di Elio Clero Bertoldi

PERUGIA - “Con la Triestina ci giochiamo la partita più rilevante di questo campionato".
Fabio Caserta pesa le parole e argomenta, alla vigilia dell’incontro, con la consueta pacatezza e lucidità.
“Il risultato vale doppio. E noi - sottolinea - non dobbiamo guardare a cosa faranmo gli altri, ma solo e soltanto al nostro percorso. Qui siamo a Perugia, una piazza ambiziosa e dobbiamo inseguire il risultato massimo possibile: cercare di arrivare primi.”
Assicura di non fare calcoli per il futuro, né sugli avversari, né su chi mandare in campo (con riferimento ai diversi elementi della rosa sotto diffida).
“Io neppure ho guardato - confessa - chi sono i miei diffidati... Non é il caso di fare calcoli. E anche chi va in campo non deve preoccuparsi di questo aspetto. É necessario, ora più che mai ragionare con lucidità. Se serve un fallo tecnico, lo si commette...”    
Non si nasconde le difficoltà nel misurarsi con un avversario che pure ha giocato mercoledì ed ha perso, dopo tredici risultati utili.
“La gara si annuncia molto, molto difficile. Ha lasciao i tre punti nel recupero, ma l’ho vista viva, in salute. É una squadra costruita in estate per vincere il campionato, per ambizioni diverse. E conta su elementi forti sia individualmente sia collettivamente. Rispetto alla partita dell’andata sono cambiate molte cose, per noi e per loro. Per quanto ci riguarda noi abbiamo acquisito maggiore consapevolezza del nostro valore, delle nostre possibilità.”    
Non ha ancora deciso, il tecnico, la formazione da mandare in campo, soprattutto perchè attende di analizzare e alutare fino all’ultimo il recupero fisico dopo una settimana completa di lavoro, la prima dopo molto tempo. Assicura che Angella non sarà della partita come Konate e come Sgarbi, mentre tutti gli altri risultano, invece, disponibili. Il che, tradotto in termini chiari, vuol dire che non ci sarà l’emergenza di domenica scorsa (Vanbaleghem centrale, lui che é un centrocampista). 
“Potrò consentirmi qualche scelta in più”, rimarca. Forse Negro accanto a Monaco?
Tra i disponibili anche Vano, che ha scontato la giornata di squalifica e che il mister ha “perdonato".
”Nel calcio si fanno errori. Come nella vita della quotidianità. Lui sa di averlo commesso. Ed era molto giù, i primi giorni. Tuttavia il suo non é stato un gesto doloso, ma solo il frutto di un movimento scoordinato. Per cui a lui ed a tutti gli altri ho ricordato che non bisogna più preoccuparsi degli sbagli fatti, ma sapere cosa fare d’ora in avanti. Ho rammentato, a me stesso ed ai ragazzi, che talvolta un giocatore che si é rivelato poco incisivo per tutta una stagione, poi realizza il gol dell’anno... Quando ero al Catania Del Core siglò la rete che ci portò in serie A. Spero che con Vano possa succedere la stessa cosa. É un calciatore che si può discutere sul piano tecnico, può piacere o può non piacere, ma sotto il profilo umano si é rivelato eccezionale. Ha i suoi pregi ed i suoi difetti, come ciascuno di noi, ma sa che può rivelarsi determinante per l’obiettivo che perseguiamo."
Sollecitato da una domanda specifica si é soffermato anche sul ruolo che a Verona ha affidato a Kouan.
“Il ragazzo - spiega - vanta tempi di inserimento incisivi ed é forte fisicamente. Può sentirsi in difficoltà  nel fraseggio, ma io cerco di sfruttare al massimo le sue qualità migliori. Nel ruolo di attaccante aggiunto mi é piaciuto tantissimo. Per quanto concerne la formazione nutro ancora qualche dubbio, anche perché debbo valutare approfonditamente se giocare in un modo o in un altro.”
Non si meraviglia, infine, del finale avvincente ed a tre. Uno sprint all’ultimo respiro.
Spiega: “Me lo aspettavo. É un campionato intenso, difficile. Ma noi dobbiamo solo seguire il nostro percorso, senza considerare cosa fanno gli altri. In queste ultime giornate quello che conta non é tanto l’energia fisica, quanto quella mentale. Per cui non ritengo che la Triestina arriverà al Curi rilassata soltanto perché ha giocato mercoledì. Noi dobbiamo essere pronti, determinati nel proseguire il nostro cammino. Quando dico che dobbiamo ”crederci” non faccio un esercizio retorico, ma una constatazione basata su fatti ed esperienze che ho vissuto personalmente da calciatore prima e da allenatore poi. Una gara può cambiare il risultato non di una giornata ma di un intero campionato."
Come dire: Perugia, avanti tutta.

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