Ricorre in questi giorni il 25° anniversario della scomparsa di Assuero Becherelli. La Cgil umbra tutta conserva con affetto e gratitudine il ricordo della sua appassionata militanza sindacale e politica, del suo impegno per la difesa dei diritti del lavoro, della democrazia e della libertà.
Ricordare Assuero vuol dire ricordarlo appena adolescente già impegnato nel movimento degli studenti degli anni ‘70, di cui fu un punto di riferimento, conosciuto e seguito da una generazione tra le più impegnate e vivaci. Tra gli studenti, ma con un profondo ancoraggio alla tradizione e alla cultura del movimento operaio, la cultura del giusto e dell’ingiusto, dell’eguaglianza, della solidarietà e della socialità, che era propria della sua famiglia, la madre ed il padre operai, e della sua infanzia vissuta in contatto con una delle più storiche ed importanti esperienze di fabbrica di Perugia: la Spagnoli.
Assuero Becherelli è stato militante antifascista determinato e coraggioso, cosa che lo espose a dure e ripetute aggressioni di squadristi, senza mai però che si manifestassero in lui tentennamenti o indecisioni. A lui e a quegli uomini che, come Assuero, non badarono ai rischi, alla loro sicurezza, ma con determinazione si batterono per la democrazia si deve se quel pericolo di rinascente fascismo fu arginato.
Sul finire degli anni ’70 poi inizia la sua militanza sindacale. Disoccupato, organizza il movimento dei disoccupati ed entra nella Cgil.
Passa poi quale segretario generale alla Filtea, l’allora importantissima categoria a Perugia dei lavoratori e lavoratrici tessili. È un periodo di grandi difficoltà, è iniziata quella crisi di destrutturazione che farà di uno dei più importanti settori industriali del nostro territorio una delle principali aree di crisi e di deindustrializzazione. Anni pesanti di lotte e di vertenze. E anche di grande impegno nel trovare soluzioni nuove nell’autoimprenditorialità, in nuovi soggetti imprenditoriali, in nuove soluzioni alle ripetute crisi non sempre capite anche nel sindacato.
Poi Becherelli passa nella segreteria della Camera del Lavoro di Perugia, e quindi nella segreteria regionale, come responsabile dell’industria prima e dell’organizzazione poi.
È un periodo di impegno forte nella difesa della struttura produttiva della sua città e della sua regione. Va ricordato il suo apporto a vertenze di grande rilievo, dal Gruppo Buitoni alla Perugina, alle ricorrenti vertenze dell’Ast di Terni e tante altre ancora. Va ricordata la sua preveggente denuncia della crisi profonda del sistema economico regionale, che gli attirò consensi ma anche critiche immotivate e dure.
All’organizzazione fu impegnato in una fase molto difficile e sofferta di riforma e rinnovamento della Cgil, affrontata con il solito impegno e la solita determinazione, certo in un quadro di difficoltà e a volte di resistenze che sempre sorgono quando si deve cambiare. Il suo impegno e il suo coraggio alla lunga gli portarono il rispetto di tutti.
La elezione a segretario generale avvenne infatti in un clima di grande unità e consenso nella organizzazione. L’autonomia della organizzazione, la sua unità, la grande proiezione esterna verso ambiti di intervento inediti, un costante rapporto con i lavoratori e le strutture di base furono i punti cardine della sua azione, tutta tesa ad affrontare, anche contro chi nelle espressioni politiche ed istituzionali regionali continuava a negare l’evidenza, la necessità di un rilancio della regione, costretta ad affrontare problemi nuovi di sottosviluppo e di ripiegamento economico e sociale.
Significativo è il suo impegno verso fenomeni inediti per l’Umbria come la penetrazione dell’usura e della delinquenza organizzata. In proposito va ricordato il suo impegno per la nascita della Fondazione regionale contro l’usura.
Ci sarebbero ancora tanti aspetti della militanza e dell’impegno di Assuero Becherelli da ricordare, ma essi vivono ancora forti tra quanti lo hanno conosciuto e quanti hanno con lui collaborato.
Ricordare per dare continuità allo scorrere della storia dei lavoratori e delle lavoratrici, per dare il senso dell’importanza che il mondo del lavoro organizzato ha avuto ed ha nella nostra società. Assuero Becherelli è stato parte di quel mondo corale e collettivo e ad esso ha dato con abnegazione il suo contributo.
Grazie Assuero.
 

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