di Alessandro Gilioli

Oggi mi sono letto un bel po' di cose su Alfredo Cospito.

Da ragazzo, quando c'era ancora la naja obbligatoria, si dichiarò obiettore totale. Lo misero in galera per diserzione. Uscì, lo richiamarono alle armi. Si dichiarò di nuovo obiettore totale. Tornò in galera. Etc.
Alla terza o alla quarta volta, un tribunale si rese conto dell'assurdità di questa spirale, che sarebbe durata fino a 46 anni d'età, quella del congedo definitivo. La vicenda divenne la prova di una legislazione fatta con i piedi. La cambiarono.

Oggi è vittima di una nuova follia della legge. La sproporzione tra i reati compiuti e la pena che patisce (ergastolo con 41 bis) è di evidenza assoluta.

Gli auguro di vincere oggi come allora. Non perché condivida le sue idee - tanto meno la violenza della sue azioni - ma per un patrimonio di tutti/e che si chiama Stato di diritto, umanità della legge, proporzionalità della pena.

ANSA.it

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