di Aldo Potenza.

Si avvicina il giorno delle primarie aperte per eleggere il segretario del PD.

Leggo che ogni giorno che c'è chi si affanna, dopo aver dichiarato di appartenere ad una formazione politica diversa dal PD, per convincere qualcun altro a recarsi alle urne e votare uno dei candidati alla segreteria.

Non trascuro il rilievo che avrà l'esito delle primarie in corso, ma mi riesce difficile credere che sia corretto partecipare a una scelta che, come del resto si richiede a chi si reca alle urne, riguarda gli iscritti e gli elettori di quel partito.

Credo che ciascuno debba occuparsi di costruire il consenso impegnandosi nel campo politico coerente con le proprie idee e con le azioni politiche condotte per difenderle. Ciò non significa chiudersi in un recinto di incomunicabilità e rinunciare al dialogo, ma significa evitare azioni che siano in contrasto con le scelte politiche affermate partecipando a contese che non gli appartengono.

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