Si è svolto sabato mattina, presso il mercato settimanale di Città della Pieve, il volantinaggio del circolo di Rifondazione Comunista che ha visto i compagni pievesi assieme al segretario della Federazione di Perugia del PRC Enrico Flamini e di Oscar Monaco, membro della segreteria provinciale, volantinare in difesa dell’ospedale cittadino che secondo il nuovo assetto sanitario per il territorio del Trasimeno, vedrebbe il plesso ospedaliero pievese ‘riconvertito’ in un progetto ancora astratto e che fa pensare ad una chiusura definitiva.

Dopo il danno anche la beffa. È questo ciò che pensano tanti cittadini pievesi che si sono fermati interessati a parlare del passato, del futuro e delle tante promesse mai mantenute in tema di sanità per il nostro territorio. Infatti la mancata costruzione dell’Ospedale unico del Trasimeno  non ha di certo lasciato indifferenti i cittadini pievesi, delusi dal comportamento della Regione nelle persone della Presidente Marini e dell’Assessore alla Sanità Tomassoni che solo un anno fa promettevano pubblicamente che i lavori sarebbero iniziati in tempi brevi, e che invece oggi fanno naufragare tale progetto senza dare alcuna spiegazione alla popolazione di Città della Pieve.  E’ normale che il protocollo d’intesa del 2005 venga stralciato senza interpellare le istituzioni che l’hanno firmato? E i soldi che erano stati stanziati che fine hanno fatto? Su che basi si decide di de-ospedalizzare il plesso ospedaliero pievese?.

"Crediamo che le istituzioni regionali - afferma Carlotta Fattorini, segretaria del Circolo PRC di Città della Pieve - non possano più esimersi dal confronto e dal dare spiegazioni e per questo continueremo a tenere alta l’attenzione sul futuro della sanità nel nostro territorio, attraverso non solo iniziative locali, ma anche iniziative che vedranno il Partito della Rifondazione Comunista a livello Provinciale e Regionale impegnato direttamente nel chiedere che gli accordi presi nel 2005 vengano rispettati e che qualsiasi modifica debba passare necessariamente attraverso un confronto con i territori interessati".

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