di Andrea Ferroni

Quando i/le compagni/e con cui ho condiviso anni di militanza, di attivismo sociale, di lotte, dentro e fuori dal mio partito, hanno chiesto la mia disponibilità a candidarmi nelle liste di Potere al Popolo mi sono sentito orgoglioso. 
Orgoglioso di potere rappresentare un percorso collettivo, fatto di sacrifici, di battaglie, di sogni. Orgoglioso di poter essere il megafono di tante voci che in questi lunghi anni bui non si sono spente. Orgoglioso, nel mio piccolo, di poter ancora una volta tenere accesa la fiamma della speranza, di poterla alimentare, di vederla brillare sempre più forte. Orgoglioso di loro, orgoglioso di me. 
E per questo li ringrazio. Li ringrazio per avermi chiesto quella possibilità, li ringrazio per avermi accompagnato in ogni passaggio democratico che ha portato alla creazione di Potere al Popolo in Umbria , lì ringrazio per esserci stati sempre, per i giorni passati insieme nel movimento studentesco, per le notti tra i migranti di Nardò, per gli autobus in Val Susa, per le raccolte a sostegno delle Brigate di Solidarietà attiva, per le settimane passate tra i terremotati e quelle tra i migranti. 
Li ringrazio per avermi ascoltato, compreso, sostenuto, li ringrazio per avermi dato l’esempio, li ringrazio per aver messo per aver messo tante volte il cuore oltre l’ostacolo, per aver continuato a navigare senza avere porti sicuri in cui attraccare. Ma soprattutto li ringrazio per quello che faremo insieme. Insieme a tanti altri uomini e donne silenziosi, che ogni giorno, forse anche senza averne coscienza, combattono contro questa terribile società contemporanea. Per un salario equo, per il diritto alla casa, per cure dignitose, per vivere in un ambiente sano, per potersi amare liberamente, per crescere felici, per sognare ancora. 
Insieme a loro, va combattuta la grande battaglia del nostro tempo, che non è certo quella delle elezioni, ma è la battaglia per ricostruire una dimensione collettiva che possa ospitare la rabbia, le rivendicazioni, le utopie di chi da decenni ormai non crede più che il mondo possa cambiare.
Una battaglia da combattere con strumenti, linguaggio e modalità nuove ma con gli ideali di sempre. Perché abbiamo senso di esistere solo se siamo un tutt’uno con le persone a cui vogliamo dare voce, solo se usciamo dalle dinamiche degli ultimi decenni, solo se siamo capaci di sintonizzarci sulle frequenze del disagio, della solitudine, della paura. 
Solo se sappiamo ascoltare ed immedesimarci. Solo se sappiamo scioglierci nel popolo. 
E allora che le loro difficoltà siano le nostre difficoltà, che i loro sogni siano i nostri sogni , 
che le loro battaglie siano le nostre battaglie. Che si distrugga per sempre quel confine che ci ha diviso, che sia chiaro a tutti che vogliamo essere non per il popolo, non al posto del popolo, non in rappresentanza del popolo, ma con lui, dentro di lui, nel suo cuore, nella sua anima. 
Vi confesso che ho avuto paura nell’accettare questa candidatura, perché sento il peso di essere all’altezza della fiducia che riponete in me. Vi confesso che so che sarà dura, vi confesso che conosco i pericoli a cui andiamo incontro, i nostri limiti attuali, gli errori passati. 
Ma vi confesso anche che in me alberga la fiducia e soprattutto la convinzione più assoluta che se avremo la forza e il coraggio di non fermarci non solo ne varrà sempre e comunque la pena ma avremo già realizzato in noi quello che vorremmo vedere negli altri. 
Per questo oggi non ho più paura compagni, perché so che camminate al mio fianco, non ho più paura perché sento che altri correranno insieme a noi, non ho più paura perché so che questa volta non torneremo più indietro.
Avanti Popolo, Potere al Popolo.

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