PERUGIA - I consiglieri regionali Tommaso Bori e Simona Meloni (Pd) hanno interrogato l'assessore alla Sanità, Luca Coletto, per sapere “se si ritiene utile proporre in maniera proattiva ai pazienti già guariti dal Covid 19 la donazione di plasma convalescente e se si vuole effettuare lo screening a tutti i donatori che si recano a donare il sangue e, nel caso in cui presentino le immunoglobuline, proporre in maniera attiva la plasmaferesi per donare plasma iperimmune”.

Il capogruppo del Pd, Tommaso Bori, ha detto in Aula che “servono azioni mirate e proattive per la promozione della donazione del plasma convalescente dei pazienti guariti da Covid19. Ci fa piacere che anche la Lega sia arrivata alle nostre stesse conclusioni. È stata infatti presentata un’interrogazione della Lega sulla stessa lunghezza d’onda di un nostro atto, dagli stessi contenuti, che però è stato bocciato in Aula. In attesa di un vaccino sperimentato e di una cura efficace sarà necessario convivere con il Coronavirus contenendo al massimo i contagi. Nella strategia di contrasto alla diffusione del Covid-19 gioca un ruolo centrale la pianificazione di uno screening di popolazione organizzato, non opportunistico, tramite la ricerca anticorpale validata. Numerose Regioni, tra cui anche l’Umbria, hanno avviato la sperimentazione della plasmaterapia per i pazienti positivi SARS-CoV-2, una terapia già collaudata e senza alcun effetto collaterale, che prevede il prelievo di plasma dai pazienti risultati guariti e che hanno sviluppato un’alta concentrazione di anticorpi in grado di supportare i pazienti gravi nel combattere il coronavirus. È inoltre quanto mai auspicabile promuoverla anche con le associazioni di volontariato del sangue, che concorrono alla promozione e allo sviluppo della donazione organizzata di sangue”.

L'assessore Luca Coletto ha risposto che “Il percorso regionale di selezione e produzione del plasma iperimmune da donatori-pazienti,  guariti da infezione Covid19, è attualmente in piena attuazione. La Regione ha comunicato l’avvio della sperimentazione legata al progetto ‘sunami’ attraverso un comunicato informativo alla popolazione, ma anche all’associazione di donatori  di sangue. Lo scorso 18 maggio è iniziata la selezione dei candidati donatori che già dalla prima settimana ha dato un grande segnale di attenzione e disponibilità con circa 120 adesioni. Da domani, 27 maggio, inizieranno le procedure per la raccolta e la produzione e stoccaggio del plasma iperimmune sui primi quattro donatori selezionati su 20 esaminati. È anche intenzione della Regione Umbria utilizzare i test dei donatori,  visto il perfezionamento di un accordo  con tutti i donatori dell’Umbria,  per implementare ulteriormente la possibilità di avere donatori di plasma iperimmune e costituire una vera e propria banca che possa essere eventualmente utilizzata nel caso si dovesse ripresentare un’ulteriore epidemia per curare i pazienti con questa possibilità di cura importante che non ha reazioni o esiti negativi. In futuro verrà attivata questa situazione, ovviamente perfezionata visto che una volta verificata la positività dovrà essere classificata, presso il laboratorio di Pisa, la presenza degli anticorpi neutralizzanti, in attesa che la cosa possa essere fatta  presso l’azienda ospedaliera universitaria di Perugia”.

Nella replica, Bori ha suggerito che, “vista una quota di pazienti già disponibili, perché guariti, si potrebbe iniziare con la richiesta proattiva, cioè le Asl, anche attraverso i medici di base, potrebbero suggerire agli oltre mille pazienti umbri guariti di sottoporsi alla plasmaferesi. Se dei mille anche una piccola parte si rendessero disponibili si potrebbero già ad accumulare delle riserve di plasma iperimmune”. 

Condividi