PERUGIA - Lea Garofalo, Antonio Montinaro, Roberto Antiochia e Rossella Casini: quattro vittime innocenti delle mafie alla cui memoria lo scorso 21 marzo il Comune di Perugia ha deciso di intitolare, su richiesta di Libera, altrettante strade, in località Resina. Una bella iniziativa, celebrata con solennità e grande risalto mediatico (a due mesi dalle elezioni amministrative). Peccato che i cartelli con i nomi delle vittime apparsi (tra l’altro con grossolani errori in due casi su quattro) lo scorso 21 marzo, sono poi stati rimossi (forse per correggere gli errori?), ma da allora non sono più ricomparsi.

“Ci sembra un fatto grave, una vera e propria presa in giro, non tanto a noi di Libera, ma alla memoria di queste quattro figure che avremmo invece dovuto coltivare e diffondere - spiegano da Libera Umbria - Tra l’altro, Perugia non è l’unico Comune della regione che aveva preso un impegno, poi disatteso. Anche a Foligno e Spoleto si sarebbero dovute intitolare vie e piazze, ma ad oggi nulla è stato fatto. Solo nei Comuni di Marsciano e Bastia Umbra l’impegno preso è stato effettivamente rispettato”. 

"La memoria delle vittime innocenti delle mafie non è un mero esercizio celebrativo e fine a se stesso, un taglio del nastro e via. È piuttosto una dichiarazione di impegno quotidiana - conclude Libera - Quei nomi e le storie che raccontano meritano rispetto. Si provveda subito a sanare questa situazione indecorosa”. 

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