CASCIA - Il 16 marzo 1944 veniva proclamata a Cascia la Zona Libera umbro-sabino-marchigiana, un'area estesa per circa 1000 chilometri quadrati, comprendente 14 comuni e con una popolazione di circa 10mila abitanti, sottratta al controllo nazifascista dalla brigata partigiana “Antonio Gramsci”. Si tratta di una delle prime esperienze del genere in Italia, di grande importanza, tanto da essere inclusa nei luoghi della Resistenza europei. 

Oggi, 16 marzo 2019, a 75 anni esatti da quella proclamazione, lo Spi Cgil dell’Umbria, insieme all’Anpi, ai sindacati dei pensionati spagnolo (Ccoo) e francese (Cgt), al comune di Cascia, rappresentato dal vicesindaco Gino Emili, e con il segretario dello Spi Cgil nazionale Ivan Pedretti, ha voluto ricostruire quel periodo e quegli eventi, con il contributo di due storici, Mario Tosti, presidente dell’Isuc (Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea), e Renato Covino, dell’Università degli Studi di Perugia.   

“Continuiamo il nostro percorso di cura della memoria - ha detto la segretaria generale dello Spi Cgil dell’Umbria, Maria Rita Paggio - perché questo è un nostro preciso dovere come sindacato delle pensionate e dei pensionati, tanto più oggi, in un momento storico nel quale riemergono populismi, fascismi e sentimenti antidemocratici. Stiamo pericolosamente tornando indietro - ha aggiunto Paggio - e per questo è importante coltivare la memoria, soprattutto insieme ai giovani, per difendere il passato e costruire un futuro di pace e democrazia”. 

E proprio ai giovani, gli studenti dell’istituto omnicomprensivo di Cascia, è stato consegnato da Ivan Pedretti, segretario generale dello Spi Cgil nazionale, un attestato di partecipazione all’iniziativa che ricorda la proclamazione della Zona Libera.

“Continuiamo a percorrere i sentieri della Resistenza, dove migliaia di ragazze e ragazzi non hanno esitato a combattere la battaglia per la libertà - ha detto nelle sue conclusioni Ivan Pedretti -  e questo è quello che vogliamo rappresentare alle nuove generazioni, la possibilità di battersi insieme per la democrazia ancora oggi, in un momento difficile e cruciale per l’Europa e per il mondo, nel quale si affermano di nuovo forme di intolleranza, come la terribile strage di ieri in Nuova Zelanda, con il riferimento diretto all’attentato di Macerata, conferma tragicamente. Lo vogliamo dire davvero ai ragazzi, ai nostri figli e ai nostri nipoti - ha concluso Pedretti - il bene che loro hanno di vivere oggi in un’Europa democratica lo devono a quei giovani che 75 anni fa hanno combattuto per gli ideali di libertà e giustizia sociale contro il nazifascismo”.   

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