SPOLETO - La pandemia ci ha abituato a dover cambiare alcune nostre abitudini: questo vale per i rapporti personali, la vita quotidiana, il lavoro. Tutti abbiamo dovuto necessariamente limitare le nostre libertà, e questo vale anche per la politica.

Ma la democrazia non si può fermare, almeno non nei termini in cui ci si ritrova nella nostra città. Mentre tutti i Comuni si sono adoperati affinché il Consiglio comunale possa riprendere la propria attività, a Spoleto sembra che non si riesca. Eppure basterebbe utilizzare una delle semplici piattaforme di video chat adoperate dai più per incontrarsi, discutere e studiare. Oppure riunirsi con le adeguate norme di sicurezza, così come succede in altre realtà.

Sono passati ben 67 giorni dall'ultimo Consiglio comunale datato 6 marzo 2020, e da allora il nulla. Nessuna convocazione. Si, nell'albo pretorio si legge di una Conferenza dei Capogruppo e dell'Ufficio di Presidenza del 28 aprile scorso, dove tra l'altro all'ordine del giorno c'era proprio la calendarizzazione del prossimo Consiglio comunale, ma ad oggi non vi sono date certe.

Da sottolineare che questa maggioranza è formata da quei stessi partiti di centrodestra che in Parlamento hanno urlato allo scandalo per lo stop dei lavori; chiusura che tra l'altro non c'è stata, come è possibile visionare dal calendario delle commissioni e dell'aula sia alla Camera che al Senato.

La democrazia deve tornare anche a Spoleto, nelle modalità più sicure per i Consiglieri, cosi come accade ad oggi negli altri Comuni del nostro paese. Non c'è più scusa che tenga.

M5s Spoleto

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