PERUGIA – L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha deciso all’unanimità di rinviare in Terza commissione la mozione del consigliere Marco Squarta (FdI – Portavoce centrodestra) che impegna la Giunta regionale ad “individuare le risorse necessarie per attivare anche nelle aziende sanitarie umbre dei programmi di abbattimento delle liste d'attesa che prevedano l'erogazione di visite ed esami diagnostici fino alle 24 nei giorni feriali, e nei pomeriggi del sabato, riconoscendo premialità e compensazioni per gli operatori coinvolti in tali attività”. Dopo una serie di interventi, il relatore ha accolto la proposta di rinvio, con l’impegno che un nuovo proposto, articolato e condiviso, venga licenziato dall’organismo consiliare entro il 30 novembre.

Illustrando l’atto di indirizzo, Squarta ha spiegato che “con 5 milioni di euro potremmo mettere a punto un investimento intelligente nella sanità pubblica. Questo denaro, irrisorio se pensiamo che il bilancio regionale destina al capitolo della sanità un miliardo e mezzo di euro, sarà utile a pagare l'attività 'extra-time' delle diverse figure professionali che vorranno garantire la loro presenza per offrire il servizio in orari prolungati, quando, normalmente, ambulatori e laboratori sono chiusi. In questo modo ridurremo drasticamente le infinite liste d'attesa. Le visite potrebbero essere fatte tutti i giorni fino alla mezzanotte e anche il sabato pomeriggio. Così verrà consentito ai pazienti che lavorano di ottenere esami in orari diversi rispetto a quelli istituzionali ai quali siamo abituati. Al call center, esattamente come accade ora, si potranno prenotare gli appuntamenti avendo la certezza di trovare disponibilità maggiori e tempi d'attesa chiaramente più brevi. Il servizio infatti, come è stato deliberato già in Toscana, verrebbe garantito fino a tarda sera per i cinque giorni feriali più il sabato, con un abbattimento colossale e, con ogni probabilità risolutivo, dei tempi di attesa”.

INTERVENTI

Emanuele FIORINI (Lega): “Condivido questa mozione. Abbiamo depositato nel 2015 una mozione per l’abbattimento delle liste di attesa che però è rimasta nel cassetto. L’atto va però rinviato in Terza commissione per approfondire la questione e affrontare il tema in modo concreto”.

Attilio SOLINAS (misto Mdp): “Un tema troppo complesso per essere affrontato in breve tempo e con una mozione. Il problema è stato affrontato dalla Giunta con vari interventi, come l’introduzione dei Rao. Bisogna lavorare sul ‘governo della domanda’, verificando l’appropriatezza degli esami richiesti; spesso i medici prescrivono senza conoscere le linee guida. Far lavorare i servizi fino a mezzanotte va bene, ma ci sono tempi incomprimibili per gli esami e ci vuole personale adeguato. Inoltre aumentando l’offerta tenderà a crescere anche la domanda di esami”.

Giacomo LEONELLI (Pd): “Sono stati sperimentati vari metodi, nelle Regioni, per affrontare il problema delle liste di attesa. Alcune fanno pagare la mancata presentazione alla visita altre hanno sperimentato nuovi sistemi per i Pronto soccorso. Tenendo conto di quanto sta facendo la Giunta e dei risultati che dovranno essere presentati, dobbiamo cercare di costruire un percorso unitario e costruttivo, discutendo la materia in Commissione”.

Maria Grazia CARBONARI (M5S): “Si tratta di questioni prioritarie, da affrontare anche seguendo le buone pratiche delle altre Regioni, come il progetto per la cardiologia nel Mugello. Si tratta di ridurre anche il numero delle richieste inappropriate, sperimentando l’analisi degli scenari e il controllo di gestione”.

Claudio RICCI (misto Rp – Ic): “Favorevole al rinvio in Commissione. Circa due anni fa la Giunta ha presentato un piano per la riduzione delle liste di attesa. Andrebbero verificati gli esiti operativi di quel progetto. Servono maggiori risorse, in termini tecnologici e di personale. Sui Rao c’è stato un approfondimento svolto dalla Commissione di controllo e andrebbe anche in questo caso verificata l’efficacia del sistema. Bisogna puntare sui medici di base affinché si possano ridurre i tempi di attesa, facendo da filtro”.

Roberto MORRONI (Forza Italia): “Sono favorevole al rinvio in Commissione. Sottolineo che il tema delle liste di attesa registra una forte sensibilità da parte dei cittadini ma dobbiamo evidenziare che esso è oggettivamente complesso, che richiede attenzione a vincoli e normative nazionali. Esiste il problema delle prescrizioni non appropriate da parte dei medici di base che si associa ad una maggiore richiesta di accertamenti diagnostici. Dobbiamo evitare che nell’opinione pubblica si radichi un sentimento di ostilità, dando prova di capacità di governo delle situazioni”.

Valerio MANCINI (Lega): “Per certi tipi di esame si riscontrano tempi troppo lunghi. Andrebbero previsti percorsi semplificati per evitare disservizi e perdite di tempo per i cittadini. Questa Regione, dal punto di vista amministrativo e contabile, ha 10 punti su 10 e viene individuata come benchmark, anche se sembra un parametro solo economico. È necessario un investimento sul personale medico e sanitario, comprimendo la parte burocratica”.

Silvano ROMETTI (Ser): “La sanità umbra è un punto di riferimento per molti aspetti. Esistono degli aspetti che possono essere migliorati, anche perché altrimenti si rischia di accrescere l’ostilità dei cittadini. Vanno ricercati quei miglioramenti possibili e compatibili. Il problema delle liste di attesa, sul versante diagnostico e della terapia, deve essere approfondito in Commissione, affinché nell’ultima parte della legislatura si possa intervenire”.

Andrea LIBERATI (M5S): “Va ricercata una maggiore interlocuzione con il Governo, dato che la Regione da sola non sembra in grado di risolvere il problema. Esiste il problema di rendere compatibili i bisogni sanitari con le disponibilità finanziarie. La mozione potrebbe essere votata subito per fornire ai direttori delle Asl e delle aziende ospedaliere indicazioni operative concrete, anche guardando all’esempio della Toscana. Non rinviamo ulteriormente decisioni che sono invece urgenti”.

Gianfranco CHIACCHIERONI (Pd): “I nostri cittadini esprimono un bisogno di salute. La risposta delle strutture sanitarie genera un risultato su cui si misura l’efficacia del sistema. Possiamo prendere esempio da altre Regioni ma va approfondita la questione dell’appropriatezza. Quando un medico prescrive un esame egli può eccedere o essere parsimonioso. Spetta comunque sempre al prescrittore decidere. Sarebbe meglio valutare il risultato degli interventi del sistema, per comprendere se i servizi funzionano oppure no”.

Luca BARBERINI (assessore alla sanità): “Servono una serie di azioni per affrontare le liste di attesa, anche se per l’emergenza urgenza e le priorità i tempi dei servizi regionali sono in linea. Ci sono criticità invece per l’attività programmata in alcuni settori. Bisogna però valutare quante sono le attività svolte dal sistema sanitario regionale: 13milioni di analisi, 1 milione di diagnostica strumentale, 2,8milioni di visite specialistiche, 140mila ricoveri nelle nostre strutture. Queste sono le dimensioni di una attività che va crescendo anche per l’aumento dell’età media della popolazione. Ci sono almeno tre elementi di criticità: il non incremento delle risorse del fondo sanitario nazionale; la carenza di personale medico (il bando della Asl 1 per 4 ortopedici ha portato a zero domande); la direttiva europea ha previsto un orario rigido, che va rispettato per evitare multe. Il benchmark non riguarda solo aspetti economico-finanziario ma anche la qualità dell’assistenza. L’interlocuzione con il Governo è necessaria per ottenere maggiori risorse. La proposta di Squarta non è l’unica che si potrebbe valutare e quindi sarebbe opportuno un approfondimento. Prima di discutere delle azioni da mettere in campo andrebbe fatta una fotografia dei reali tempi di attesa sull’urgenza e sul programmato, per avere dati certi sulla situazione attuale”.

Marco SQUARTA (FdI): “Propongo di portare la mozione in Terza commissione ma l’approfondimento deve essere concluso, con una proposta, entro il 30 novembre”.

 

 

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