di Stefano Ragni - NewsUmbriaBlog.

La seconda edizione del premio Città di Torgiano-Ciro Scarponi ha un vincitore. Si tratta del giovanissimo clarinettista Gianvito Guagnano, aquilano, discepolo della scuola strumentale di Roberto Petrocchi.

Lo ha decretato ieri pomeriggio a Torgiano, nella sala Sant’Antonio, una giuria presieduta da Giampaolo Lazzeri, massima istituzione degli strumenti a fiato italiani, presidente dell’Associazione Nazionale Anbima, 1550 bande sparse in tutta la penisola. Lo hanno affiancato nell’esame dei candidati nomi prestigiosi della musica umbra, il clarinettista Maurizio Zampognini, docente del Morlacchi, collega di cattedra, per anni, dello stesso Scarponi e Paolo Ciacci, insegnante della disciplina di strumentazione per banda nel Conservatorio perugino, che deve la sua formazione allo stesso Scarponi. Il chitarrista Marco Cianchi ha a sua volta caratterizzato la sezione di giuria di chitarra che è componente complementare del premio Città di Torgiano.

È stata una vera soddisfazione per Attilio Gambacorta, presidente della Filarmonica Scarponi, poter esporre al sindaco Eridano Liberti e all’assessore Elena Falaschi, i motivi di compiacimento per una edizione che, se non ha avuto i numeri clamorosi della sua prima emissione, ha invece consolidato il suo successo su una qualità altissima dei partecipanti.

A cominciare da questo giovane e svettante clarinettista aquilano, che ha affrontato un pezzo di estrema difficoltà come il Concerto di Jean Françaix mostrando un virtuosismo estremo che, per molti versi ha ricordato a non pochi il rapporto di fisicità che Scarponi sapeva riprodurre quando imboccava il suo strumento. Sicurezza nei passaggi polimorfi, assetto riproduttivo funzionale, intonazione alle stelle e una digitazione di assoluta padronanza assicurano al giovane abruzzese un campo di maturazione che ha molte possibilità di concretizzarsi in una forte personalità.

A un pelo di distanza nei punteggi complessivi è risultato il diciassettenne Daniel Lavacchielli, prodigioso suonatore di euphonium. Lo strumento, che ha anche una certa complessità fisica, è stato impugnato dallo snello ragazzotto con una sbalorditiva padronanza. Con una emissione sonora precisa e comunicativa Daniel ha fatto trattenere il fiato al pubblico della sala s. Antonio con una presenza strumentale a dir poco sbalorditiva. L’insigne strumento, un flicorno baritono, per la sua voce cupa e scura risulta fondamentale nella bande attuali, che ricevono dal suo impulso acustico una tinta autorevole. Vederlo impugnato da una adolescente produce una sensazione di speranza in chi, come qui a Torgiano, crede che le bande musicali possano essere ancora un elemento di aggregazione sociale e civile.

In tal senso sono risultate confortanti le espressioni di piena partecipazione sia del sindaco Liberti che dell’assessore Falaschi, due giovani amministratori convinti che anche a Torgiano la banda possa sviluppare la sua attività con incisiva coesione col territorio. E’ certamente una strada difficile, ma il percorso è agevolato sia dalla convinta vicinanza dell’amministrazione comunale, che dal ruolo svolto dal Consiglio Direttivo della Filarmonica, impegnato in un percorso di soddisfazioni premiate dal consenso della cittadinanza tutta.

In tal senso va vista anche l’affermazione nelle categorie del concorso del cornista Gianluca Ricci, nativo della frazione di Ponte Nuovo, ventottenne strumentista già attivo nelle orchestre dell’Italia centrale, prossimo alla sua laurea che discuterà a fine mese al Franci di Siena. Il suo Saint-Säens, oltre che incisivamente tracciato, è risultato anche pieno di colore e di sfumature, a dimostrazione della maturità del solista.

In pochissimi anni dalla sua riorganizzazione, grazie alla propulsiva presenza del presidente Gambacorta, la Filarmonica che si intitola alla memoria di Ciro Scarponi ha percorso velocemente prestigiose tappe di presenza nella collettività. Due anni fa la piazza di Palazzo Malizia fu dedicata alla memoria del suo concittadino che portò alto nel mondo della musica internazionale della sua città. Ne fu convinto assertore il sindaco Marcello Nasini che, nel corso di una suggestiva cerimonia, fece benedire la lapide commemorativa da Monsignor Piccioni, lo storico parroco di san Bartolomeo.

Concentrando le sue iniziative nella sala s. Antonio, preziosissimo spazio dalla funzionale acustica, sobrio nella sua eleganza tardo barocca, la Filarmonica Scarponi ha promossa una impressionante corona di concerti, tutti svolti a titolo gratuito dai musicista convocati. L’acquisto di un pianoforte, realizzato grazie al concorso di generosi privati e alla sensibilità dell’amministrazione comunale, rende la Filarmonica in grado di operare con assoluta autonomia con la tempestiva convocazione di un pubblico fidelizzato.

La vicinanza dell’Anbima e del suo presidente Lazzeri ha aperto alla Scarponi uno spazio di visibilità altrimenti inimmaginabile nel quale produrre effetti di portata superiore all’ambito locale. Già si è parlato della prossima edizione della competizione che onora la memoria di Scarponi e della sua città natale, avvicinando sempre più i giovani a una sorgente di musica di qualità, espressa nelle migliori forme dell’umanità e della comunicazione di valori di partecipazione sociale.

La Filarmonica Scarponi fa ormai parte integrante di tutto ciò che di culturale si produce nella città di Giano, dalla rievocazione della Guerra del Sale, alla imminente presenza della delegazione normanna che tra poco onorerò il gemellaggio. La banda, da parte sua, integra ancora le cerimonie pubbliche cittadine e patrocina un raduno bandistico annuale che la collega alle consorelle del territorio in un patto di reciproca solidarietà. Il lavoro capillare svolto negli ambiti dell’istruzione primaria realizzato dai maestri della Filarmonica è parte integrante dell’offerta formativa delle scuole territoriali.

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