PERUGIA - “Sparare nel mucchio senza esporre fatti circostanziati significa fare propaganda politica ed elettorale sulla pelle di amministratori e imprenditori seri. Se il sottosegretario agli Interni della Lega, Stefano Candiani, è a conoscenza di fatti precisi e puntuali, ha tutti gli strumenti necessari per contrastarli e fermarli”. Così il presidente della Commissione regionale contro le infiltrazioni mafiosi, Giacomo Leonelli, risponde alle affermazioni del sottosegretario leghista apparse sulla stampa. 

“Se è a conoscenza di concrete infiltrazioni criminali, può agire immediatamente per il bene della nostra comunità. In caso contrario, invece, le sue affermazioni restano parole vuote sparate nel mucchio a fini propagandistici e che vanno a colpire indistintamente tutti gli amministratori di questa regione, siano essi di sinistra o di destra. Un atteggiamento che non condivido assolutamente – continua Leonelli -. Parlo come presidente della Commissione  contro le mafie e le infiltrazioni della criminalità organizzata della Regione Umbria. Mai ci siamo nascosti dietro un dito, mai abbiamo sottovalutato questi temi e anzi, come tutti sanno, abbiamo elaborato - per quanto di nostra competenza e con il voto favorevole delle opposizioni - delle nuove norme più stringenti per intervenire nel settore degli appalti, delle forniture e via dicendo”.

“Se Candiani è a conoscenza di fatti o evidenze specifiche ce le dica, collabori con noi per aiutarci nel nostro lavoro quotidiano, oppure intervenga direttamente visto che ha degli strumenti più potenti dei nostri. Noi siamo qui, pronti ad un confronto – continua il consigliere regionale del Pd, - Non possiamo invece accettare che venga messa la croce su amministratori capaci (e che spesso svolgono il loro lavoro a titolo gratuito) o imprenditori seri che vengono infilati nel mucchio e additati di operare all'ombra di situazioni di illegalità. Non lo accettiamo”.

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