PERUGIA - Il consigliere regionale Marco Vinicio Guasticchi (PD-vicepresidente Assemblea legislativa) lancia l’allarme sul rischio “insabbiamento” del lago Trasimeno, e annuncia la presentazione di una interrogazione all’assessore all’ambiente Cecchini per sollecitare un intervento della Regione al fine di rendere possibile il dragaggio dei fondali. 

Guasticchi si chiede che fine abbiano fatto i dragaggi sul Trasimeno e rileva che “purtroppo” si deve constatare che “del lago si parla soltanto sporadicamente e ciò che viene messo in evidenza sono soltanto le criticità e solo raramente le interessantissime iniziative culturali organizzate dai volenterosi sindaci lacustri. Ma purtroppo,  tra le gravi criticità, raramente si fa menzione all’interramento dei porticcioli presenti sul lago. Infatti – spiega - l’osservanza di una legge insensata che non fa differenza tra le sabbie e terre di dragaggio, ha trasformato di fatto le sabbie sommerse del Trasimeno in rifiuti speciali alla stregua di terre inquinate da mercurio di aree fortemente compromesse”. 

“Tutto questo – aggiunge Guasticchi - rende di fatto da anni non più dragabile il lago Trasimeno creando danni enormi alla navigazione e bloccando in molti casi l’accesso a porti e darsene. Inoltre il vedere le due draghe di proprietà di Umbria Mobilità bloccate ed abbandonate da anni ai margini del lago fa ipotizzare l’impossibilità del loro futuro utilizzo. Da presidente della Provincia mi trovai ad affrontare questa delicata problematica cercando escamotage per consentire dragaggi, anche parziali, nei porti. Ma da anni tutto tace e, soprattutto, tutto è fermo. La Regione – suggerisce - potrebbe però intervenire per cercare di declassare le sabbie lacustri, magari previa analisi delle terre prima di ogni dragaggio da autorizzare poi di volta in volta”. 

“In questo modo – spiega l’esponente del PD – sarebbe possibile un immediato intervento nelle aree critiche per l’accesso ai porti e per gli ostacoli alla navigazione. In secondo luogo sarebbe importante, sempre da parte della Regione, verificare le attuali possibilità tecniche di dragaggio con i mezzi attuali a disposizione, e se ciò dovesse denotare un impossibilità operativa, vista la vetustà e lo stato di abbandono delle draghe esistenti, di cercare soluzioni alternative immediate per salvare la navigazione lacustre e salvare anche la stagione turistica estiva”. 

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