PERUGIA – Alla ripresa dei lavori pomeridiani, dopo una pausa dovuta alla richiesta delle forze di minoranza e alla riunione della Conferenza dei capigruppo,  sono state illustrate sei proposte di risoluzione relative alla comunicazione svolta dalla Giunta regionale sull’emergenza Covid-19 (https://tinyurl.com/y9dystwg(link is external)), cinque di iniziativa dei consiglieri di minoranza e una di quelli di maggioranza. 

Due le risoluzioni approvate, una della maggioranza e l’altra, proposta dal consigliere di minoranza Fora (Patto civico Umbria). L’unica approvata all’unanimità è stata quella presentata da quest’ultimo avente per oggetto un “Piano straordinario per l’infanzia e l’adolescenza”. Approvata poi con 12 sì (Lega, FDI, FI e Tesei presidente), 7 no (Pd, M5s e Bianconi-misto) e l’astensione di Fora (Patto civico) la risoluzione firmata dai capigruppo della maggioranza (Morroni-FI, Agabiti-Tesei presidente, Pastorelli-Lega e Pace-Fd’I), che sostiene il pacchetto di misure varate dalla Giunta a sostegno del tessuto economico e sociale. Respinta, con gli 8 voti favorevoli della minoranza e i 12 contrari della maggioranza, la risoluzione sulla plasmaterapia (Bori e Bettarelli-Pd, De Luca-M5s). Respinta la risoluzione sul ripensamento del sistema sanitario regionale (firmata da Bori, Bettarelli, Meloni, Paparelli, Porzi-Pd, De Luca-M5s, Bianconi-misto, Fora-Patto civico) con i 12 voti contrari della maggioranza e gli 8 voti favorevoli della minoranza. Respinta, con l’astensione della maggioranza e gli 8 voti favorevoli della minoranza, la risoluzione su “Tutela della salute materno-infantile e diritto alla procreazione assistita” (Bori, Meloni e Porzi-Pd) e quella sul “sostegno alle imprese con la modifica del riferimento temporale del fatturato per le imprese dei comuni più colpiti dal sisma 2016” (firmata da Porzi, Bettarelli, Meloni-PD, Bianconi-Misto, De Luca-M5S), con 8 voti favorevoli e l’astensione dei 12 consiglieri di maggioranza.

La prima risoluzione, firmata firma Bori, Bettarelli, Meloni, Paparelli, Porzi-Pd, De Luca-
M5s, Bianconi-misto, Fora-Patto civico, è stata illustrata dal primo firmatario Tommaso Bori che ha detto che la ripresa della circolazione delle persone e il ritorno al lavoro non è il superamento di un pericolo, ma invece ne aumenta il rischio. Si lavora per la prima ipotesi e per evitare la seconda. Passiamo dalla fase di emergenza alla convivenza con il virus, fino a che non ci sarà un vaccino. Sta a noi ripensare i servizi sanitari per spegnere i focolai e spezzare le catene dei contagi. Con questa risoluzione chiediamo di RIPENSARE L’ORGANIZZAZIONE E IL POTENZIAMENTO DEL SISTEMA SANITARIO. Le prossime settimane saranno decisive, non possiamo sprecare tempo. Completare la costituzione della task force per fronteggiare l’emergenza, mancano diversi componenti, e potenziarne il ruolo con Università e nucleo valutazione epidemiologica. Potenziare due strutture che si sono rivelate fondamentali: i dipartimenti di prevenzione e i laboratori analisi. Delineare con chiarezza strutture covid free e covid hospital, no a strutture miste, che diventano veicoli di contagio. Inoltre, i POLI DI FOLIGNO, ORVIETO E SPOLETO come sono classificati, quando riprenderanno le attività? Altro punto: gli orari sono stati ampliati fino alle 8 di sera ma è una riduzione di orario rispetto al piano smaltimento liste d’attesa che arrivava a mezzanotte. Non ci sono protocolli omogenei, i vari presidi lavorano in maniera differente, non ci sono percorsi differenziati fra pazienti covid e non. Non ci sono strutture di isolamento per i positivi che non possono fare isolamento dentro le proprie case e la maggior parte dei nuovi contagi avviene in famiglia. Il Governo ha rimosso i vincoli alle Regioni per investimenti e assunzioni. La sanità oggi è multiprofessionale, lavorano tutti insieme, serve un ampliamento dell’organico, non gli si può chiedere di continuare a fare fare sovralavoro. Non sono ancora garantiti ai medici di medicina generale i dispositivi di protezione individuale, la Regione li fornisca. Sull’impatto psicologico dell’emergenza, con conseguente crisi economica e sociale, si prendano impegni per la salute mentale, si aumentino il personale, le risorse, vengano sviluppati i presidi territoriali. Si producano mascherine, reagenti, gel disinfettante, tutto quello che serve alla sanità per contrastare l’emergenza

“TUTELA DELLA SALUTE MATERNO-INFANTILE E DIRITTO ALLA PROCREAZIONE ASSISTITA”. Atto a firma di Simona Meloni e Tommaso Bori (Pd). Con questa proposta, i due consiglieri Dem mirano ad impegnare la Giunta a “disporre in tutti i punti nascita regionali, nel più breve tempo possibile, linee guida uniformi da permettere così l’accesso dei partners all’interno della sala parto, al fine di poter consentire, in piena sicurezza, l’assistenza all e proprie mogli o compagne durante il corso del travaglio e fino alla nascita; A ripristinare il servizio di diagnosi e cura della riproduzione umana presso il Polo ospedaliero di Pantalla, nel rispetto dei protocolli e delle procedure di sicurezza, al fine di garantire il diritto alla procreazione; a promuovere il servizio di diagnosi e cura della riproduzione umana anche attraverso specifiche campagne informative, e potenziarlo incrementando il numero di personale dedicato, i fondi a disposizione, la strumentazione e le strutture sanitarie/assistenziali; di impegnarsi a porre rimedio alla mancanza dei professionisti con specifiche competenze in ambito infantile all’interno dell’organigramma della Task Force. Nell’illustrazione dell’atto, rispetto alla possibilità che i futuri padri potranno nuovamente assistere al parto, come annunciato precedentemente dall’assessore Coletto nelle sue comunicazioni all’Aula, Meloni ha ricordato di essere intervenuta già sulla questione con atti e comunicati precedenti e che altre Regioni già da giorni e settimane hanno permesso questa possibilità. Tra i punti sottolineati da Meloni quello riguardante la composizione della task force scientifico-tecnica predisposta dalla Giunta regionale dove, ha spiegato - “non è presente nessuna figura scientifico professionale che si occupa della salute della donna”.

Tommaso BORI (Pd) ha illustrato la proposta di risoluzione formata anche dai colleghi Michele Bettarelli e Thomas De Luca (M5S) relativa alla PROPOSTA PROATTIVA AI PAZIENTI COVID 19 GUARITI E SCREENING ANTICORPI PER I DONATORI DI SANGUE FINALIZZATI ALLA PLASMAFERESI PER IL PLASMA IPERIMMUNE -“ Questo atto di indirizzo propone di mettere a disposizione della comunità, per due anni, il plasma dei pazienti guariti dal Covid. Auspichiamo inoltre che ai donatori di sangue venga controllata la presenza degli anticorpi (immunoglobuline) contro il Covid, per operare uno screening che individui anche coloro che sono asintomatici o non sapevano di avere il virus. Il plasma così ottenuto potrebbe essere utilizzato per la plasmaferesi, una procedura che non ha effetti per il donatore ma che per i riceventi possono evitare la terapia intensiva. La terapia ora in sperimentazione (plasmaferesi), anche all’Ateneo di Perugia, si è dimostrata efficace e priva di rischi. Bisogna dunque andare oltre la sperimentazione, attivando misure per reperire il plasma”.

Andrea FORA (Patto civico) ha presentato la propria proposta di risoluzione che chiede la stesura di un “PIANO STRAORDINARIO PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA - Non ci sono solo problemi formativi ma anche di socialità mancata per molti giovani che altrimenti sono immersi quotidianamente nelle difficoltà familiari e sociali. Gli unici temi posti a livello nazionale hanno riguardato voti, promozioni, esami e bocciature. Bisogna invece porsi il problema dei 115mila bambini e adolescenti (4 mila con disabilità) che per lunghi mesi hanno perso la scuola, gli amici, i giochi e la socialità. Essi non hanno bisogno di terapie psicologiche ma di un progetto di rinascita centrato sull’educazione. In questa fase abbiamo bisogno di un piano specifico. Gli insegnanti si sono dimostrati preparati alla didattica online ottenendo anche ottimi risultati. Ci sono bambini che soffrono di condizioni difficili, in povertà, abbandonati a se stessi. Non si tratta solo di sostenere i genitori che torneranno al lavoro e di nonni che dovranno essere tutelati dal contatto con i nipoti. Serviranno spazi rigenerativi per i ragazzi e a partire da giugno serviranno servizi educativi, centri estivi e altre risorse suddivise per fasce di età. Speriamo che il Governo nazionale emani presto le linee guida necessarie e che la Regione possa così agire rapidamente, anche valorizzando il mondo dello sport dilettantistico giovanile, che hanno patito un lungo periodo di stop e che invece possono garantire anche salute e benessere ai ragazzi. La Giunta deve dunque pressare il Governo affinché dal primo giugno vengano emanate linee guida per i centri giovanili ed estivi e dal settembre possano essere riaperti gli istituti scolastici, con le dovute garanzie per docenti e studenti. Tutto ciò tenendo sempre presenti le categorie più deboli e i ragazzi con maggiori fragilità”.

Risoluzione a firma dei capigruppo di maggioranza Pastorelli (Lega), Pace (FDI), Agabiti (Tesei presidente) e Morroni (FI). Si chiede l’impegno della Giunta a proseguire nell’interlocuzione istituzionale già intrapresa con il Governo per anticipare ulteriormente, laddove possibile e nel rispetto dei protocolli sanitari, la riapertura delle attività economiche, ponendo particolare attenzione alla riapertura dei flussi interregionali; proseguire nel prezioso lavoro dello screening su larga scala, continuare la valorizzazione del progetto di sanità integrata tra Usl e aziende ospedaliere, continuare ad assicurare l’approvvigionamento dei Dpi; continuare nell’attenzione già manifestata nel potenziare risposte adeguate alle maggiori vulnerabilità delle famiglie delle persone colpite dall’emergenza sociale; SUL PIANO ECONOMICO, NEL RIBADIRE PIENO SOSTEGNO E APPREZZAMENTO PER IL PACCHETTO DI MISURE DEFINITO A SOSTEGNO DEL TESSUTO ECONOMICO SOCIALE, invitano la Giunta a valutare interventi specifici per le imprese che risiedono nell’area del cratere del sisma 2016, in considerazione del fatto che il parametro del fatturato, quale criterio per la definizione dei benefici sul fronte del credito, non risulta congruo, stante la situazione di criticità in cui versa l’economia di quell’area da oltre 4 anni.

La risoluzione firmata da Porzi, Bettarelli, Meloni-PD, Bianconi-Misto, De Luca-M5S, riguarda il “SOSTEGNO ECONOMICO ALLE IMPRESE UMBRE DURANTE LA CRISI COVID 19. MODIFICA DEL RIFERIMENTO TEMPORALE DEL FATTURATO PER LE IMPRESE DEI COMUNI PIÙ COLPITI DAL SISMA 2016”. Nell’illustrazione dell’atto il consigliere Bianconi ha sottolineato la necessità di “prevedere che in tutti i bandi emanati dalla Regione Umbria nell’ambito delle misure di sostegno all’economia contro la crisi Covid-19, per le imprese umbre operanti nei comuni più colpiti del cratere (così come definiti nell’ultima ordinanza del Commissario Legnini sul tema) siano presi a riferimento come valore di ‘fatturato’ e come altri valori di bilancio, utili ai fini dell’ammissibilità o determinazione del beneficio, quelli dell’anno 2015”. Bianconi ha spiegato come il sisma del 2016 abbia di fatto azzerato, negli anni successivi, l’economia dell’area del cratere e quindi la capacità imprenditoriale delle aziende e per questo il parametro da prendere in considerazione deve essere il bilancio 2015.

INTERVENTI
Paola FIORONI (Lega): “L’Umbria da molti è indicata come regione benchmark per la gestione dell’emergenza sanitaria. Nonostante ciò per la minoranza sembra che tutte le misure messe in campo siano insufficienti. LA RICERCA DEL CONFRONTO POLITICO NON SI FA CON LO SCONTRO CONTINUO, CON ATTI VOLTI A DESTABILIZZARE L’AZIONE POLITICA DI CHI GOVERNA. Non possiamo accettare lezioni di politica sanitaria da chi ha rappresentato il partito che ha gestito la sanità umbra per oltre 50 anni. La Giunta ha fatto provvedimenti tempestivi fornendo risposte alla scarsa capacità di risposta del Governo. Dopo l’ottima gestione fatta dalla Giunta finora, ora è giunto il momento che il testimone passi in mano al tessuto produttivo della nostra regione, che deve essere aiutato per consentire loro di rilanciare l’economia dell’Umbria. Sempre che ci venga consentito dal Governo, perché non si possono adottare misure ordinarie in un regime straordinario come quello attuale. Le misure messe in campo dalla Giunta hanno evitato il collasso sanitario dell’Umbria, ora occorre evitare il collasso del sistema economico della regione pur mantenendo alta l’attenzione della sicurezza sanitaria. Bene quindi le misure proposte dall’assessore Fioroni per aiutare le imprese. Ma questa strategia non sarà sufficiente senza fondi dallo Stato e dall’Europa. Il Governo non deve scaricare le responsabilità sulle regioni come ha fatto fino ad ora, come sui presunti ritardi della cassa integrazione in deroga. Dobbiamo lavorare anche sul welfare, dando supporto alle vulnerabilità che si sono acuite con l’emergenza coronavirus, con il sostegno in particolare si disabili. La Regione ha strutturato un primo piano di interventi alle famiglie con buoni spesa e contributi economici per medicinali e utenze, acquisto materiale informatico e collegamento alla rete per seguire le lezioni scolastiche. Situazione che per gli studenti disabili è ancora più difficile. La Giunta ha previsto un supporto per le famiglie con disabili per l’aumento dei carichi di cura, come con il progetto per la distribuzione di mascherine ai più fragili. Bene l’attenzione sui servizi territoriali, con l’assessore Coletto ha detto che dal 18 si potrà pensare di riaprire i centri diurni con i progetti individuali. Anche oggi abbiamo sentito suggerimenti anche importanti dalla minoranza su come organizzare il nostro sistema sanitario regionale, costringendoci a chiedere come mai non siano state adottate in passato. L’opposizione finora è stata fatta su cose che vengono direttamente dalle scorse legislatura fino a creare una contraddizione incomprensibile. È necessario confrontarsi con le misure e si faccia tesoro di quanto accaduto per far ripartire la nostra regione. Confido che momenti come questi possano servire a tutti noi per trovare una strada per il confronto. La politica è valutare le priorità collettive e come e quando intervenire, non è a chi urla più forte. Oltre a rispondere all’emergenza dobbiamo progettare il futuro. Tutti siamo chiamati a fare la nostra parte. E credo che questa Assemblea legislativa continuerà a farlo”.

Tommaso BORI: “Abbiamo appreso l’orientamento di giunta e di maggioranza, le risoluzioni della minoranza sono tutte bocciate tranne una . Ma dovremmo uscire arricchiti dal dibattito, anche grazie alle proposte altrui. C’È UNA LACUNA RISPETTO A QUESTA FASE EMERGENZIALE, CHE RICHIEDE L’IMPEGNO E IL CONTRIBUTO DI TUTTI. Ma apprendiamo che su questioni da noi sollevate, come il caso del partner in sala parto proposta da Simona Meloni, altri ne prendono il merito con comunicati stampa che ne attribuiscono diversamente la paternità. COME MINORANZA ABBIAMO FATTO PROPOSTE SENZA ALCUNA VALUTAZIONE DELL’OPERATO DELLA GIUNTA PER ARRIVARE A UN RISULTATO UTILE ALLA COMUNITÀ, ma ce ne sarebbero di cose da dire: si spendono tre milioni di euro per un ospedale da campo per trenta persone invece che potenziare la sanità. Noi avevamo proposto di usarli per il centro staminali di Terni per curare lì i pazienti covid e ripristinare i servizi dell’ospedale, che la gente sta aspettando. Altro aspetto che ci vede contrari la scelta dei test rapidi, con l’80 per cento di falsi positivi. La non istituzione di residenze per l’isolamento dei casi positivi, che le altre regioni hanno fatto. Per quanto ancora i dipartimenti di prevenzione e i laboratori analisi reggeranno al sovraccarico di lavoro? Ancora non ci sono percorsi differenziati per pazienti covid e covid free. Non ci sono protocolli omogenei. E anche i 20 milioni di euro promessi per investimenti ancora non si sono visti. Noi chiediamo risposte a chi governa, ribadiamo la nostra volontà di collaborazione ma serve un cambio di marcia”.

Michele Bettarelli (Pd): “Ho la sensazione che STIAMO PERDENDO TEMPO IN QUESTO LUOGO CHE RAPPRESENTA LA MAGGIORE ASSISE REGIONALE. Continuiamo ad ascoltare relazioni già lette nei giornali o in comunicati stampa. Questo non è il ruolo a cui siamo chiamati. OGGI ABBIAMO FATTO PROPOSTE SENZA LA MINIMA STRUMENTALIZZAZIONE CON IL SOLO OBIETTIVO DI POTERLE DISCUTERE. Erano proposte importanti, ma la maggioranza sceglie di votare documenti soltanto guardando chi li propone senza entrare nel merito e nel contenuto”.

Stefano PASTORELLI (Lega): “È sempre difficile parlare dopo ‘il verbo’. Ci siamo lasciati nell’ultimo Consiglio facendo i complimenti alla presidente Tesei, all’assessore Coletto e a tutta la Giunta per l’OTTIMA GESTIONE DELL’EMERGENZA SANITARIA, RICONOSCIUTA ANCHE DAI MEDIA FILO GOVERNATIVI. Già allora contavano di diventare la prima regione a contagi zero e così è stato. Questa era la premessa necessaria per far ripartire in sicurezza e celermente il mondo del lavoro. Per questo avevamo chiesto alla Presidente di far sentire forte la sua voce a Roma come poi ha fatto. È stato predisposto e condiviso un piano per le riaperture ben articolato poi approvato in conferenza Stato-Regioni anche dai Governatori non di espressione centrodestra. Diversamente al danno si sarebbe aggiunta la beffa, già manifestata con l’esigua cifra dei 600 euro prevista e nemmeno percepita da molti aventi diritto, sia della paradossale attribuzione di un sussidio spesso più basso degli importi medi percepiti dai propri dipendenti in cassa integrazione in deroga. Sarebbe stata una misura assistenziale più adeguata da destinare a chi, oltre a lavorare, ha anche la responsabilità del rischio di impresa e contribuisce alla tranquillità di tante famiglie. Bene ha fatto la Presidente a chiedere alla Presidenza del Consiglio il protocollo di sicurezza Inail in favore di tutte le attività e nel caso contrario avrebbe agito direttamente. Da buon assisano sono stato forse troppo ottimista quando ho pensato che l’opposizione avrebbe collaborato lealmente in questo momento storico. QUANTO REALIZZATO DALL’ASSESSORE COLETTO IN QUESTO PERIODO È STATO ENCOMIABILE. Bene l’attivazione del bando per il fondo restart presso Gepafin, fondo che andrebbe possibilmente implementato e reso fruibile per una più ampia platea, per non lasciare nessuno da solo. La crisi parte da lontano, ma le conseguenze di questa pandemia rischiano di rappresentare il colpo di grazia per il Paese e per la nostra regione. È AUSPICABILE CHE LA GIUNTA PREDISPONGA UN PIANO SPECIFICO DI SOSTEGNO ECONOMICO FINANZIARIO A FONDO PERDUTO IN FAVORE DI PICCOLE ATTIVITÀ COLLEGATE AL TURISMO. In fatto di turismo in sicurezza, la regione si è dotata di ulteriori 71 posti letto di terapia intensiva a cui va aggiunto l’ospedale da campo. Non si può perdere tempo, bisogna agire e da lunedì l’Umbria rialza la testa”. 

Donatella PORZI (PD): “Spero davvero che l’Umbria possa ripartire come si auspica Pastorelli e che, soprattutto, quest’Aula, tutti noi, possiamo aiutare questo processo, con un spirito di responsabilità maggiore di quello dimostrato oggi, da parte di tutti. Abbiamo passato un giorno intero a confrontarci, per concordare la metodologia di confronto, ma invano e il mio appunto è rivolto sia alla maggioranza, sia a noi minoranza, basta rivendicazioni e accuse, OGGI È IL TEMPO DELLE RISPOSTE. GLI UMBRI MERITANO RISPOSTE CONCRETE. ”

Thomas DE LUCA (M5S): Mi è stato detto che ho usato il Comitato di controllo per altri scopi, non consoni alla sua funzione, ho ricevuto pressioni che mi hanno lasciato comunque del tutto indifferente. Ospedale da campo e test sierologici sono gli argomenti su cui ho voluto svolgere approfondimenti. Ma ricordo che in passato nessuno considerò gli esposti del consigliere dei 5 stelle Liberati che con i suoi rilievi avviò Sanitopoli, quindi qualcuno non fece il suo dovere fino in fondo. Per tutta risposta al mio operato mi viene sospeso il diritto di accesso agli atti. Credo che in questa situazione creata dalla pandemia, le bocciature delle proposte siano un’assurdità, perché si tratta di questioni che hanno assoluta dignità, penso alla plasmoterapia, all’accesso alle sale parto, questioni che non hanno colore politico. Questo modo di fare comporta solamente una perdita collettiva. Abbiamo dato piena disponibilità alla presidente Tesei per fare un ragionamento più ampio, condiviso, anziché distruggere le tesi altrui, che è una cosa folle. 

Vincenzo BIANCONI (Misto): “Quando alcuni mi chiedono cosa penso della presidente e della maggioranza la risposta è che ho una sola grande critica da fare: l’assenza di un tavolo di vero confronto, prima delle decisioni che spettano certo alla maggioranza. Chiedo che vengano ascoltate idee e e opzioni, senza mettere bandierine. Serve un salto culturale, che faccia superare queste rigidità, vicepresidente Morroni aveva rappresentato bene questo diverso approccio. Questa regione ne oggi ha bisogno più che mai di oggi. Non capisco il disegno strategico complessivo all’interno del quale si posizionano azioni, che non riesco a valutare perché non mi vengono forniti gli elementi. Perché non ci fornite la chiave di lettura generale. Ne abbiamo bisogno noi, come il resto della regione: conoscere quali azioni per le grandi questioni aperte in campo economico e sociale. Necessario un salto di metodo e di procedure per capire in quale direzione andare”. 

Eleonora PACE (FdI): “Questa maggioranza è stata accusata di essere incapace e politicamente incapace, poco trasparente e inadeguata. Ora invece scopriamo che alcune nostro proposte vengono condivise, pur criticando a prescindere, valutando costantemente in ritardo ogni misura approntata. Giusto questa mattina siamo stati criticati per l’impegno messo nella collaborazione con il privato quando invece il 21 marzo il capogruppo Pd Bori stigmatizzava questa maggioranza proprio per non aver stretto un accordo con le cliniche private. Veniamo quindi criticati anche se seguiamo le indicazioni della minoranza. La sanità pubblica dell’Umbria è stata indicata come esempio, anche per le scelte operate dalla presidente Tesei e dall’assessore Coletto, che hanno prospettato soluzione che dal Governo nazionale invece rigettano per mancanza di adeguati protocolli per tutto il Paese. I numeri che stamattina la presidente ci ha dato sono importanti: solo il 70 percento dei nostri esercizi hanno ripreso l’attività il 4 maggio; solo 65 mila lavoratori autonomi su 96 mila hanno chiesto un sussidio che invece ritarda ad arrivare, così come i soldi della cassa integrazione in deroga. L’assessore regionale Michele Fioroni ha potenziato le risorse degli uffici per dare risposte alle migliaia di richieste per la cassa integrazione, trasferendo la documentazione all’INPS. Alcuni consiglieri vorrebbero che si procedesse più rapidamente con i progetti di integrazione tra aziende ospedaliere e sanità territoriale. 
Alcuni degli atti di indirizzo che sono stati presentati incontrano la nostra condivisione, come quelle sulla terapia del plasma e quella sugli interventi in favore dei minori. Auspico che i futuri dibattiti in quest’Aula possano segnare un autentico cambio di passo, per dare un segnale importante ai cittadini umbri alle prese con la fase 2 e con le gravi conseguenze economiche della crisi sanitaria”.

Andrea FORA (Patto civico): “Il fatto di essere tornati a riunirci in quest’Aula è già una buona notizia, che si accompagna a quella della riduzione dei contagi, grazie ad un sistema sanitario eccellente che ha dato buona prova di sé. La terza bella notizia è che forse il 18 si riapre, senza speculare su meriti e demeriti. Non capisco perché venga affrontata in modo demagogico la questione degli immigrati; perché si risponda al tema delle preaperture con la necessità di linee guida. Ogni azione di governo può essere migliorata ma non giova affrontare i temi politici con le contrapposizioni: abbiamo speso tempo a disquisire su chi propone prima le iniziative. In politica è importante gestire il consenso ed avere riconosciuti i propri meriti, però dovremmo fare un bagno di umiltà perché agli umbri non interessa chi ha promosso la soluzione ma che ci sia una soluzione. Serve un cambio di passo, smettendo di logorarci costantemente sui metodi per confrontarci sui contenuti. Serviranno risorse economiche importanti, il Governo sta facendo il possibile, speriamo che la Regione possa fare ancora di più per integrarle. Gli Umbri non chiedono assistenza ma vogliono essere sostenuti nella messa in sicurezza delle attività, con linee guida chiare per poter ripartire”.

SIMONA MELONI (PD): “Oggi abbiamo toccato il fondo, anche con l’appropriarsi di una proposta uscita già il 22 aprile per riproporla oggi come propria. Sul rapporto fra sanità pubblica e privata, mi sembra che si vada a fidelizzare il paziente con quella privata. Sulle aperture ci vuole cautela, come sottolineava il direttore della sanità Claudio Dario in Terza commissione. Sui fondi della cassa integrazione siamo ancora in attesa, i cittadini ci hanno informato del fatto che non sono arrivati. SUL RAFFORZAMENTO DELLA SANITÀ TERRITORIALE LE PROPOSTE NON SONO VENUTE DAL PD MA DAI SINDACI DEI TERRITORI E SONO STATE RESPINTE. Fino ad oggi abbiamo cercato collaborazione, nella fase 2 spero che avvenga, nell’interesse dei cittadini”.

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