C'è un piccolissimo pezzo di Umbria in quella doppia medaglia d'oro conquistata nei 100 metri e nel salto in Alto dall'Italia. Un piccolissimo pezzo, nascosto ma che voglio raccontarvi. Il pezzo dell'Umbria si chiama Manuel Codignoni, inviato di Radio Uno a Tokio, la voce che ha raccontato le due imprese a chi era collegato in vacanza o al lavoro. E' Manuel (Gualdese delle Cartiere) che ha raccontato, emozionandosi le due imprese storiche, di quelle che capitano forse, ad essere fortunati, una volta nella vita.
Manuel Codignoni l'ho conosciuto anni fa: mio cugino Luciano, suo padre, lo portò in redazione da me: vuole fare il giornalista, dimmi tu se è di razza buona o meglio che lasci perdere.
E' stato un anno con me, ha imparato a guardare, a capire le notizie, a raccontarle: sport, cronaca, politica. Scriverle e leggerle per farne dei servizi... poi la scuola professionale della Rai e l'ingresso nella pattuglia di radiocronisti: Basket, Formula Uno, Calcio, Ciclismo.  La settimana scorsa vola a Tokio per raccontare l'atletica. e poi ti capita quella domenica d'agosto, come la canta Celentano, neanche un prete per chiacchierare e la sua voce che ti tiene compagnia, mentre lavori in redazione.

E lo ascolti, ti commuovi e non sai nemmeno perchè, per lui che racconta i sogni, tu che lo hai aiutato a raccontarli, per quelli che viviamo come italiani. per non fare torto a nessuno, ci ho lasciato tre lacrime barbine e bislacche, una per sogno ed emozione.
Un sogno che pochi posso raccontare, un'emozione che pochi possono vivere. Lui scrive nella suo profilo: lasciatemelo dire: io c'ero. Il mio silenzioso allievo che fa commuovere il maestro. Storie di giornalisti per bene. Di un maestro e l'inviato.

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