PERUGIA - “Fare il Partito Democratico” e mettere al centro il lavoro, le riforme, l’ambiente, l’innovazione; ecco perché Leonardo Miccioni ha accettato la sfida della segreteria provinciale del Pd di Perugia, vincendola con oltre l’80 per cento dei consensi nei congressi territoriali.  “L’ho accettata - ha detto nella sua relazione - con la consapevolezza che il lavoro da fare è tanto e che possiamo essere all’altezza delle sfide a cui siamo chiamati solo mettendoci responsabilità, generosità, unità d’intenti sulle prospettive da dare alle comunità e ai territori. È tempo di un salto di qualità - ha sottolineato - e di guardare avanti con spirito di coesione. Pluralismo e diversità sono una ricchezza ma dobbiamo trovare la capacità di tradurre questa ricchezza in una visione comune. Abbiamo davanti appuntamenti complicati e dobbiamo ricordarci che il nostro avversario non ha la nostra stessa tessera in tasca, mettere in campo un racconto fatto di cose, rivendicare i nostri risultati parlando una lingua comprensibile e spendendoci per un’azione di prospettiva”.

Per il Pd l’ambizione di Miccioni è costruire un “partito aperto e a rete, che sia organismo di supporto e coordinamento tra livelli territoriali, rispettandone l’autonomia e le dinamiche politiche. Al centro i circoli, che devono essere luogo di aggregazione e di confronto, gli iscritti e gli elettori. Sempre più dovremo sforzarci di trovare momenti di coinvolgimento coniugando le forme tradizionali di militanza con innovative forme di partecipazione.

Tra le parole chiave, poi, la trasparenza: tesseramento, bilanci, attività genesi e attuazione delle proposte devono seguire una strada di limpidezza. I giovani siano protagonisti e si consolidi la nostra attenzione sulla formazione, per militanti e amministratori, nella consapevolezza che la competenza è il primo strumento per arginare i populismi”.

Per le città e per il territorio “la nostra priorità è mettere in campo una visione che sia in grado di allargare il ventaglio delle opportunità” sul lavoro, sulle riforme, su ambiente e innovazione. Ci sarà da approfondire una riflessione sulla riforma delle Province, soprattutto alla luce della bocciatura al referendum del progetto di riforma costituzionale; dovremo immaginare una visione nuova per la nostra regione, anche sostenendo e consolidando il percorso del Pd Umbria per un nuovo modello di sviluppo che sia costruito sulla bellezza e la qualità; faremo del lavoro la cifra politica del nostro impegno, ascoltando, partecipando, proponendo soluzioni per creare nuova e buona occupazione in una fase in cui gli indicatori segnalano una tendenza alla ripresa ma i dati sul lavoro continuano a segnare il passo; innovazione digitale e infrastrutture immateriali, senza dimenticare l’investimento più a lungo termine su quelle materiali, dovranno essere tra i temi centrali della nostra iniziativa, con l’ambizione di rompere l’isolamento della nostra regione.

“La nostra credibilità - ha concluso Miccioni - si misurerà sulla nostra capacità di ascolto e di analisi e sulla capacità di mettere in campo progetti all’altezza”.

Un passaggio della sua relazione, il segretario l’ha voluto rivolgere al terremoto e al tema, cruciale, della prevenzione del rischio e della ricostruzione. In agenda, ora, la definizione di una “Segreteria che sia rappresentativa del territorio e delle sensibilità del Pd, nel rispetto di tutti” e della “conferenza dei segretari delle unioni comunali”. Non ci sarà una direzione, “ma il compito di dare l’indirizzo politico spetterà all’assemblea insieme ai segretari comunali”.

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