ROMA - La Cassazione ha annullato la condanna a 18 anni di reclusione inflitta a Valerio Menenti, accusato del concorso materiale e morale nell'omicidio di Alessandro Polizzi avvenuto a Perugia nel marzo 2013.

Valerio Menenti, per il quale gli atti sono stati rimessi a Firenze, resta comunque in carcere a Perugia. 

Il collegio ha invece confermato la responsabilità del padre Riccardo Menenti, cui era stato inflitto l'ergastolo, quale esecutore materiale escludendo però le aggravanti dei futili motivi e della crudeltà.

I due, entrambi detenuti, sono difesi dagli avvocati Francesco Mattiangeli, Manuela Lupo e Giuseppe Tiraboschi.

L'omicidio fu compiuto in un appartamento alla periferia di Perugia. Polizzi - secondo l'accusa - venne ucciso con un colpo di pistola da Riccardo Menenti. Il giovane era in quel momento con la fidanzata Julia Tosti, ex di Valerio, e ferita a una mano. Secondo movente sarebbero stati dissapori di natura sentimentale.

Soddisfazione" per la sentenza della Cassazione è stata espressa dall'avvocato Mattiangeli.

Anche per il padre Riccardo gli atti sono stati rimessi ai giudici di Firenze per rideterminare la pena. "La Corte - ha detto al riguardo l'avvocato Mattiangeli - dovrà anche valutare la richiesta della difesa di concedere le attenuanti generiche e di valutare la provocazione. Quindi confidiamo in un consistente sconto di pena".

 

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