PERUGIA - La Commissione d’inchiesta ‘Analisi e studi su criminalità organizzata, infiltrazioni mafiose, tossico-dipendenze, sicurezza e qualità della vita’, presieduta da Giacomo Leonelli, prosegue nell’analisi della normativa umbra (Legge regionale ‘16/2012’) in materia di contrasto e prevenzione del crimine organizzato e mafioso, promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile.

Dopo avere affrontato, nelle scorse settimane, il tema dei beni confiscati, nella riunione odierna è stata approfondita la parte relativa alla certificazione delle imprese. Si punta, tra l’altro, a promuovere il rating di legalità anche nei procedimenti di competenza dei propri enti strumentali (Agenzie e Società partecipate).

“Rafforzare il presidio di legalità nella nostra regione è fondamentale, per questo – ha detto a margine della riunione il presidente Leonelli - stiamo lavorando ad un Testo legislativo aggiornato, che possa consentire all’Umbria di contrastare al meglio i fenomeni di illegalità ed infiltrazioni della criminalità organizzata. Il nostro obiettivo è introdurre sistemi premiali per quelle imprese che riescono ad avere i giusti requisiti rispetto anche all’erogazione dei fondi europei. È importante investire sulla coscienza della legalità promuovendo nel sistema economico regionale tutte le forme che possono portare ad un restringimento delle maglie per eventuali infiltrazioni criminali e per questo è necessaria una disciplina più adeguata alle criticità attuali ed alle modalità di azione della criminalità organizzata”.

Per il vice presidente della Commissione, Sergio De Vincenzi, “a fronte dei requisiti di legalità e correttezza etica delle imprese è comunque importante fare attenzione ai rating che si vogliono introdurre, perché si potrebbero creare ulteriori problemi alle imprese stesse, rischiando anche di sminuire il concetto stesso di legalità e correttezza etica. L’interesse della Pubblica amministrazione è quello di garantire sempre ed al meglio i cittadini”. 

 

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