AMELIA - Oggi nella cerimonia istituzionale per il 25 aprile, l'Amministrazione comunale di Amelia nella persona del suo vicesindaco ha impedito che si suonasse  Bella ciao.
Un atto di arroganza. Ma prevedibile: si è aperta una stagione politica dove la pregiudiziale antifascista non è più all'ordine del giorno  e per la quale il fascismo appartiene a un lontano passato invece che a un'inquietante presente fatto di oligarchie di partiti populisti ma senza popolo, di darwinismo sociale che spinge al respingimento violento dei migranti, di nazionalismo riemergente.
A pochi passi dalla cerimonia e in concomitanza con la stessa, come Coordinamento per la Democrazia Costituzionale abbiamo tenuto un tavolo di raccolta di firme a sostegno dell'appello "Mai più fascismi" e per la presentazione delle tre proposte di Legge di iniziativa popolare (per una scuola democratica e costituzionale, per l'abolizione dell'obbligo di pareggio di bilancio in Costituzione, per la modifica della legge elettorale per il diritto al voto disgiunto e proporzionale e con preferenza).
Nel pomeriggio dopo la proiezione in prima visione del film "Libere" a cura dell'Associazione Oltre il visibile, del Forum donne Amelia e dell'ANPI, molti cittadini si sono riuniti attorno al monumento ai caduti in piazza Vera riaffermando le ragioni dell'antifascismo come unica religione civile del paese e cantando Bella ciao come da 73 anni.
Se la Resistenza è stata una lotta di popolo per riscattare il fallimento delle classi dirigenti, oggi come non mai l'antifascismo  dimostra la sua attualità e la sua autonomia.

COORDINAMENTO DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE DI AMELIA

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Va considerato però che non è andato dappertutto cosi perché ci sono state lodevoli eccezioni, come a Perugia, dove il sindaco Romizi ha voluto accanto a se sul palco i partigiani Mirella Alloisio e Francesco Innamorati ed ha sottolineato il significato della celebrazione del 25 aprile e della Liberazione dal fascimo sottolineando in particolare la pagina vergognosa delle leggi raziali e delle persecusione degli ebrei, esaltando il suolo di quanti si sono opposti rischiando la loro vita per salvare quella di altri. Sottolineato anche dal primo cittadino del capoluogo umbro l'impegno corale espresso per la ricostruzione di un Paese che era stato ridotto in macerie dalla guerra voluta dal nazifascismo.

Stesso spirito si è respirato anche a Terni, con un corteo che è sfilato per la città, con l'accompagnamento di una banda musicale al quale non era stato posto alcun veto sui brani da eseguire, nel quale erano rappresentate le massime istituzioni ed i principali rappresentanti della società civile, commissario straordinario del Comune, Antonino Cufalo, in testa.

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