PERUGIA - “Non sono affatto moroso nei confronti del Comune di Perugia. E tutti possono verificare che dal 30 giugno del 2014 fino ad oggi non ho alcun debito”. Con queste parole il consigliere comunale del Psi Carmine Camicia ha iniziato la conferenza stampa da lui convocata, che si è svolta nella mattinata odierna, nella sala Falcone e Borsellino di Palazzo dei Priori. Occasione per parlare dell’esposto presentato dallo stesso a Finanza, Corte dei conti e Procura della Repubblica sui “palazzi della vergogna di San Sisto”. E lo ha fatto spiegando anche la vicenda dei “politici morosi”: “Per quanto mi riguarda posso dire di non essere moroso con nessuno – ha puntualizzato Camicia –, chi ha provato, Pd e M5S, a mettermi tra i nomi di chi sarebbe incompatibile con la propria carica amministrativa perché non paga le tasse ha dichiarato il falso e a breve valuterò eventuali iniziative nei confronti di chi ha cercato d’infangare la mia immagine. Le battaglie politiche vere si fanno coi fatti e non con questi mezzucci”.

In questa direzione rientra l’esposto presentato per accertare se ci siano inadempienze e responsabilità da parte di Inail e Comune di Perugia per non aver dato seguito alla legge 270\97 che prevedeva di recuperare a fini sociali gli immobili realizzati con i fondi della stessa 270 del ‘97 “Fondi per il Giubileo”.

Sabato mattina (6 ottobre) il consigliere si è presentato, con tanto di marca da bollo, in Procura per depositare l’atto. La vicenda dei palazzi abbandonati di San Sisto (ex residence “Quattro stagioni”) risale all’aprile del 2015, quando Camicia presentò un ordine del giorno finalizzato al loro recupero per realizzarvi la cittadella universitaria. In base alla proposta, gli appartamenti, attraverso l’Adisu, dovevano essere assegnati agli studenti dell’ateneo perugino, in particolare a quelli di medicina. “

Fu costituito in IV commissione consiliare un tavolo tecnico composto da Inail, Adisu e dalla stessa commissione – ha ricordato Camicia –, ma l’iter avviato fu di fatto bloccato dalla Giunta che ne reclamò la competenza. Ebbene a distanza di oltre tre anni i quattro immobili realizzati in via Liberati versano in stato di abbandono e non sono stati recuperati per i fini sociali come previsto dalla 270\97”.

Sulla vicenda vuole vederci chiaro anche il deputato del M5s Filippo Gallinella che, venerdì scorso (5 ottobre), ha depositato a sua volta un’interrogazione parlamentare che verrà pubblicata in questi giorni sul sito istituzionale della Camera.

 

 

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