Sarà la Biblioteca della Camera dei Deputati a Palazzo del Seminario a Roma, ad ospitare domani (mercoledì 29 novembre) alle ore 15 la presentazione del libro "Nel segno dei padri" di Giacomo Marinelli Andreoli (Marsilio editore). 
Si tratta della prima presentazione, dopo la ristampa del romanzo, che ha riscosso grande successo editoriale e di consensi, non solo in Umbria.
In questa particolare e prestigiosa occasione, è prevista l'introduzione a cura dell'on. Giampiero Bocci, sottosegretario al Ministero dell'Interno, e la partecipazione al dibattito con l'autore di Gianni Scipione Rossi, giornalista e scrittore, già direttore di Rai Parlamento, e di Isabella Insolvibile, storica e membro del comitato scientifico dell'Istituto Ferruccio Parri, nonchè collaboratrice di Rai Storia.

Porterà la sua testimonianza la figlia di uno dei protagonisti della vicenda, Franca Vantaggi. Prevista anche la presenza della presidente dell'associazione “Famiglie 40 martiri”, Laura Tomarelli, e del prof. Giancarlo Pellegrini, studioso e autore del libro che ricostruisce la vicenda dell'eccidio nazista a Gubbio.

La presentazione alla Camera dei Deputati sarà trasmessa in diretta streaming sulla piattaforma “Arancia live” (scaricabile come app sul proprio dispositivo mobile) e verrà trasmessa nelle prossime settimane in onda su Trg.

"Nel segno dei padri" racconta la storia di amicizia epistolare, realmente accaduta, tra Guglielmina Roncigli e Peter Staudacher.
Guglielmina è la figlia di Vittorio, uno dei quaranta civili fucilati nella rappresaglia che la Wehrmacht mise in atto a Gubbio, il 22 giugno 1944, dopo l’uccisione di un ufficiale medico tedesco, Kurt Staudacher, da parte di un gruppo di giovani armati dal gap locale. Le polemiche, nella comunità, sulle responsabilità dell’eccidio – il fatto di sangue più grave in tutta l’Umbria nel periodo dell’occupazione – sono durate decenni. Peter Staudacher è figlio di Kurt. Guglielmina e Peter si incontrano – per caso, ma verrebbe da pensare: per destino – quasi settant’anni dopo. Si riconoscono. Si parlano. Si scrivono, a lungo. Né le colpe, né i meriti dei padri ricadono sui figli: ma Peter e Guglielmina capiscono che l’incontro, per quanto fortuito, ha lasciato in dono una responsabilità: la responsabilità di raccontare, di capire, di comprendere, di perdonare, di riconciliare.

“Quella che può sembrare una storia piccola e periferica, contiene in sé un messaggio universale” ha commentato padre Federico Lombardi, portavoce di due Pontefici e oggi presidente della Fondazione Ratzinger, che ha recensito il libro sulle colonne dell'”Avvenire”.

Ovunque un conflitto lascia ferite e macerie; e oggi più che mai c’è bisogno di un esempio come quello di Peter e Guglielmina, che hanno avuto la forza, la tenacia, la capacità di guardare oltre il muro. Le tracce del loro percorso dovrebbero guidarci nelle infinite incertezze del nostro presente.

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