di Chiara Statollo

In questi mesi molti si saranno posti la domanda: "perché il silenzio degli industriali, che hanno solo da perdere dalle sanzioni alla Russia?". La posta in gioco per Confindustria è parecchio più alta degli interessi di bottega delle fabbrichette del Nord Est o degli imprenditori che lavorano con Mosca. 

La spartizione dell'Ucraina

E' diventato chiaro quando, a luglio 2022, si è tenuta la conferenza per la ricostruzione dell'Ucraina a Lugano, in Svizzera. In quest'occasione il premier ucraino Shmyhal ha promesso alle potenze europee le varie regioni del Paese. All'Italia è stato proposto il boccone più gustoso, da contendere con la Polonia: l'oblast di Donetsk. Questo vuol dire non solo le miniere ei porti sullo strategico Mar d'Azov, ma anche il ripristino del settore industriale-metallurgico. 

Morire per Bonomi

Non è ironico? Tutti quei nazisti, rintanati nei sotterranei dell'Azovstal, pensavano di morire per la svastica, lo Schwartzsonne e la gloria dell'Ucraina. Invece no, erano i miliardi di Bonomi e dei suoi compari. 

L'eterno ritorno di Urso

Ed è qui che volevo andare a parare. Proprio ieri, il leader degli industriali si è recato a Kiev assieme a Urso. Sì, Urso, lo stesso del dossier Copasir, lo stesso che aveva proposto una legge per la stretta sui social (fortunatamente non arrivata per lo scioglimento delle Camere a luglio). Gli interessi che hanno mosso le azioni di Urso sono stati siglati il ​​21 giugno scorso in un "Memorandum of Understanding" (ovvero memorandum d'intesa) tra Confindustria e il governo Ucraino. 

"L'accordo prevede l'attuazione di progetti congiunti volti a ricostruire l'economia del Paese, ripristinare le infrastrutture distrutte dalla guerra, attrarre investimenti e intensificare la cooperazione economica e industriale tra Italia e Ucraina", scrive il Sole24Ore.

E io che pensavo che fosse l'amore per la moglie ucraina a muovere Urso!

Neanche i soldi per l'affitto di una sede a Kiev!

Dunque, in base a quanto riporta il Sole 24 ore, Bonomi e Urso ieri hanno inaugurato la sede di Rappresentanza di Confindustria. Gli uffici saranno ubicati direttamente nei locali dell'ambasciata italiana a Kiev. L'apertura della rappresentanza dà seguito al memorandum (MOU) di giugno, con l'obiettivo di offrire «il nostro supporto alla ricostruzione delle infrastrutture e all'economia ucraina» e di «fare sistema in accordo con il Governo italiano», ha detto il capo di viale dell'Astronomia. Dalla nostra missione diplomatica verranno coordinati tutti i progetti congiunti che prenderanno avvio dal MOU. 

Premio Nobel per la Pace a Bonomi

Per l'occasione Bonomi ha indossato idealmente l'infradito
di Padre Zanottelli per proferire parole di pace e colorare di arcobaleno le finalità di profitto di Confindustria. 

«La speranza di pace è fondata anche sul sostegno dell'intera filiera produttiva industriale italiana», e poi: «La ricostruzione dell'Ucraina ha una portata ed un significato che vanno ben oltre i soli interessi economici poiché si tratta di sostenere un Paese che ha visto ledere la propria sovranità territoriale e di creare basi solide per concretizzare il processo di adesione all'Unione Europea. L'importanza di questo impegno impone un approccio unitario, coordinato e coerente da parte di tutti i protagonisti e per questo Confindustria sta collaborando con il Governo nella definizione di strumenti e priorità nella logica di “fare sistema”».

Capito il gioco: l'Italia manda le armi per distruggere il Donbass e Confindustria guadagna. 

Date un nobel a quest'uomo!

Fonte: Polivox

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