ROMA - Si chiude un maggio di ribalta internazionale per la Fertitecnica Colfiorito SRL, azienda umbra leader del settore dei legumi secchi, cereali e semi. L’azienda è stata ospite degli eventi delle Nazioni Unite dedicati allo sviluppo sostenibile dell’alimentazione e dell’agricoltura in tutto il mondo, forte del suo essere la prima PMI italiana a siglare un accordo con FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura.

La prima occasione per fare il bilancio dell’accordo è stata la fiera ExCo a Roma, la prima esposizione della cooperazione internazionale. L’accordo con FAO ed i risultati raggiunti dall’azienda sono stati presi come esempio da seguire nell’ambito della tavola rotonda organizzata dalle Nazioni Unite “Rome as the international hub for the future of food system: the role of the private sector” (Roma snodo internazionale per il futuro del sistema alimentare: il ruolo del settore privato), moderata dal Ministro Plenipotenziario Luigi De Chiara, Capo dell’Unità per la strategia, i processi globali e le Organizzazioni Internazionali, riunendo esponenti di spicco della Commissione Europea ed organizzazioni come IFAD e UNIDO.

Alessio Miliani, il Direttore Generale di Fertitecnica Colfiorito, ha spiegato il progetto alla platea internazionale, portando come primo risultato tangibile il frutto del progetto di CRM (cause related marketing – “marketing legato ad uno scopo”) che porterà sul mercato italiano prodotti da piccole cooperative di agricoltori da tutto il mondo.

“Per il progetto pilota - spiega Miliani - è stata scelta la Quinoa Real, particolarmente pregiata, che confezioneremo con il nostro marchio Colfiorito®. Insieme alla FAO abbiamo selezionato piccole cooperative della Bolivia che coltivano secondo l’agricoltura biologica: non solo acquistiamo il loro prodotto, pagandolo più del valore di mercato e permettendogli di accedere ad un mercato ad alto valore, ma parte del ricavato della vendita sarà devoluto in progetti di crescita gestiti da FAO stessa.”

L’iniziativa ha fornito supporto ai piccoli coltivatori anche attraverso le visite e la consulenza dello stesso personale dell’azienda, favorendo lo scambio di conoscenze ed esperienze. Tutto ciò in linea con il mandato dell’accordo, che si propone di “contribuire all’eradicazione della fame, dell’insicurezza alimentare e della malnutrizione” e di “consentire sistemi agricoli e alimentari più inclusivi” nel quadro mondiale degli SDG, gli “obiettivi di sviluppo strategici” (strategic developement goals).

“Ci fa molto piacere sentire la voce del settore privato tramite Fertitecnica Colfiorito – ha commentato il Ministro De Chiara - una tipica PMI italiana come quelle che formano la spina dorsale del sistema produttivo agroalimentare di alta qualità del nostro Paese. Veniamo da tempi di ossessione per la produttività e di visioni a breve termine, ma vedo un cambio di passo sia nella sensibilità dei consumatori che delle aziende nei confronti dei temi della biodiversità e sostenibilità. La mia esperienza nel settore multilaterale mi ha insegnato a non pensare che cambiamenti radicali si possano realizzare da un giorno all’altro, ma esempi come questo alimentano il mio ottimismo, offrendo un esempio pratico di possibile cooperazione tra un’azienda di non grandi dimensioni ed un’organizzazione come la FAO. Ciò contribuisce anche al superamento di approcci ideologici che hanno ostacolato la collaborazione con il settore privato, che non va meramente ridotta alla questione delle risorse finanziarie.”

A conferma della risonanza del’attività, FAO ha ospitato ieri la voce dell’azienda anche nella tre giorni dedicata al lancio della “Decade dell’Agricoltura di Famiglia 2019-2029” (United Nations Decade of Family Farming 2019-2028), uno dei progetti chiave delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile in tutto il mondo

“Il nostro è un piccolo passo – prosegue Miliani - ma dimostra che si possono raggiungere risultati tangibili e significativi in una cooperazione tra una grande organizzazione internazionale ed una media azienda. La nostra presenza qui, in mezzo ad enti molto più grandi di noi, vuole invitare proprio a rivolgere maggiore attenzione alle PMI, specie in Italia dove costituiscono il tessuto imprenditoriale nazionale. E’ chiaro che le grandi multinazionali hanno una forza in termini di risorse a cui non possiamo arrivare individualmente, ma è anche vero che numerosi “non-grandi”, unendo le loro forze, possono raggiungere risultati altrettanto significativi. Ringraziamo per questo i nostri referenti in FAO, che hanno creduto in questa collaborazione: ci auguriamo di poter fare da apripista per altre aziende della nostra taglia – e ne conosciamo moltissime che vorrebbero contribuire, ma hanno difficoltà a capire come fare.”

Grande soddisfazione anche per la famiglia fondatrice dell’azienda. Così il fondatore e presidente, Ivano Mattioni, che ha portato l’azienda da zero alla leadership di mercato: “La nostra filosofia è non solo essere i primi per quote di mercato o fatturato, ma crescere con rispetto e progredire. Nel rispetto dei dipendenti, del territorio, della filiera produttiva, fino alla soddisfazione dei consumatori.”

“Questo per noi – aggiunge Luca Mattioni, figlio di Ivano e Vicepresidente – è un altro passo nello sviluppo di quelle per che noi sono le Filiere di Valore, basate sul rapporto con le persone e mirate ad una crescita che sia benefica per tutti. Lo facciamo già da anni in Italia, con rapporti storici con centinaia di agricoltori e cooperative che ci consentono di avere costantemente il miglior prodotto, ma anche di contribuire a mantenere il presidio agricolo sui territori, stimolando l’occupazione, la biodiversità e lottando contro l’abbandono delle campagne.”

Condividi