(Avi News) – Perugia, 24 nov. – Le donne della Uil dell’Umbria mercoledì 25 novembre, nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, vogliono condividere “un impegno che è fondamentale per l’autonomia e la libertà delle donne, perché il lavoro è autostima, è realizzazione di sé, è pari dignità, è rompere gli argini di una malata sudditanza.  Vogliamo che il Paese Italia sia un Paese per le donne”.

“Il lavoro – spiegano dal Comitato coordinamento femminile Uil Umbria – non è il solo elemento per combattere la violenza, ma in questa fase in cui si deve discutere e scegliere il nuovo modello economico di ripresa del paese, le donne devono entrarci dentro a gamba tesa. Condividiamo fortemente l’impegno del Coordinamento pari opportunità e politiche di genere della Uil nazionale adottando il Decalogo per la parità di genere’”.

Partendo dalla piena occupazione delle donne come elemento di autonomia personale e come

obiettivo strategico per lo sviluppo dell’economia “abbiamo individuato – spiegano le donne di Uil Umbria – la necessità di tener conto dell’universo femminile a tutto tondo. Nei luoghi della decisione, come nell’allocazione delle risorse o in occasione di eventi, si deve tener conto delle donne, che sono la metà della popolazione e hanno diritto almeno alla metà in termini di partecipazione e risultati”.

“Sappiamo bene – prosegue il Comitato coordinamento femminile Uil Umbria – che per consentire la piena partecipazione delle donne nei contesti serve un sistema diffuso di servizi e sostegno ad ampio spettro, soprattutto nel sistema di assistenza e cura, per ottenere il quale serve una sollecitazione continua e senza timidezze. Così come serve un impegno costante per rivendicare il diritto a una parità di retribuzione per lavori di uguale valore e una trasparenza retributiva oggetto di campagne del sindacato europeo e internazionale oltre che di disegni di legge ‘in cammino’ nel nostro Paese. Come donne inoltre sappiamo bene che in virtù del nostro essere donne, e potenzialmente madri, possiamo essere discriminate tanto in fase di assunzione quanto in occasione di avanzamenti di carriera: il ‘Decalogo’ suggerisce alcune proposte”. Tra le quali una campagna di promozione per la copertura al 100% del territorio nazionale di asili nido, tempo pieno e doposcuola e l’uso delle risorse del Next generation Eu con impegno all’impiego della metà delle risorse in settori a prevalente occupazione femminile.

 

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