Di Ciuenlai

La vedo un po’ “arrabbiato”. Più che arrabbiato , mi sono scoperto ipercritico sia coi livelli nazionali e regionali del mio partito. Li accuso di reato di omissione politica e di sottrazione di partito

Cioè? Nella situazione di confusione politica attuale il PD non è riuscito a trovare il tempo per una seria riflessione su quanto accaduto. Non è stata fatta un'analisi politica seria dopo il risultato del referendum costituzionale e men che meno dopo i risultati delle ultime politiche dove, caso unico nella storia repubblicana, un partito ha più che dimezzato il proprio consenso. Se avessimo fatto la prima (di riflessione), forse avremmo limitato la seconda (di sconfitta). Non è un caso che i collegi dove maggiore è stato il consenso sia per M5S che per il no costituzionale sono perfettamente sovrapponibili. Per non parlare poi della mancata apertura di un tavolo di confronto con il Movimento 5 Stelle che se ci fosse stato avremmo forse visto una discussione di un contratto di governo su argomenti sicuramente più vicini alla nostre idee e non schiacciati su posizioni care alla Lega. Contratto che non avrebbe necessariamente visto uomini del M5S insieme a quelli del PD al governo, ma sarebbe stato sufficiente un appoggio esterno. Per questo ritengo il mio partito responsabile del reato di omissione politica

Eppure lei era uno dei più convinto di questo progetto di “contaminazione” tra sinistra e cattolici. Mi vuol dire che è stato uno sbaglio? No, l’idea era ed è giusta è la gestione di questi anni che è stata catastrofica. Eravamo nati per dare voce a chi non ce l’ha e siamo finiti ad essere i rappresentanti dei Parioli e delle zone bene di Milano. In una parola dell’establiscement. Insomma siamo diventati i nuovi conservatori, lasciando pascolare i grillini e la Lega nella grande prateria della gente che dalla politica si aspetta delle risposte perchè indifesa, la prateria della nostra gente.

Ma forse , alla luce dei fatti, le due grandi famiglie della politica italiana, quella democristiana e quella comunista erano incompatibili per stare in un unico partito? No la dottrina sociale della chiesa e la versione occidentale del comunismo hanno dei punti in comune. La vera scommessa era nel tenerle unite, scommessa che è ancora attuale, e non mi sembra che chi ha seguito richiami di una sinistra nostalgica abbia avuto molto successo elettoralmente. Con queste radici il PD è nato per dare voce a chi non ce l’ha ed al tempo stesso rappresentare la loro speranza.

Eppure c'é chi propone di sciogliere il PD. Vedo che il prolungarsi di questa calda estate continua a fare i suoi effetti. Mi sembra una proposta fatta  proprio per evitare l'analisi politica di cui ha bisogno il partito . E poi sciogliere il Pd per fare cosa? Forse qualcuno pensa che se tutti ci cambiamo di casacca il risultato cambia. Mi sembra più un’operazione di marketing. Molti partiti nella loro storia hanno cambiato la loro linea politica senza dover cambiare il proprio nome, ma è proprio quella che manca al PD, la linea politica. Ed allora si faccia prima possibile il congresso, un congresso vero su tesi politiche chiare ed eventualmente contrapposte e non sui nomi. Che sia il congresso quel momento di analisi politica che è mancato e non si deve aver paura se il confronto sarà serrato. Il momento è tale che non chiede unanimismo a tutti i costi.

A livello locale? Il livello locale non poteva non risentire dell’influenza del nazionale. Anche qui è mancata quella profonda discussione di cui si aveva bisogno. Come ad esempio durante la scelta delle candidature nelle ultime elezioni politiche. Mentre gli altri partiti, ed il PD in passato, cercavano di candidare personaggi attingendo dalla società e dalle varie associazioni, noi ci siamo limitati a candidare solo persone dell’apparato, rinunciando a quell’osmosi con la società che è il sale per un partito. Candidature scelte e collocate nei vari collegi poi da chi non si sa. Questo è ancor più grave nella nostra regione dove siamo al governo da decenni e dove a noi compete l’obbligo non solo di governare bene, ma anche quello di saper indicare il futuro per questa regione ed al tempo stesso, saper intercettare e portarlo a compimento il nuovo che emerge. Solo se saremo capaci di coniugare il buon governo con la speranza, potremmo essere ancora un punto di riferimento per questa regione. Perché di solo governo si muore.

Il Centrosinistra è in discussione? - Si. Le sfide che ci aspettano nei prossimi mesi sono impegnative e non possiamo permetterci ancora il lusso di rimanere senza una guida regionale  e quindi auspico al più presto l’elezione di un nuovo segretario regionale che inizi da subito a preparare il terreno per le prossime campagne elettorali che interesseranno comuni importanti della nostra regione, a partire dal capoluogo. E credo che saremmo perdenti se ci ripresenteremo di nuovo agli elettori con vecchie formule di centrosinistra senza riuscire ad intercettare invece il fermento politico che c’è nella nostra regione e che spesso trova sfogo nelle liste civiche. soprattutto dobbiamo recuperare un rapporto diretto con i cittadini, farlo tornare una pratica, anche se talvolta può sembrare difficoltoso,  ma solo da lì noi possiamo attingere la nostra linfa vitale.

 

 

 

 

 

 

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