Nuove uccisioni di animali si sono verificate nei giorni scorsi nei comuni di Cascia e Monteleone di Spoleto da parte di lupi e altri predatori, che si sono introdotti negli allevamenti delle aziende agricole. Ancora danni, dunque, per gli agricoltori locali, che da anni denunciano una situazione troppo ricorrente.

Confagricoltura Umbria si fa portavoce del loro disagio, ribadendo la necessità di mettere mano alla legge 17 del 2009 relativa al controllo e selezione della fauna selvatica e inselvatichita.

“Anche in vista delle prossime elezioni - ha spiegato Fabio Rossi, Presidente regionale - chiediamo ai candidati l’impegno ad applicare come si deve la legge regionale, per evitare i danni al patrimonio agricolo. L’anno scorso abbiamo presentato una diffida alla Regione dell’Umbria affinché predisponga piani finalizzati alla riduzione delle specie dannose sull’intero territorio regionale. Ad oggi, la situazione non è cambiata e i nostri agricoltori si trovano a dover fare i conti con danni economici significativi, a cui peraltro gli indennizzi previsti non bastano a porre rimedio, oltre che con rischi sanitari e di sicurezza non indifferenti.

Ribadiamo -ha detto ancora Rossi- la necessità, ormai improcrastinabile, di rivedere la situazione e contenere come si deve la fauna selvatica. Gli agricoltori -ha concluso- hanno tutto il diritto di svolgere la propria attività di coltivazione e allevamento in sicurezza e con un giusto ritorno economico, o vogliamo aspettare ad intervenire che vi siano danni ben più drammatici alle persone? Sarebbe troppo tardi…”

Il tema del contenimento della fauna selvatica sarà affrontato da Confagricoltura Umbria anche con il sottosegretario alle Politiche Agricole Giuseppe L’Abbate, domani pomeriggio nel corso della visita che lo stesso sottosegretario ha in programma alle cantine di Orvieto Cardeto e   Monrubio. Il problema, infatti, riguarda senza dubbio l’Umbria, ma anche tutta la fascia appenninica del Centro Italia.

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