PERUGIA - “Il ruolo dell'opposizione è vigilare su chi governa, il ruolo della stampa è quello di informare la società. Entrambi sono funzioni irrinunciabili per i cittadini e per le istituzioni”. Così i consiglieri regionali del Partito democratico, Tommaso Bori (capogruppo) e Michele Bettarelli tornano sulla vicenda dei test rapidi acquistati dalla Regione Umbria, evidenziando che “minacciare con denunce preventive giornalisti e consiglieri che esercitano il loro ruolo non solo è intimidatorio, ma configura anche una degenerazione politica inaccettabile”.

“Il tentativo della presidente Tesei e dell'assessore Coletto – aggiungono i consiglieri Dem -, dopo aver evitato le domande di stampa e opposizione nelle sedi opportune, di approfittare di una conferenza stampa per mettere in scena un'auto-assoluzione degna di un tribunale americano ci è apparso, seppur legittimo, del tutto fuori luogo e a tratti inquietante”.

“Emerge – puntualizzano Bori e Bettarelli - che non si è avuto tempo di rispondere agli accesso atti e alle interrogazioni, secondo quanto previsto per legge, ma si sono dedicate le proprie energie a fotografare i post sui social network dei consiglieri che vengono, poi, minacciati”.

"Ieri – continuano i consiglieri dell’opposizione -, oltre che riproporre le propria versione dei fatti in una chiave a tratti spettacolare, con vere e proprie memorie difensive scritte e l’ausilio di immagini e video ad effetto, si è approfittato dell’occasione per inviare messaggi intimidatori, rivolti in particolare alla stampa, annunciando querele nei confronti di quanti, in questi mesi, si sono permessi di porre domande e chiedere che fosse fugato ogni dubbio su una vicenda che era e rimane opaca”.

Per Bori e Bettarelli, “quella dell'acquisto e della qualità dei test rapidi commissionati dalla Regione rimane una vicenda sulla quale la presidente Tesei deve ancora chiarire tutti gli interrogativi che rimangono sul tavolo. È ora che la Giunta – aggiungono - fornisca riscontri, non solo a noi, ma a tutta la società umbra e agli operatori dell'informazione. Ricordiamo che siamo passati dalla reticenza, all’ostruzionismo, fino ad arrivare alle minacce di querela. Oggi in Aula (https://tinyurl.com/y9chc7jk(link is external)) abbiamo assistito all’ennesimo scempio istituzionale in cui la maggioranza e la Giunta si sono rifiutate di riferire sulla vicenda, fuggendo, per l’ennesima volta, dal confronto nelle sedi opportune su questi temi”.

“Nulla che possa aiutare i cittadini umbri a comprendere il perché sia stato fatto un acquisto diretto e senza gara e – commentano - se esiste una vera esclusività, utilizzando dei test la cui provenienza e fabbricazione rimane ancora dubbia, così come la loro attendibilità”.

Bori e Bettarelli, in conclusione, invitano la Giunta a “chiarire questi aspetti e a tornare ad un confronto civile nell’ambito degli organi di garanzia dell’Assemblea legislativa. Quanto alle minacce alla stampa riteniamo di dover denunciare pubblicamente l’abuso di querele temerarie che ha il solo obiettivo di intimorire e condizionare il lavoro dei giornalisti dalla schiena dritta”. 

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