“Esprimo, a nome di tutto il gruppo consiliare del Partito democratico, la massima solidarietà nei confronti dei consiglieri di minoranza del Comune di Cannara, alle prese con gli atti di intimidazione politica da parte di un Sindaco che si è reinventato opinionista e che, invece, poco governa nella sua città”. Così il capogruppo del Partito democratico, Tommaso Bori, a nome di tutti i consiglieri Dem, in relazione “agli episodi di incresciosa prepotenza verificatisi nella cittadina di Cannara”.

“Succede che, dopo una battaglia importante sulla natura dell'ente che gestisce la farmacia e la scuola dell’infanzia della città (IRRE) – spiega Bori – tale struttura venga trasformata in fondazione, come caldeggiato dal primo cittadino. Sindaco che, tra i primi atti, ha nominato il nuovo Cda della fondazione escludendo, per la prima volta nella storia dell'ente, la rappresentanza della minoranza, necessaria per azioni di controllo. Una situazione che insospettisce, se si considerano anche delle richieste di accesso agli atti, puntualmente disattese, presentate dalla minoranza locale e dal sottoscritto, insieme alla consigliera Porzi”.

“In questo quadro di opacità e poca trasparenza – prosegue Bori – puntualmente sottolineata dalla minoranza, il sindaco stanzia quasi 5mila euro sottraendoli dal bilancio del Comune, con tanto di determina per l’assegnazione dell’incarico ad un noto legale, per querelare i consiglieri di minoranza. Un atteggiamento che non ci piace e che, soprattutto, ci fa domandare: può un Sindaco chiedere di ‘tutelare l’onorabilità, l’immagine e l’operato suo e dell’intera amministrazione’ in relazione ad una vicenda che riguarda invece un altro ente? L’impressione è che si voglia silenziare la minoranza stanziando soldi che, in queste condizioni, potevano essere utili per i servizi sociali o investendoli in ristori a cittadini ed attività economica in difficoltà. Da parte nostra – prosegue Bori – saremo sempre al fianco di chi svolge il proprio ruolo istituzionale e democratico, contro gli episodi di prepotenza politica”. 

 

Fonte: ACS

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