Scendono in piazza i lavoratori di Afor, l’agenzia forestale dell’Umbria. Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno organizzato un presidio per martedì 11 maggio, alle ore 10.30, di fronte alla sede della Regione (in piazza Italia a Perugia) per "dare voce a tutte le istanze sollevate durante i tavoli con Afor e assessorato”. Per i sindacati, infatti, "sono necessarie risposte reali e tempestive da parte dell’agenzia e della Regione sui progetti e il futuro dei lavoratori”. 
"Siamo stanchi degli slogan, vogliamo un vero rilancio dell’agenzia - affermano i sindacati - aspettiamo, innanzitutto, una convocazione urgente per discutere della piattaforma per il contratto integrativo regionale (Cirl) che abbiamo presentato. La contrattazione di secondo livello costituisce uno strumento centrale per aggiornare i diritti e le tutele dei lavoratori”. 
Un contratto ancora più importante per i sindacati, visto che il Ccnl è fermo da più di dieci anni. “Auspichiamo che le trattative giungano a un risultato definitivo e chiediamo alla Regione Umbria di farsi portatrice delle voci di tanti lavoratori per chiedere in sede nazionale di inserire le mansioni dei forestali fra i lavori gravosi e usuranti".
Cgil, Cisl e Uil di categoria chiedono poi di essere coinvolte nella partita dell’Adisu, per cui è importante che i due assessorati individuino una soluzione definitiva. 
Altra necessità, per le tre sigle dei lavoratori forestali, è quella di accelerare sulle assunzioni. "I comparti sono sempre più oberati di lavoro e scarsi di personale - insistono Flai, Fai e Uila - Vogliamo pertanto una fotografia dell’organico necessario in una prospettiva futura per il tanto decantato rilancio dell’agenzia. E anche sulla questione impiegati auspichiamo una imminente conclusione positiva rispetto alle istanze poste ai tavoli sindacali".
Infine, i sindacati ritengono necessario "un programma per l’accompagnamento alla pensione incentivata, questione posta da tempo sul tavolo, per assicurare un vero e proprio ricambio generazionale e permettere a tanti lavoratori che sono stati impiegati su lavori usuranti di andare in pensione”.
"È necessario agire concretamente per dare risposte reali e definitive ai lavoratori coinvolti in questa vertenza da troppo tempo. Per questo l’11 maggio faremo sentire la nostra voce in piazza”. 
 

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