Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp Umbria chiedono continuità occupazionale per i 2700 navigator, tra
i quali i 29 lavoratori impiegati nella nostra regione, per questa ragione il 9 febbraio 2021 saranno
in piazza insieme ai lavoratori a Montecitorio e con un presidio a Perugia in Piazza piazza del bacio
davanti a palazzo Broletto dalle ore 10.00 alle ore 12.00, nel rispetto delle norme covid.
I navigator umbri, in cooperazione coi lavoratori di Arpal, hanno svolto una preziosa attività,
convocando 9000 beneficiari, di cui oltre 3600 presi in carico, degli oltre 15.000 percettori del
Reddito di cittadinanza loro assegnati, per avviarli ad un percorso di attivazione e accompagnando
in un percorso di ricerca attiva spesso gli ultimi del mercato del lavoro: coloro che non sono
appetibili per le agenzie di lavoro private, i disoccupati di lungo corso che hanno perso il lavoro
durante la crisi dei mercati finanziari di una decina di anni fa, i lavoratori meno qualificati e quindi
più esposti alle “intemperie” del mercato, quelli con una bassa scolarizzazione, senza competenze
digitali, senza pc, quelli senza autoveicolo di proprietà o senza patente. Da novembre 2020 tutti i
navigator sono stati coinvolti nell'attività di "scouting delle opportunità occupazionali”, cioè nella
ricerca, attraverso contatti personali con le aziende, dei possibili sbocchi lavorativi per i percettori
del rdc, che li ha portati ad interpellare più di 700 aziende del territorio. Gli allarmanti dati diffusi
recentemente dall'Istat sul calo dell’occupazione e dell'aumento degli inattivi, (-0,4% rispetto a
novembre, pari a -101mila unità) che coinvolge donne, lavoratori sia dipendenti che autonomi,
dovrebbe indurre istituzioni nazionali e locali al rafforzamento delle politiche attive del lavoro e
alla valorizzazione di professionalità come quelle dei navigator che rappresentano strumenti
indispensabili per costruire una rete virtuosa di relazioni con enti locali, servizi educativi, terzo
settore, enti di formazione e imprese al servizio delle persone e delle aziende stesse, di cui il tessuto
produttivo della nostra regione ha grande bisogno.

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