di Elio Clero Bertoldi
PERUGIA - "Una battaglia. Sarà un’altra battaglia. Da non sottovalutare per il fatto che i nostri avversari lottano per mantenere la categoria. Anzi, proprio per questo bisognerà usare la massima concentrazione ed attenzione dal primo all’ultimo minuto.”
Fabio Caserta non allenta (e chi lo potrebbe?) la presa sui suoi giocatori. Il Perugia é atteso da tre trasferte consecutive: tre montagne da scalare una dietro l’altra (Imolese, Fermana - per il recupero - Virtis Verona). Un compito per nulla agevole, visto tra l’altro che i biancorossi che in casa si sono rivelati un rullo compressore come nessuno, in trasferta non dimostrano di tenere lo stesso ritmo.
Forse anche per questo motivo l’allenatore manda un ulteriore messaggio ai suoi.
“Io sono convinto che definire titolari alcuni giocatori - rimarca rispondendo ad una dimanda - sia del tutto relativo. Ora serve una mano e l’aiuto di tutti. Non é casuale che, con me, a parte Konate che ha accusato dei problemi fisici, abbiano giocato, chi più chi meno, tutti. Quello che conta sono la determinazione e la voglia di prevalere. E chi subentra deve dare quel qualcosa in più per cambiare a nostro favore l’esito del confronto. Io reputo tutti i miei giocatori importanti".
Assicura, il tecnico, che gli elementi della rosa sono recuperati: Rosi e Falzerano, su tutti; da valutare la convocazione dei vari Favalli, Crialese, Negro. Quest’ultimo ha recuperato dall’intervento “abbastanza velocemente, perché é volenteroso e si é applicato con costanza. Non sarà al 100% però so che posso contare, se fosse necessario, su di lui”.
Anche Melchiorri si é rimesso in sesto. “Federic l’ho visto meglio, molto meglio. Sul piano fisico, dico, perché sotto il profilo tecnico é superiore alla media...”
Dell’Imolese aggiunge: “É una squadra che cerca di giocare da dietro. E tenterà di fare risultato. Queste sono partite difficili da affrontare, se non si hanno la concentrazione e l’umiltà giuste e necessarie. Sono partite che possono farti male. Questa in Romagna s’annuncia come un’altra battaglia. Io comunque sono certo che la squadra, come ha dimostrato con il Sudtirol ci farà sentire orgogliosi. Perché la prima risposta vogliamo darla a noi stessi, oltre che alla società, ai tifosi, alla città. E tutti noi siamo consapevoli che, in questo momento, serve qualcosa in più...” 
 

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