PERUGIA – L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha respinto una proposta di modifica della legge “16/2009” (Disciplina delle manifestazioni storiche) concernente la riduzione del periodo di 5 anni occorrente per l'iscrizione nell'Elenco regionale delle manifestazioni storiche a 3 anni, previa valutazione della Commissione scientifica preposta. A fronte dei 7 voti favorevoli alla modifica (Squarta-FdI, Ricci-mistoRP, Morroni-FI, Fiorini-Lega, De Vincenzi-mistoUmbrianext, Solinas-mistoMDP e Rometti-SeR), si sono registrate le 12 astensioni di tutto il Pd e dei due consiglieri del Movimento 5 stelle.

L’impulso alla modifica era sorto in Terza commissione consiliare, dopo la richiesta fatta dal Comune di Perugia in riferimento alla manifestazione “Perugia 1416” e alla possibilità di accedere con l’iscrizione in Elenco a contributi ministeriali. Ma in Aula i consiglieri del Partito democratico, attraverso gli interventi di Giacomo Leonelli e Carla Casciari, oltre che dell’assessore regionale alla cultura Fernanda Cecchini, hanno evidenziato l’inopportunità di cambiare la legge 16, poiché si sarebbe costituito un precedente sfruttabile da altre manifestazioni e sulla base di una quanto meno opinabile valutazione. Per i 5 Stelle la modifica avrebbe introdotto criteri di valutazione soggettivi e perciò non accettabili. Nella maggioranza, invece, favorevoli il capogruppo dei Socialisti Silvano Rometti, relatore in Aula del documento, e il presidente della commissione cultura Attilio Solinas (mistoMdp).

INTERVENTI

Claudio RICCI (Misto-RP/Ic): “La legge ‘16/2009’ è una buona legge regionale che valorizza l’anima socioculturale di un luogo, tutela l’autenticità e i valori ed ha effetti positivi  sul turismo di qualità, culturale. Inoltre si passano eredità culturali mettendo in contatto le persone più sagge coi giovani trasferimento eredità storico culturale di grande valore. Avere compiuto almeno 5 edizioni determina la solidità organizzativa che consente alla manifestazione storica di essere collocata in un registro regionale. Ma CI SONO CASI IN CUI LA SOLIDITÀ DEI PROPONENTI, NON SOLO PERUGIA, RENDONO INDISPENSABILI MODIFICHE. E’ importante anche che le manifestazioni storiche abbiano sedi adeguate da utilizzare durante l’anno, elaborino piccoli musei e archivi, luoghi creativi ove tutto l’anno si possano determinare luoghi sociali che rappresentano l’anima di un luogo. Importante svolgere una ampia ricerca storica per avere consapevolezza diffusa di identità e storia di un luogo. Da non sottovalutare anche una produzione artistica legata alle manifestazioni storiche. La proposta di modifica prenda atto che seppur 5 anni sia elemento sostanzialmente teso ad assicurare solidità, vi sono fattispecie ove già un triennio dà tali garanzie, che comunque vanno valutate dalla specifica commissione. Quanto alla richiesta di rinvio, perché non si sono chiesti chiarimenti in commissione nelle varie fasi di istruttoria? Perché le obiezioni non sono state fatte in quella sede? Non è accoglibile un ulteriore rinvio”.

Giacomo LEONELLI (PD): “La stessa presidente dell’Assemblea ha detto in Aula che questo atto proviene da una specifica richiesta dal Comune di Perugia, il che non può non farci pensare a una sorta di norma ad personam, che vale per una determinata manifestazione. Con l’approvazione di questa legge introdurremmo una deroga per cui la norma di 5 anni può essere superata da una diversa valutazione del comitato preposto. Non è per fare une guerra ideologica, tanti concittadini trovano gratificazione nel venire in centro indossando costumi d’epoca, li rispetto, ma si tratta di soldi pubblici, al di là che siano regionali o meno. Ma è indispensabile sapere quanto è cresciuta la manifestazione in questi tre anni, se via stato un aumento delle presenze turistiche. Non che debba fare i numeri dei Ceri di Gubbio, ma vediamone l’evoluzione prima di modificare la legge. Non si devono solo divertire quelli che partecipano. SOSPENDIAMO L’ARTICOLATO, ANALIZZIAMO I RISULTATI IN COMMISSIONE E POI RIAFFRONTIAMO IL TEMA IN MANIERA SERENA, SENZA PRECLUSIONI. CI VUOLE ATTENZIONE ALTA SUI SOLDI PUBBLICI”.

Attilio SOLINAS (misto-MDP): “Come firmatario della proposta non posso essere accusato di esserne un fautore o anche solo interessato, anzi non la ritengo congrua con la tradizione perugina, ma FACENDO UN RAGIONAMENTO DI BUON SENSO SE UN ASSESSORE DI UN COMUNE MI CHIEDE DI MODIFICARE UNA LEGGE PER OTTENERE MAGGIORI FINANZIAMENTI DALLO STATO RITENGO CHE COME ISTITUZIONE NON DOVREMMO OSTACOLARE UNA RICHIESTA DI QUESTO GENERE, tanto meno per motivi politici. Ha senso accogliere questa richiesta perché la manifestazione è cresciuta nei primi tre anni e se dovesse fallire non sarebbe a causa nostra. Modifica di legge che non snatura il principio della legge, rimangono i 5 anni ma si introduce la possibilità di una diversa valutazione da parte del Comitato tecnico scientifico. Semplicemente introduciamo una frase che lascia aperta la possibilità di accorciare solo di due anni il tempo necessario all’iscrizione e quindi all’accesso ai finanziamenti statali. Chiedo alla maggioranza di usare il buon senso”.

Fernanda CECCHINI (assessore regionale): Non sono mai stata contraria a questa manifestazione. LA GIUNTA REGIONALE SOSTIENE PERUGIA 1416, CHE DOVRÀ DIMOSTRARE DI ESSERE DEGNA DI ENTRARE NELL’ELENCO REGIONALE DELLE MANIFESTAZIONI STORICHE e lo decideranno i cittadini stessi con la loro presenza e il loro interesse. Finora mi sembra più voluminoso il clamore sui media che il riscontro di pubblico. La legge 16 prevede almeno 5 anni per accedere all’Elenco regionale, un ottimo elemento di scrematura, ci vuole serietà e non si può buttare giù tutto e affidare a una commissione la decisione, sulla base di che poi, di decidere se una manifestazione può essere regolata diversamente. La stessa finanziaria 2017 del governo afferma che l’accesso alle risorse del fondo apposito ‘è consentito a Regioni, Comuni e associazioni culturali iscritti in appositi albi già operanti da almeno dieci anni’. Anche al Ministero chiedono un periodo più congruo per finanziare o meno le manifestazioni. La Giunta la sua parte l’ha fatta, le risorse che stanno in capo al Comune di Perugia ci sono e dovremmo piuttosto vedere se il Comune riesce a spendere quanto la Regione gli mette a disposizione”.

Andrea SMACCHI (PD): “INTERVENGO A FAVORE DELLA PROPOSTA DI RINVIO IN COMMISSIONE, serve un’ulteriore riflessione fra i consiglieri di maggioranza, ci siamo incanalati su un percorso che prevede l’inserimento o meno di una specifica manifestazione storica ma RITENGO SIA PIÙ OPPORTUNO RIVISITARE IL QUADRO DELLA LEGGE 16 PER TUTTE LE MANIFESTAZIONI”.

Claudio RICCI (Misto-RP/Ic): contrario al rinvio. La Terza commissione consiliare se n’è occupata a fondo e non tutti i consiglieri regionali hanno preso parte alla fase partecipativa che c’è stata. Inoltre abbiamo visto tante clausole valutative, tante riunioni per valutare gli indotti delle manifestazioni storiche e il risultato è che le clausole non avevano ancora gli indici adeguati per misurare gli indotti turistici, anche di quelle manifestazioni storiche che esistono da più di cinque anni. Quindi un rinvio equivarrebbe a rinviare un’intera filiera culturale. Anche numerose altre realtà storiche della regione stanno aspettando gli esiti di questa modifica, come il Palio del Cupolone a Santa Maria degli Angeli, giunto alla terza edizione, manifestazione di ottimo rilievo culturale e turistico”.

Silvano ROMETTI: “IN COMMISSIONE LA MODIFICA DI LEGGE È STATA ESAMINATA COME UNA PROPOSTA DI BUON SENSO, QUINDI NON ATTORCIGLIAMOCI SU ARGOMENTI STRUMENTALI E POLITICI. La legge ha un suo regolamento con criteri ben precisi per entrare nell’elenco delle manifestazioni storiche, quindi voterò a favore della proposta di modifica”.

Carla CASCIARI (Pd): “Sono l’unica ad aver espresso contrarietà anche in commissione. Pur essendo perugina, non dico no a priori alla manifestazione, che comunque è stata accompagnata dalla Regione nel suo percorso di crescita, finanziata con 20mila euro. DEVONO ESSERE I CITTADINI A VALUTARE IL PREGIO O IL SUCCESSO DELLA MANIFESTAZIONE. NON SI PUÒ LASCIARE DISCREZIONALITÀ ENORME NELLA DECISIONE AL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO. SI CHIEDE SOLO DI CONOSCERE LA RICADUTA SULLA CITTÀ IN TERMINI DI PRESENZE E TURISMO, proprio come è stato appena fatto per Umbria Jazz”.

Maria Grazia CARBONARI (M5s): “Non conosco la manifestazione ma mi sembra che la proposta non sia giusta. METTERE VICINO AI 5 ANNI LA PAROLA ‘DI NORMA’ CREA CONFUSIONE E INDETERMINATEZZA, MENTRE LE NORME DEVONO ESSERE CHIARE. Si introducono criteri soggettivi in un meccanismo che deve essere per forza di cose oggettivo. Questa formulazione non la condivido”.

Marco SQUARTA (Fd’I): “NON È UNA LEGGE AD PERSONAM, VALE PER TUTTE LE MANIFESTAZIONI STORICHE UMBRE. Non ci sono criteri soggettivi, la riduzione è demandata alla commissione scientifica che è la stessa che decide chi entra o no nel registro. É norma tecnica che rimanda a soggetti tecnici che dovranno decidere, potrà servire anche per altre manifestazioni”. 

 

 

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