PERUGIA – Innovazione e sostenibilità, ambientale, economica e sociale, senza dimenticare l’aiuto alla produzione: sono i temi su cui punta Confagricoltura Umbria e grazie ai quali l’organizzazione degli agricoltori pensa si possano incentrare le principali politiche agricole che riguardano la regione.

Con uno spirito di confronto e di spinta a lavorare su una visione ad ampio respiro - dall’incentivare la trasformazione di prodotti umbri, sostenendo gli accordi di filiera per valorizzare prodotti e territorio, fino alle strategie per l’appennino e quelle per la gestione e controllo della fauna selvatica - il presidente Confagricoltura Umbria, Fabio Rossi, insieme ai vicepresidenti Vincenzo Cenci e Anna Ciri oltre che a tutti i componenti del consiglio direttivo, ha incontrato nel tardo pomeriggio di venerdì 24 gennaio l’assessore all’agricoltura della Regione Umbria Roberto Morroni. L’appuntamento, in forma privata, si è svolto nella sede di via Catanelli a Ponte San Giovanni.

Da parte di Confagricoltura una sorta di “quello che vorremmo” rivolto al governo regionale per poter essere messi, gli agricoltori umbri, nelle condizioni continuare “a coltivare capolavori”, come recita lo slogan dell’associazione di categoria.

All’assessore sono state consegnate delle schede riassuntive con le linee programmatiche e insieme a lui sono stati poi trattati e discussi alcuni dei temi più caldi legati al mondo agricolo.

“Il nostro input principale è quello di aiutare e dare valore aggiunto alle produzioni e su questo posso dire che l’assessore ci è vicino e condivide le nostre idee” ha commentato Rossi, rivolgendosi al consiglio direttivo, e a cui ha subito risposto Morroni: “Con il presidente abbiamo avuto subito una intesa su un punto, quello della redditività delle aziende, ovvero che la capacità delle imprese anche agricole di fare profitto deve essere al centro. E vedendo i dati che abbiamo a disposizione c’è tanta strada da fare su questo affinché le aziende crescano e non stiano lì invece a bivaccare, preludio questo di una chiusura delle imprese”.

Così come “non deve galleggiare e bivaccare”, ancora per l’assessore, nemmeno l’amministrazione regionale su questioni delicate: “Per questo motivo stiamo mettendo in campo capacità di ascolto e di confronto, portando avanti con impegno e spirito rinnovati un rapporto di crescita congiunta tra governo del territorio e mondo agricolo”. Secondo quanto ha poi voluto rimarcare il presidente Rossi “sul futuro dell’agricoltura umbra ci sono diverse incognite e quindi è fondamentale per sostenerla capire quello che succederà nei prossimi anni”.

La “disponibilità e determinazione” dell’assessore a rivolvere le problematiche è evidente, per il presidente di Confagricoltura Umbria, “anche nel modo in cui si è iniziato a cambiare passo sulla questione della fauna selvatica”. Dopo aver sentito in precedenza gli Atc (Ambiti territoriali di caccia) e le associazioni venatorie, l’assessore regionale infatti ha incontrato nei giorni scorsi le organizzazioni agricole dell’Umbria per delineare, grazie alle questioni evidenziate dalle principali realtà in campo, un quadro più completo possibile in merito alla questione della fauna selvatica in Umbria, dai danni provocati all’agricoltura fino alla sicurezza per evitare il rischio di incidenti per aggressione di selvatici in zone rurali marginali. “Serve una soluzione veloce, concreta e condivisa” ha commentato ancora Rossi.

Soprattutto sul fronte della fauna selvatica anche per l’assessore Morroni “serve una determinazione più forte che nel passato andando anche a toccare interessi particolari quando questi influiscono su quelli generali”. “Dalle consultazioni fatte nei giorni scorsi – ha proseguito Morroni – abbiamo raccolto le posizioni di tutti e per il 5 febbraio prossimo posso annunciare che abbiamo convocato la consulta faunistico-venatoria dove arriveremo con le nostre proposte che contemperano la sicurezza e la salvaguardia del legittimo lavoro degli imprenditori”.

Applaudendo e parlando delle filiere che stanno tirando e delle realtà di punta del mondo agricolo, il presidente Rossi ha voluto sottolineare all’assessore regionale che puntando al rafforzamento del ‘brand Umbria’ non va lasciato nessuno indietro: “C’è quindi bisogno di un minimo di coordinamento per quelle imprese che rimangono indietro e non riescono a valorizzare bene i loro prodotti”. Filiere che “vanno rafforzate” quindi anche per l’assessore Morroni secondo il quale gli assi su cui puntare sono la qualità dei prodotti (“l’attenzione alla salute e a quello che si mangia saranno uno dei maggiori business del futuro” per Morroni), l’innovazione tecnologica e la sostenibilità ambientale, senza trascurare anche l’aspetto dimensionale (“piccolo non è più bello al mondo d’oggi e le aziende devono crescere” ha infine commentato).

Da parte di Confagricoltura, inoltre, un altro aspetto da mettere al centro dei riflettori è quello dell’attenzione alle nuove generazioni. E i temi, tra gli altri, della difficoltà di accesso al credito e di aiuto e sostegno alla promozione e internazionalizzazione dei propri prodotti, sono stati messi in evidenza dall’intervento finale di Caterina Luppa, la presidente di Anga Umbria (Associazione nazionale giovani agricoltori).

 

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