PERUGIA - Fonti di Veggio, nel linguaggio popolare Fontivegge,  fu in  origine il nome di una fontana secentesca, costruita per convogliare le acque di sorgente della zona collinare circostante. Nell’Ottocento passò ad indicare la Stazione ferroviaria, nel Novecento la fabbrica della Perugina. La stazione è rimasta, la fabbrica è stata delocalizzata a San Sisto: e così è sorta l’esigenza di colmare il “vuoto” che si era venuto a creare, al centro di un quartiere denso di palazzi, di attività commerciali, di traffici umani e merceologici. Nello scorcio degli anni ottanta si diede incarico all’architetto-urbanista Aldo Rossi di progettare la nuova sistemazione; e sono nati la Piazza del Bacio e gli edifici che la delimitano, come il Broletto e lo Steccone.  Una nuova idea di Perugia, che rimodula lo schema urbano medioevale adattandola ai tempi moderni e alle mutate esigenze dell’uomo-abitante.

Di tutto ciò parlerà Paolo Belardi, grande esperto del settore, direttore dell’Accademia di Belle Arti e docente nella Facoltà di Ingegneria, in una serata dedicata alla progettazione e sistemazione della zona, ma anche ai problemi a tutti noti circa il degrado umano più volte denunciato da associazioni di quartiere, e singoli cittadini. Titolo della conferenza: “Perugia. Fontivegge,  cento anni di architettura della città”.

L’appuntamento è per venerdì 25 maggio , alle ore 21, presso la sede dell’Associazione Porta Santa Susanna in via Tornetta 7, adiacente al parcheggio Pellini.

La serata verrà conclusa dal consueto momento conviviale di amicizia.

L’ingresso è libero, tutti sono cordialmente invitati.

 

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