Non possiamo abbassare la guardia, gli scienziati ci dicono che le riaperture potrebbero comportare un nuovo aumento dei positivi e c’è chi sostiene che a ottobre potrebbe verificarsi una nuova diffusione del contagio. Aspettiamo il vaccino ma non possiamo farci trovare impreparati. Fatto l’accordo con la sanità privata per dare risposte e smaltire quello che era programmato e che non si è potuto eseguire, a parte le urgenze, con un accordo molto equilibrato. Stiamo per raggiungere accordo per corrispondere una indennità ai sanitari per lo sforzo effettuato e che faranno per fronteggiare l’emergenza covid. L’ospedale da campo era indispensabile perché parte integrante di un vero piano pandemico operativo, con posti letto in terapia intensiva e sala operatoria. Qualsiasi evento catastrofico se ne avvarrà. La Banca d’Italia si è complimentata per la celerità con cui il progetto è stato presentato. Abbiamo una operatività in 24 ore, con la tecnologia più alta. Speriamo non debba servire. Dispositivi di protezione individuale: il governo deve dare spiegazioni e far capire cosa proporrà, noi ci stiamo preparando.

Durissimo è il colpo della crisi per l’Umbria, sono stati impostati due assi: la RIAPERTURA GRADUALE E CONDIZIONATA DELLE IMPRESE, si dovranno dotare di mascherine, guanti in nitrile come dispositivo minimo, salvo alcuni casi con dispositivi superiori. Test sierologici: alcune aziende già riaperte li stanno applicando ai propri dipendenti, i test costano 15 euro, con possibilità di farli ai dipendenti e ripeterli dopo 15 giorni e con comunicazione all’Asl per l’eventuale isolamento domiciliare, in attesa di tampone rinofaringeo. Controllo della Temperatura in ingresso e uscita dal luogo di lavoro: se sopra 37,5 gradi non si entra e si torna a casa per fare accertamenti. C’è l’accordo sindacale per la riapertura delle aziende. SERVONO LE LINEE GUIDA DEL GOVERNO PER LA CIRCOLAZIONE IN AUTO, PER I CANTIERI CHE POSSONO PARTIRE PRIMA DI ALTRI, SU COME GESTIRE LA CHIUSURA SCUOLE E IL PROBLEMA DEI BAMBINI SE I GENITORI RIPARTONO CON IL LAVORO. Campi estivi, gestione mense per chi vi lavora. Sul tema assembramenti e servizi alla persona deve pronunciarsi il governo. Non si può lasciare che alcune regioni agiscano in un modo e altre no. IL GOVERNO DICA COME SI RIAPRE, PRIMA ANCORA DI QUANDO.

Terzo asse la RIPARTENZA DELLE IMPRESE: la Regione metterà 36 milioni reali più le misure dedicate all’agricoltura attraverso la rimodulazione e la semplificazione dell’utilizzo delle risorse Psr con bandi dedicati. Un altro su turismo e ricostruzione. TURISMO: risorse importanti sono state previste per la promozione e i nostri dati sul contagio descrivono l’Umbria come terra salubre, agevolando la nostra ripartenza, con ampi spazi, molto verde, strutture ricettive che si stanno organizzando e possibilità di disposizione dei nostri beni culturali in modo da evitare assembramenti. Sono molte le nostre eccellenze che attraverso questo messaggio chiaro possono farci ripartire con più tranquillità. RICOSTRUZIONE: c’è un’interlocuzione molto diretta con il commissario Legnini. Prevista la semplificazione e riapertura dei cantieri. Ripartenza quindi anche economica. Dopo la prima fase inizia una SECONDA FASE CON ALTRI 35 MILIONI REALI PER IMPRESE E MISURE SETTORIALI, IPOTIZZABILE A FINE MAGGIO, poi a luglio assestamento di bilancio con altri 10milioni reali per imprese e settori. La prima misura è la garanzia di completamento a sostegno della liquidità del DL 2 del governo. LE IMPRESE LAMENTANO PROCEDURE LUNGHE, SI PASSA ATTRAVERSO LE BANCHE E PURTROPPO, NONOSTANTE LE INIZIATIVE PENSATE IN MOMENTO DI EMERGENZA, IL VAGLIO DELLE BANCHE SEGUE CRITERI ORDINARI DI ACCESSO AL CREDITO, MOLTE AZIENDE NON POSSONO AVERE SOSTEGNO COSÌ, CI STIAMO LAVORANDO. Altra misura la patrimonializzazione delle imprese, quelle fino a un massimo di 250mila euro al 50 per cento con gli imprenditori, che quindi potranno intervenire sulla patrimonializzazione, poi il prestito di liquidità con fondo perduto al 50 per cento per le piccole aziende, che sono molte. Altra misura il bando fino a 15mila euro per la digitalizzazione delle imprese: si è vista l’importanza di ciò in questi momenti. Molti hanno potuto lavorare da casa, ci si deve puntare, la ripartenza sarà più veloce affronteremo meglio le sfide future. Ancora per il turismo: risorse da VOUCHER PER CHI VERRÀ IN VACANZA IN UMBRIA e promozione turistica efficace che descriva, come dicevo prima, le peculiarità della nostra regione. Altro tema è quello della previsione del governo su come realizzare grandi eventi o manifestazioni che caratterizzavano il periodo primavera-ottobre, motivo di aggregazione e numeri importanti. Sembra che questi eventi avranno difficoltà notevoli perché bisogna evitare gli assembramenti e i tempi non sembra saranno brevi. La nostra attenzione va all’alberghiero e alla ristorazione, che mal si conciliano con il richiesto distanziamento sociale. I piccoli esercizi avranno problemi, sto sostenendo la necessità dell’autorizzazione non solo alla consegna domiciliare ma anche dell’asporto, che potrebbe essere una prima risposta a questo settore.

L’emergenza sanitaria è molto forte ma adesso ascoltiamo il grido di dolore di tutte le aziende chiuse, del commercio che da due mesi è senza lavoro, senza introiti e con sulle spalle i normali pagamenti di fornitori e dipendenti, nonostante l’accesso alla cassa integrazione. Vorremmo riuscire a sostenerli com’è giusto che sia”.

L’INFORMATIVA DELL’ASSESSORE LUCA COLETTO: “Abbiamo puntato fin da subito all’isolamento delle persone infette e al ricovero in ospedale solo per i casi in cui c’era effettiva necessità. Abbiamo potuto così proteggere ospedali e rsa, carceri e caserme. La strategia adottata si è basata sull’isolamento tempestivo sui positivi per limitare i contagi, dando precise indicazioni alla popolazione di restare a casa in caso di sintomi dubbi, evitando di recarsi autonomamente nelle strutture sanitarie, contattando invece il numero verde. Nei Pronto soccorsi sono state create tende e container, con la possibilità di fare tamponi in auto, senza rischiare eventuali contagi. Negli ospedali abbiamo separato nettamente i percorsi tra pazienti Covid e non Covid. Il personale è stato formato sulle tematiche della sicurezza e su temi specifici connessi.

Mettendo a confronto i nostri dati con quelli delle altre Regioni abbiamo visto che i dati hanno avuto un andamento costantemente migliore della media italiana per tutti i principali indicatori. Il primo caso registrato in Umbria è stato il 28 febbraio. Da quando è stata dichiarata la pandemia c’è stato un forte aumento dei decessi, arrivati in Italia ad oltre 24 mila. In Umbria ad oggi sono 61. La curva epidemica dei casi positivi totali è in leggera crescita ma dall’8 aprile si è stabilizzata. I positivi sono scesi da 1125 a 548 mentre in terapia intensiva ci sono 22 pazienti. Gli isolamenti domiciliari sono scesi da 4482 a 1375. L’indice di letalità, ossia il rapporto tra deceduti e il totale dei contagiati, in Umbria è al 4 percento, uno dei dati più bassi del Paese.

La Giunta ha attivato una task force regionale e il numero verde per garantire l’informazione sul contenimento del contagio, nei giorni di maggiore emergenza le chiamate sono state oltre mille al giorno. Con le ordinanze della presidente Tesei sono state adottate ulteriori modalità di prevenzione e gestione dell’emergenza ed attivate ulteriori strutture di protezione civile.

È stato costituito il nucleo per la valutazione dei dati epidemiologici, che opera nel Centro regionale di Foligno e monitora l’andamento dell’epidemia. Il Comitato tecnico scientifico, che fornisce indicazioni e strategie per il superamento dell’emergenza.

È stato sottoscritto con l’università di Perugia un accordo per l’assunzione a tempo determinato dei medici specializzandi. È stato varato il piano di gestione dei posti letto durante l’emergenza Covid, per differenziare gli stabilimenti ospedalieri per separare i pazienti. L’ospedale di Pantalla è stato individuato come polo per i malati da Coronavirus; l’ospedale di Città di Castello è stato in parte adibito alla terapia intensiva mentre altri 6 posti di terapia intensiva sono stati attivati a Foligno. Sono stati così attivati un numero progressivamente crescente di posti letto (terapia intensiva, subintensiva, pneumologia), adattando la rete ospedaliera all’emergenza, per garantire cure adeguate ai pazienti Covid e non Covid. Sono state individuate aree di isolamento per salutare i pazienti prima di immetterli nelle strutture, valutando quindi prioritariamente la positività al virus e difendendo la comunità e il sistema dal contagio. L’ospedale di Orvieto ha dovuto, nel momento emergenziale, accogliere 5 pazienti Covid (ad oggi dimessi), ma il resto della struttura ha continuato ad operare normalmente. Sono stati attivati corsi online per gli operatori sanitari sulle procedure di sicurezza legate alla gestione dei pazienti Covid. All’ospedale di Gubbio-Gualdo (Branca) sono stati donati dalle associazioni e da aziende del territorio una serie di utili apparecchiature sanitarie.

Vengono effettuate videoconferenze quotidiane con il direttore regionale sulle procedure da adottare per garantire uniformità degli interventi. Sono stati formati oltre 4.700 operatori delle aziende sanitarie e ospedaliere sulle procedure connesse alla gestione del Coronavirus.

Negli ospedali della nostra regione sono stati distribuiti 87 ventilatori distribuiti tra Terni, Perugia, Città di Castello, Pantalla, Branca, Foligno, Orvieto, Spoleto. In totale abbiamo 64 ventilatori per intensiva, 20 per subintensiva e 3 da trasporto in più. I ventilatori richiesti il 20 marzo sono stati consegnati progressivamente, gli ultimi 5 lo scorso 21 aprile. Il “Piano di gestione delle attività territoriali” conteneva indicazioni sul contenimento del contagio nelle strutture sanitarie, assistenziali, riabilitative e servizi territoriali. Ai medici sono stati forniti dispositivi di protezione individuale e alla popolazione sono state date indicazioni di evitare di recarsi negli ambulatori, telefonando invece prima di muoversi da casa. Sono state attivate unità Usca per le visite a domicilio in presenza di sospetti sintomi Covid segnalati dai medici di famiglia. Per coloro che necessitano di ricovero ospedaliero viene attivato il 118. Nelle Usca operano 57 medici di continuità assistenziale. Fino ad oggi sono stati presi in carico oltre 330 pazienti. Dal 19 marzo le aziende sanitarie e ospedaliere hanno attivato linee telefoniche di supporto psicologico, per limitare ansie e paure.

Il ministero della Salute ha individuato, come riferimento regionale, il laboratorio della Microbiologia dell’Azienda ospedaliera di Perugia e quello dell’Istituto zooprofilattico Umbria e Marche, relativamente all’analisi dei tamponi. Ad oggi sono attivi 5 laboratori che analizzano i tamponi. Fin dall’inizio è stata l’Azienda ospedaliera di Perugia ad acquistare i tamponi per poi distribuirli alle altre aziende poi sono state abilitare anche altre aziende. In totale sono stati acquistati oltre 39mila tamponi per circa 115mila euro. Altri 12.200 ne sono stati forniti dalla Protezione civile nazionale.

È stata individuata, a Città di Castello, la prima struttura utile ad accogliere pazienti in post dimissione ma ancora in attesa di accertamento della negatività dei tamponi. Sono state individuate due zone rosse, a Pozzo e Giove, per isolare le zone ad alto contagio. I risultati a Pozzo ci sono stati mentre a Giove sono in fase di verifica. Ai circa 14mila operatori del sistema sanitario regionale sono stati effettuati 4.456 tamponi, di questi 155 sono risultati infetti (1,2 percento). In totale sono stati distribuiti 13 mila 500 test sierologici alle aziende sanitarie, sono in arrivo ulteriori 15 mila pezzi. Per quanto riguarda la Plasmaterapia, la Regione Umbria parteciperà ad uno studio multicentrico per lavorare sul plasma iperimmune che potrà essere utilizzato per curare i malati di Covid. Attualmente ci sono 155 operatori positivi in isolamento. L’ospedale da campo è stato scelto per le sue caratteristiche di struttura mobile, impiantabile nella sede idonea in relazione ad eventuali eventi catastrofali.

Abbiamo garantito tutte le prestazioni mediche non procrastinabili, con percorsi di sicurezza. Stiamo elaborando la strategia per la Fase 2, basandoci su statistiche predittive per individuare la progressività che ci permetterà di limitare l’eventuale ripresa dell’epidemia. La sfida sarà proprio questa, per evitare di perdere tutti i risultati conseguiti. La situazione è pesantissima, anche a livello economico, servono interventi urgenti per garantire la ripartenza. Questo è l’iter che abbiamo seguito. I risultati che abbiamo ottenuto sono merito di tutti gli operatori sanitari ma soprattutto degli Umbri che hanno saputo rispettare le regole del Governo centrale e delle delibere regionali. Abbiamo contenuto il contagio anche se ci sono state perdite soprattutto tra gli anziani”.

Fabio PAPARELLI (Pd-portavoce opposizioni): “SERVE UNA CABINA DI REGIA CON TUTTE LE FORZE POLITICHE PER FARE INSIEME UN PIANO PER LA RIPRESA ECONOMICA. Facciamo dell’autonomia dell’Umbria un valore perché insieme possiamo contribuire alla ripresa. L’Umbria ha bisogno di unità istituzionale in un momento così drammatico. La maggioranza non si chiuda nell’autosufficienza e nell’autoreferenzialità. La nostra disponibilità nel perseguire l’unità è intatta, malgrado il vostro atteggiamento di chiusura. Serve un’inversione di clima affinché l’Assemblea regionale possa svolgere davvero una funzione collettiva e unitaria per il bene degli umbri.

Abbiamo presentato PROPOSTE che vi chiediamo di valutare. Va fatto qualcosa in più sulla liquidità delle aziende per fornire reddito a famiglie e lavoratori. Auspico un bando fondi Fesr dedicato alle imprese che vogliono effettuare una riconversione industriale per dispositivi sanitari per il fabbisogno regionale; l’acquisto di tablet e pc da dare in comodato a scuole e famiglie; bene i voucher turismo, ma pensiamo anche al turismo endoregionale. Dobbiamo riconvertire strutture, come l’ex Milizia a Terni, per ospedali solo covid. Acceleriamo il completamento del programma per la fibra ottica alle imprese che è fondamentale per la ripresa. Vi invito ad adottare il piano sanitario regionale perché significa valorizzare la territorializzazione della sanità pubblica. Chiediamo un piano per la digitalizzazione delle imprese, 500mila euro sono pochi; garantiamo l’anticipo della cassa integrazione a tutti gli umbri. C’è poi da pensare al tema dell’isolamento in strutture ad hoc nell’eventualità di un’altra ondata di contagi in autunno. Siamo contenti di vivere in una regione in cui il numero contagi finora è stato basso. Ma in un’OTTICA COSTRUTTIVA evidenzieremo criticità e mancanze per migliorare sia la gestione sanitaria che la mancanza di un vero e proprio piano strategico per la ripresa. Non comprendiamo l’atteggiamento tenuto nei confronti della minoranza consiliare che voleva collaborare. La presidente Tesei ha considerato SUPERFLUO IL LAVORO DI QUESTA AULA: i vostri programmi sono prima illustrati alla stampa.

Da oltre un mese avete risposto a zero interrogazioni, a zero lettere della minoranza, a zero appelli per la richiesta di tavolo congiunto. Vi eravate impegnati, anche con una risoluzione approvata all’unanimità dall’Aula, a tenere costantemente aggiornato l’Assemblea con conferenze dei capigruppo settimanali. Ma ciò non è avvenuto. In questo modo si impedisce ai consiglieri di espletare il proprio mandato. Ma noi continuiamo a fare la nostra parte, non negando le criticità. Per i buoni risultati ottenuti nell’emergenza la maggior parte del merito va al SISTEMA SANITARIO REGIONALE che nel corso degli anni siamo riusciti a costruire con una forte rete territoriale. Lo stesso sistema sanitario che avete usato come grimaldello in campagna elettorale. Un modello di sanità pubblica universalistica, benchmark da sette anni. Un grazie ai cittadini che hanno rispetto le prescrizioni, e al mondo del volontariato e dell’associazionismo. Ma dobbiamo trarre insegnamenti dagli ERRORI. Il Governo il 22 gennaio ha emanato lo stato di emergenza e il primo caso umbro è di fine febbraio: in quei 40 giorni potevano fare di più, soprattutto per l’acquisto dei dispositivi di protezione. Ma anche nel piano ospedali, con il clamoroso errore di individuare quello di Branca per il covid pur essendo il centro per la fibrosi cistica. Anche il coinvolgimento dell’ospedale di Orvieto andava evitato. Come pure la polemica inutile sui ventilatori contro il Governo. Vi segnalo che a Terni negli ultimi giorni ci sono stati tre casi di pazienti provenienti dalla zona rossa di Giove a cui non sono stati fatti tamponi prima di essere ricoverati.

Mancano procedure e protocolli uniformi. Inutile poi mascherare il fallimento dei test rapidi acquistati, che poi si sono dimostrati meno sensibili di quanto chiesto dal Governo. Un acquisto utile ad aiutare il bilancio di due aziende umbre con amministratori di cui si conoscono le simpatie. Altro errore l’ospedale da campo, che non ci aiuterà. Servono ospedali covid. Vi prego di prendere in considerazione la nostra proposta di utilizzo dell’ex Milizia di Terni. Per quanto riguarda la RIPRESA ECONOMICA: in questi 36milioni di euro che avete annunciato ci sono fondi Fesr già dedicati alle imprese, fondi derivati dall’avanzo vincolato che noi già in sede di bilancio vi avevamo invitato a utilizzare. Avete implementato provvedimenti del Governo che ritenevate insufficienti, come il programma ‘Umbria innova’ e la partecipazione al capitale di rischio.

Per le imprese oggi L’IMPERATIVO È SOPRAVVIVERE PER NON CHIUDERE. La previsione di solo un milione per l’anticipo della cassa integrazione in deroga non è sufficiente. Sul TURISMO: è un errore non menzionare da mesi uno strumento previsto dal testo unico come il masterplan triennale che sostituisce il piano annuale di promozione turistica. Una mancanza di visione strategica di fondo. Trasferire dalla Regione ai comuni l’onere di predisporre il prodotto turistico è un errore che ci fa tornare indietro di anni. Lo slittamento di 2 mesi del BOLLO AUTO, non cambierà la vita di umbri. Serve fare di più su sanità, su diritto allo studio. Il GOVERNO sta riuscendo a gestire l’emergenza in maniera dignitosa. L’EUROPA ha attivato la clausola di sospensione del patto di stabilità; in queste ore il parlamento europeo ha votato la modifica del regolamento dei fondi strutturali per garantirne maggiore possibilità di utilizzo, ma anche la sospensione dell’obbligo di cofinanziare, così come la semplificazione degli oneri amministrativi, la possibilità per gli Stati membri di aver piena flessibilità che consente ulteriori modifiche al Fesr per fornire sostegno alle imprese in difficoltà. Dobbiamo tenerne conto. Modifiche importanti perché la politica di coesione europea può svolgere un ruolo fondamentale per combattere l’impatto del coronavirus. Serve una strategia di riprogrammazione per l’utilizzo dei fondi”.

 

 

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