DERUTA/COLLAZZONE -  “La Fase 3 dell’emergenza Covid-19 non può essere rappresentata dalla chiusura di servizi essenziali alla persona, né da un loro depotenziamento. Il Centro salute di Deruta, che è punto di riferimento anche per il territorio di Collazzone, rappresenta un importante e imprescindibile presidio sanitario per i nostri territori, che intendiamo tutelare e preservare”: è quanto affermano in una nota congiunta il sindaco di Deruta, Michele Toniaccini e l’assessore di Collazzone, Augusto Morlupi dopo l’allarme lanciato, in questi ultimi giorni, da alcuni cittadini e personale medico sulla possibile chiusura del Cup all’interno del Centro salute.

“Il Cup – che dipende direttamente dall’Asl - è per i nostri territori uno dei servizi fondamentali erogati dal Centro salute. Noi – affermano Toniaccini e Morlupi – ci impegneremo, con la Regione dell’Umbria, a verificare se questo allarme è fondato. Siamo certi, infatti, che troveremo nella Regione un interlocutore disponibile, come ha dimostrato fino a oggi. Siamo altresì certi che la Regione dell’Umbria saprà fare le giuste scelte a tutela dei nostri cittadini e della loro salute, peraltro come ha fatto in questi mesi di pandemia. Se c’è una cosa che l’emergenza sanitaria ci ha insegnato è proprio la necessità di mantenere vivi ed efficienti questi presìdi, di potenziare il sistema sanitario, di investire su di esso, non certo di renderlo più fragile”.

Ieri mattina, il sindaco Toniaccini, insieme all’assessore alla Salute, Cristina Canuti e l'assessore del Comune di Collazzone Augusto Morlupi hanno ricevuto una delegazione di personale medico: "ci hanno esposto le proprie preoccupazioni sulla possibile chiusura del Cup e su un possibile ridimensionamento del Centro salute. Abbiamo, così, immediatamente richiesto un incontro urgente alla dirigente del distretto sanitario, dottoressa Giaimo che si è impegnata a riceverci dopo il 13 luglio”.

Sindaco e assessore tengono a precisare che “le due Amministrazioni si stanno muovendo in tempi rapidi, proprio per accertare la situazione”.

Si consolino comunque i due amministratori "fiduciosi" e poco informati, visto che in questa disgrazia non sono soli dato che nei piani della Regione ci sarebbe la chiusura titale dei Cup umbri e non solo di quello che interessa direttamente loro. La trasformazione della sanità umbra secondo il modello made in Lombardia è iniziata e chi ha i soldi per farsi curare si rivolga alla sanità privata.

Condividi