ASSISI - "Purtroppo bisogna riconoscere che l'opera di ricostruzione dopo il terremoto procede con intollerabile lentezza: dobbiamo imprimere una svolta decisiva.

Dobbiamo affrontare un rischio maggiore, cioè che questi territori, anche dopo il recupero, vengano abbandonati per sempre e non abbiano più una comunità per abitarli. Per questo la ricostruzione deve andare avanti senza altri indugi".

Lo ha affermato il premier Giuseppe Conte, ad Assisi, in occasione delle celebrazioni per San Francesco patrono d'Italia.

Affermazioni che hanno trovato immediata attenzione dal parte del vescovo della diocesi Spoleto Norcia, mons. Renato Boccardo che ha accolto "con viva soddisfazione" le parole del premir circa la situazione post sisma 2016 che il presidente del Consiglio dei ministri.
"Aspettavamo da tempo - ha detto il presidente della Conferenza episcopale umbra - che anche le Istituzioni prendessero coscienza della 'intollerabile lentezza' dell'opera di ricostruzione e del grave rischio dello spopolamento delle nostre vallate. Auspichiamo che le autorevoli affermazioni che ci giungono dalla piazza di S. Francesco si traducano senza ulteriori indugi in consolante realtà".

Sulla questione è prontamente intervenuto anche il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, che avendo accolto con piacere le parole di Conte ha espresso l’auspicio “che abbia preso finalmente coscienza di quello che stiamo vivendo”.

E’ proprio ‘ntollerabile’ – ha poi aggiunto - la lentezza del processo di ricostruzione e occorre rischiare per imprimergli una forza propulsiva. Ora, adesso più che mai, siamo chiamati a decidere cosa fare delle nostre vite in questi territori e le Istituzioni e il Governo Italiano devono starci vicino traducendo però questi buoni propositi in un decreto Sisma Centro Italia, al quale abbiamo già iniziato a lavorare, che accolga tutte le istanze che in questi anni sabbiamo sempre sottoposto all’attenzione del parlamento e del Governo in merito alla semplificazione delle procedure, al personale per i Comuni, uffici speciali e sopraintendenze e agli strumenti per sostenere le imprese e le famiglie. Il tempo – ha concluso -, lo ripeterò fino allo stremo, non è una variabile secondaria”.

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