In occasione dell’8 marzo, giornata internazionale della donna, la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini ricorda Luca Rosi, ucciso in una rapina a Ramazzano (Perugia). Ecco, di seguito, l’intervento pubblicato sui quotidiani locali.

“Luca, un giovane uomo, ha compiuto un gesto antico degli uomini. Ha reagito, mosso dai suoi sentimenti e legami affettivi, per proteggere le donne, le sue donne, la madre e la compagna ed il bambino, suo nipote.
È stata per lui una reazione forte, naturale, un gesto guidato dalla profondità dei legami affettivi e sentimentali. Ma Luca si è trovato di fronte uomini belve infernali, uomini violenti che uccidono senza alcuna pietà umana, incapaci di fermarsi di fronte alla vita delle persone, privi di ogni scrupolo e rispetto.
Hanno sparato per uccidere, guidati solo da violenza cieca e barbara, hanno agito con rabbia violenta, puntando anche l’arma sul bambino e forse intenzionati ad aggredire una delle donne. Le donne, spesso, più di quanto possiamo immaginare, conoscono questo volto feroce della violenza maschile: vissuta sui loro corpi, non solo il volto violento degli sconosciuti, ma spesso anche il volto conosciuto di un padre, di un marito, di un compagno, che si fanno belve.

Gli uomini non sempre colgono la brutalità della violenza maschile, di cui frequentemente sono vittime donne e bambini. Luca ha visto in volto quella barbarie, ha colto probabilmente nella concitazione dell’aggressione gli obbiettivi possibili proprio nelle persone più care, la madre, la compagna, il piccolo nipotino. Luca ha compiuto un gesto naturale, delicato, affettuoso, ma aveva di fronte a sé uomini privi di ogni vincolo di moralità, feroci e brutali. Luca ha sconvolto l’ordine immorale dei violenti, il volto dell’umanità gentile di figlio, di zio, di compagno, per il quale il rispetto della vita, delle persone care, dei sentimenti prevale.

Luca è stato ucciso con la rabbia che spesso gli uomini riservano alle donne.
Luca è morto perché ha provato a difendere da quella rabbia le persone a lui care.
Interpretando i sentimenti e la cultura di tante donne, penso sia giusto dedicare questo 8 marzo 2012 a Luca, ed al suo gesto antico e gentile, di rispetto per le donne.
Alla mamma Ilvana, alla compagna Mary, la solidarietà ed il rispetto silenzioso delle donne umbre.
Un silenzio di dolore, con la forza delle donne che vogliono fermare questa folle brutalità”.
 

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