Il decreto sicurezza-bis trascina il nostro paese in un mondo capovolto rispetto al progetto costituzionale e democratico dell’Italia repubblicana.

In un mondo dove il diritto di tutti gli esseri umani alla vita e ad un’esistenza libera e dignitosa viene rimesso in discussione e sacrificato per le esigenze di una perenne propaganda elettorale costruita su una presunta “emergenza sicurezza”. Un capovolgimento nel quale il salvataggio di vite in mare viene punito e nel quale le convenzioni internazionali sui diritti umani soccombono davanti ai provvedimenti dell’Esecutivo.

Allo stesso modo, le Procure antimafia, anziché concentrare le proprie risorse sul contrasto alla criminalità organizzata, dovranno occuparsi di reati minori in materia di immigrazione.

Un mondo capovolto nel quale, attraverso l’irrobustimento delle norme in materia di ordine pubblico, passa l’idea che anche manifestare il dissenso è pericoloso.

Il ricorso al voto di fiducia ancora una volta ha mortificato il ruolo del Parlamento e ha svilito il dibattito parlamentare nell’esaminare le perplessità di ordine costituzionale che la comunità dei giuristi ha avanzato.

Riccardo De Vito
Presidente di Magistratura democratica

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