TODI - Due 25 aprile: quello del Comune e quello assai partecipato dell'Anpi. Come voluto dal sindaco Ruggiano e dalla sua maggioranza, per la prime volta nella sua storia a Todi la ricorrenza è stata celebrata divisi. Due, infatti, i cortei che hanno avuto però una destinazione comune: la targa in piazza del Popolo che ricorda la storica data nella quale si festeggia la liberazione del Paese dal giogo fascista, dove sono stati depositati una corona d’alloro ed un coloratissimo mazzo di fiori.

Altro punto di contatto la partecipazione della presidente della Regione, Catiuscia Marini, ad entrambi gli eventi svoltisi nella sua città, della quale è stata anche Sindaco.

La governatrice umbra, che aveva vanamente cercato una ricomposizione, invitando Ruggiano a concedere il patrocinio comunale all'evento dell'Anpi, come era sempre avvenuto in passato, non ha comunque rinunciato a far sapere come la pensa al riguardo: “Avere separato le celebrazioni per il 25 aprile organizzate dal Comune da quelle promosse dall'Anpi è stato un errore grave", ha detto. "Credo - ha aggiunto - che il Comune abbia sbagliato nel negare il patrocinio ma anche nel non trovare una ricomposizione per questa giornata". Aggiungendo poi che “il 25 aprile deve essere la festa di tutti gli italiani” e sottolineando “Il carattere antifascista della Repubblica e di una Costituzione che nasce sui valori della Resistenza, sulle culture politiche che hanno messo fine all'occupazione nazista del Paese ma anche al fascismo che ha dominato con una dittatura violenta l'Italia”.

“L'Umbria – ha qundi ricordato - è la regione degli eccidi e delle formazioni partigiane, quella di tante vittime ed eccidi. E' anche un'Umbria che ha costruito sulle politiche dell'antifascismo la sua rinascita".

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QUESTO L'INTERVENTO PRONUNCIATO DALLA PRESIDENTE MARINI

“L’Umbria ha dato un contributo fondamentale nella lotta di liberazione dal fascismo e dal nazismo. Ed ha pagato un tributo altissimo in termini di vite umane. Qui si sono consumati ben 50 eccidi, con 250 vittime innocenti, per mano dei soldati nazisti in ritirata, anche con l’appoggio di esponenti fascisti. E gli umbri di allora hanno scritto una bellissima pagina di storia, alta e nobile. Ecco dunque il senso della festa del 25 Aprile. Una occasione di memoria, ma anche di lotta. È fondamentale, infatti, conoscere  i fascismi di allora, per combattere quelli di oggi”. 

“È giusto, dunque, oggi ricordare quella importante pagina di storia scritta nella nostra regione, ed esserne orgogliosi”, ha proseguito Marini che nel suo intervento ha voluto ricordare i tantissimi episodi che videro protagonisti semplici cittadini, professionisti, religiosi, giovani, che con generosità misero in atto azioni di solidarietà ed aiuto verso quanti subivano violenze e discriminazioni, aiutando moltissimi ebrei, nascondendoli nelle loro case come nelle chiese e nei conventi.

“Dobbiamo cogliere questa celebrazione – ha affermato Marini, che ha voluto anche ringraziare l’ANPI di Todi per averla organizzata – per riaffermare i valori che proprio grazie alla Liberazione, sono stati alla base della scrittura della nostra ‘Carta costituzionale’, che non è semplicemente un insieme di norme, ma ci indica ogni giorno la ‘rotta’ che devono seguire l’Italia e gli italiani per mantenere sempre e costantemente vivi i principi di democrazia, libertà ed uguaglianza. E soprattutto la devono seguire quanti rappresentano le istituzioni e le guidano”.

Marini ha voluto poi richiamare l’attenzione sul fatto che, proprio in questi tempi, “l’Europa e l’Italia sono attraversate ora da germi infettanti, quelli del razzismo, della xenofobia, di chi vuole tornare a distinguere i bambini dal colore della loro pelle; siamo in presenza di nuovi fascismi e di ideologie sovraniste e neonaziste. Ecco, dunque, che questa giornata, questa festa, non è solo il giusto e doveroso omaggio a chi scrisse quella bellissima pagina di storia che ci ha donato libertà e democrazia. Il 25 Aprile ci serve anche per oggi e per domani, per reagire a questi rischi per la libertà e la democrazia”.

Un’ultima citazione la presidente Marini l’ha voluta quindi dedicare ad Altiero Spinelli, Eugenio Colorni ed Ernesto Rossi che nel carcere di Ventotene scrissero il “Manifesto per un’Europa libera e unita”, proprio mentre imperversava in tutto il continente la guerra ed il potere della Germania nazista: “la via da percorrere – scrivevano - non è facile, né sicura, ma deve essere percorsa e lo sarà. Ed avevano ragione. Per questo vorrei dire al Sindaco ed all’Amministrazione comunale di Todi che non dobbiamo combattere solo i fascismi di ieri, perché – ha concluso - soprattutto chi sta nelle istituzioni deve combattere anche i fascismi di oggi”.

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