ASSISI - La Città di Assisi ha celebrato il 25 aprile, anniversario della Liberazione d’Italia dalla occupazione dall’esercito tedesco e dal governo fascista, per la prima volta dopo anni di oblio di questa importantissima ricorrenza. A 72 anni dalla liberazione che giunse alla fine della seconda guerra mondiale ci troviamo purtroppo in un momento storico in cui la guerra a pezzi sconvolge tante, troppe aree del mondo, arrivando anche in Europa sotto la forma del terrorismo.

Alle ore 10 di stamani si è tenuta una cerimonia in piazzetta Sbaraglini presso la Casa di Giuseppe Sbaraglini, primo Sindaco eletto del dopoguerra, presenti il sindaco attuale, esponenti della Giunta e del Consiglio Comunale nonché i capigruppo di maggioranza.

Giuseppe Sbaraglini, nato a Perugia nel 1870, avvocato, mise a disposizione degli umili, dei contadini e dei perseguitati politici le sue capacità professionali. Definito "l'usignolo del socialismo perugino" per le sue qualità oratorie venne però individuato quale soggetto tra i più pericolosi, durante il fascismo e, per questo, sottoposto a numerosi atti di persecuzione, intimidazione e aggressione.

Deputato alla Camera per il primo collegio di Perugia nelle legislature del 1919 e del 1921, la sua attività parlamentare sarà particolarmente concentrata sulla denuncia degli atti illegali compiuti dai fascisti.  Nell'ottobre del 1922 la sua abitazione e il suo  studio legale (ndr dove oggi l'Amministrazione comunale ha voluto rendere omaggio) furono completamente devastati. 

Nel 1926 venne condannato per aver commesso atti diretti a "sovvertire in modo violento l'ordinamento nazionale". Subirà la condanna a 5 anni di confino e, nel periodo che trascorrerà ad Ustica, conoscerà Antonio Gramsci. Rientrato a Terni nel 1927 subirà stretti controlli da parte del regime fascista fino al 1942. Dopo i bombordamenti di Terni si trasferì ad Assisi, città paterna, dove divenne Sindaco il 26 ottobre 1946.

Alle ore 19 dopo la Messa a Rivotorto si è tenuta una cerimonia di ricordo della Città, presente il sindaco con gli altri amministratori: un corteo aperto dal gonfalone del Comune è partito dal Santuario del Sacro Tugurio per raggiungere il monumento ai caduti e rendere omaggio alle tante vittime della guerra che anche oggi spargono il loro sangue innocente in tante aree del mondo.

Dobbiamo assolutamente "fare memoria" di una data che ha fatto la storia del nostro Paese. "Se oggi possiamo vivere in  democrazia è grazie al sacrificio di tanti uomini e donne che, sprezzanti del pericolo della loro stessa vita, hanno difeso con coraggio i valori baluardo della libertà, del rispetto e dell'umanità" ha affermato il sindaco.

Condividi