PERUGIA - “Ci sono informazioni contraddittorie sui risultati dei test a Giove. L’assessore Coletto chiarisca se è stata testata l'affidabilità dei test sierologici”. È quanto dichiarano i consiglieri regionali Thomas De Luca (Movimento 5 Stelle) e Tommaso Bori (Partito Democratico).

"Il sindaco di Giove (nella foto) – spiegano De Luca e Bori – ha scritto nella pagina facebook ufficiale dell'amministrazione comunale nella tarda serata del 28 aprile: ‘i dati in nostro possesso  non coincidono con quelli dell'assessore Coletto. Spero che siano giusti i suoi e che, magari, gli siano arrivate informazioni non ancora arrivate a me’.

Così il sindaco ha lasciato trapelare tutta la sua perplessità circa la confusione sui risultati dei test sierologici e dei tamponi effettuati sui cittadini di Giove, che ricordiamo è stata dichiarata zona rossa dal 10 di aprile. Già i dati rilasciati dall'assessore Coletto nel pomeriggio di ieri lasciavano alquanto sgomenti. I circa 900 test sierologici - così sembrerebbe dai resoconti stampa - hanno fatto emergere 73 casi di positività che hanno richiesto un accertamento con il test tampone. Clamorosamente dei 73 rilevati con i test sierologici, i positivi confermati dal tampone sono risultati 13 che portano gli attuali positivi a 30”.

“I test sierologici quindi – proseguono De Luca e Bori - avrebbero mostrato enormi criticità, individuando un numero abnorme di falsi positivi e, data la bassa sensibilità e specificità, temiamo anche molti falsi negativi. Ci chiediamo se i kit e le strumentazioni per i test sierologici siano state validate, e quanto possa essere alto il loro margine di errore. La mancanza di dati certi è piuttosto preoccupante. Da chiarire anche quante volte siano stati ripetuti i test sulla popolazione, visto che da più parti in ambiente scientifico viene ribadito che per aumentare l'affidabilità di questi kit diagnostici i test andrebbero ripetuti a distanza di 5 giorni per almeno 3 volte”.

“Sull'acquisto dei kit per i test sierologici – continuano De Luca e Bori - va fatta massima chiarezza anche a livello amministrativo. Ricordiamo che furono acquistati senza alcuna gara, tramite un affidamento diretto al prezzo di 16 euro tramite una contrattazione informale sul prezzo. Solo a titolo di esempio, stando alle informazioni di stampa, la stessa Regione Lombardia avrebbe acquistato strumentazioni per test rapidi da Diasorin, azienda leader nel mondo, al prezzo di 4 euro”. 

“La questione – concludono De Luca e Bori - è di primaria importanza. I cittadini del Comune di Giove sono rinchiusi in zona rossa da venti giorni, con enormi difficoltà, senza servizi, senza sostegni. Va profuso il massimo sforzo per liberare le persone dalla prigione di indifferenza e approssimazione da parte della Regione che ha colpito questi residenti”. 

 

 

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