di Giuseppe Catozzella.

Data la quantità di messaggi ricevuti totalmente fuori focus per mancanza di informazione (non voglio supporre malafede), cerco qui di fare un po’ di chiarezza sulla vicenda di Carola Rackete e sul fenomeno migratorio. Con dati e numeri reali, che cancellano bugie e propaganda di parte (dati Onu, Unhcr, codice penale, grazie a Fabio Sabatini).

1. Carola Rackete ha agito fuorilegge. Falso.

Carola Rackete ha agito contro una legge italiana approvata da pochi giorni ma, su questioni che riguardano la tutela dei diritti umani, le convenzioni internazionali sottoscritte dall’Italia prevalgono sulle leggi nazionali e sulle decisioni di politica interna. È la Costituzione italiana a sancirlo: all'Articolo 117 della Costituzione si dice che un trattato internazionale ratificato e reso esecutivo nell'ordinamento italiano è al riparo da possibili ripensamenti del legislatore e condiziona la produzione legislativa successiva, che a esso dovrà dunque conformarsi. La convenzione internazionale da noi ratificata è quella di Amburgo del 1979, che prevede l'obbligo di prestare soccorso ai naufraghi e di farli sbarcare nel primo "porto sicuro" sia per prossimità geografica al luogo del salvataggio sia dal punto di vista del rispetto dei diritti umani. Un porto è sicuro se garantisce il rispetto dei diritti dei naufraghi.
Quindi, nel decidere di accostarsi a Lampedusa, la comandante Rackete ha obbedito a una legge di rango superiore.
In più, come ricordato da Carofiglio, per l’articolo 54 del codice penale italiano “non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona”. 
Ecco perché Carola Rackete non sarà mai condannata, come chi è al Governo sa bene. E il suo arresto è stata quindi una messinscena mediatica senza effetto legale.

2. Carola Rackete poteva e doveva portarli altrove e non in Italia. Falso.

a) Poteva riportarli in Libia. No. La Libia non è un porto sicuro perché, 1. come segnalato dall’Onu dai pochi giornalisti che sono riusciti a entrarci e anche da me nel lungo reportage dal Niger pubblicato su L’Espresso dove ho incontrato dei sopravvissuti, i migranti vanno incontro a “orrori inimmaginabili” come detenzione in campi di concentramento, torture, stupri, morte e perché 2. la Libia è in guerra, quindi è tutto tranne che porto sicuro. 
b) Poteva portarli in Olanda o in Spagna. Falso. L’Olanda, come detto da un esponente di Governo e ripetuto da molti senza riflettere, ovviamente sarebbe stata una soluzione contro legge perché non era il porto sicuro più vicino (bisognava circumnavigare tutta la penisola Iberica, con a bordo appunto naufraghi). Anche la Spagna è più lontana. La Tunisia e Malta non rispettano gli standard internazionali per essere considerati “porto sicuro”. Dunque il porto sicuro più vicino era Lampedusa e avvicinarsi a Lampedusa senza autorizzazione formale non implicava la violazione di alcuna legge. A conferma di questo anche l’Onu si è espressa: “Il diritto alla vita e il principio di non respingimento prevalgono sulla legislazione nazionale o su altre misure adottate in nome della sicurezza nazionale". E infatti sul Decreto sicurezza bis approvato dal Governo italiano ha detto che "è fuorviante e non è in linea con il diritto internazionale generale e il diritto internazionale dei diritti umani".

Quindi condurre i naufraghi in un porto diverso da quello di Lampedusa sarebbe stato violare la legge.

3. Allora noi italiani siamo destinati ad accogliere tutti i migranti? Falso.

L'Italia è uno dei paesi che accoglie meno rifugiati (vedere seconda immagine) e con una delle percentuali di immigrati più basse in Europa (vedere prima immagine). 
Inoltre, per gli stessi dati del ministero dell'Interno, coloro che approdano qui non vogliono fermarsi ma transitare verso paesi più ricchi di opportunità, esattamente come facciamo noi italiani. Non siamo gli unici a capire che in Italia c’è una grave crisi economica e una enorme disoccupazione. 
Tanto è vero che nel 2018 più di 220.000 italiani sono andati a cercare lavoro all’estero e solo 23.371 sono i migranti arrivati in Italia. 220.000 italiani che emigrano in altri paesi per migliorare la loro condizione di vita, 23.371 stranieri che arrivano in Italia per migliorare la loro condizione di vita. E, come già visto, anche tra questi 23.371 vorrebbero usare l’Italia come mero transito. Utilizzando un termine fuorviante della retorica corrente, dati i numeri chi “invade” chi?

4. L’abbattimento degli arrivi è una vittoria di questo Governo. Falso.

a). Quindi l’invasione non c’è più? Occorre decidersi. Siamo invasi o no?
b). La riduzione degli sbarchi è avvenuta perché il nostro Governo ha stretto un accordo carissimo per noi (si dice 5 miliardi di €) con la Libia, per cui la Libia non fa più partire nessuno. Ma cosa avviene in Libia ai migranti e rifugiati che transitano sul suo suolo? Come detto prima, e sancito dall’Onu e da chi ha potuto testimoniare (e anche da me in Niger), in Libia si viene chiusi in campi di concentramento e torturati, stuprati e uccisi. È questa una vittoria per un Governo? La Storia ha sempre giudicato omicidi e torture di massa come abomini dell’umanità. È una vittoria momentanea? Con tutto quello che costa allo Stato italiano di sicuro no.

5. Questo Governo sta facendo tutto il possibile e un grande lavoro per gli arrivi in Italia. Falso.

L’unica soluzione per l’Italia potrebbe essere rivedere il Regolamento di Dublino che dice che l'accoglienza e la valutazione delle richieste di protezione internazionale spettano al paese in cui è avvenuto l’ingresso nell’Unione Europea. 
Perché allora Lega e M5S hanno disertato tutte (tutte, nessuna esclusa) le riunioni del Parlamento Europeo in cui si è discussa la riforma di Dublino? E perché il ministro degli Interni italiano Salvini ha inoltre disertato tutte le riunioni dei ministri degli Interni europei dedicate alla gestione degli arrivi? 
Dal fatto di non voler affrontare il problema in sede europea si evince che Lega e M5S hanno interesse proprio ad alimentare la "crisi" dei migranti e non a risolverla, perché questo si è dimostrato un propulsore eccezionale di consensi e voti. Inventare un nemico (che come abbiamo visto non esiste) serve a convogliare la frustrazione di chi si trova in una condizione economica e sociale precaria e peggiore degli anni passati. È nient’altro che un modo molto efficace di scagliare la rabbia da mancanza di visione nel futuro. E questo sì che è responsabilità del Governo, che tra i primi compiti ha proprio migliorare l’economia del Paese, che invece è in recessione. Inoltre, e infatti, l’alimentazione di una “crisi” (inesistente) serve a distrarre l’attenzione su ciò che il Governo non fa per migliorare l’economia, tra cui fondamentale sarebbe la lotta ai reali problemi (questi sì) dell’Italia, su cui al contrario nulla si è fatto: mafia, corruzione ed evasione fiscale, che ogni anno rubano a ogni italiano centinaia di miliardi di euro (si stima 600 miliardi di € l’anno). Perché questo Governo non fa niente in questa che è l’unica direzione per salvare l’Italia? Se ciò che è stato stanziato per il reddito di cittadinanza è pari a 10 miliardi, immaginate cosa si potrebbe fare con 600?

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