PERUGIA - «Il progetto “Mangiare è un diritto e un atto ambientale. Non sprecare è un dovere” nasce da lontano, da quando tre anni fa abbiamo iniziato, con i volontari, a ritirare ogni sera le eccedenze alimentari presso vari esercizi commerciali e ridistribuirle la sera stessa alle famiglie del “Villaggio della Carità - Sorella Provvidenza”, una delle strutture di accoglienza della nostra Chiesa, che può ospitare fino a quindici famiglie (attualmente sono nove, n.d.r.)». A dirlo è stato il direttore della Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve, il diacono Giancarlo Pecetti, alla presentazione di questo progetto, il 15 settembre, durante l’annuale festa dei volontari dell’Emporio “Tabgha”.

Nel corso dell’incontro è stato benedetto l’automezzo attrezzato per il recupero delle eccedenze alimentari donato alla Caritas dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, oltre a presentare un progetto cofinanziato dalla Commissione Europea (CE) nell’ambito del programma comunitario LIFE, denominato i-REXFO (Increase in the Reduction and Recovery of Expired Food) e coordinato dal Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Perugia, che ha come obiettivo la riduzione dello spreco alimentare.

Insieme al direttore Caritas Pecetti sono intervenuti il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio, Giampiero Bianconi, l’assessore comunale alle politiche sociali, Edi Cicchi, mons. Saulo Scarabattoli, vicario episcopale della Prima Zona pastorale, e Sara Màssoli, del Dipartimento di Ingegneria.

L’Umbria con l’incidenza di povertà relativa più alta.

«Dobbiamo ricordare che l’Umbria – ha detto Pecetti – fa registrare i livelli più alti di incidenza di povertà relativa tra le regioni del Centro Italia (12,6% nel 2017 + 0,8% rispetto al 2016). Questo dato si traduce in migliaia di persone che non hanno accesso ad un pasto completo quando produciamo in Italia migliaia di tonnellate di eccedenze alimentari per un valore di 15 miliardi di euro l’anno. Pensate che solo in Italia si gettano 6,6 milioni di tonnellate di cibo all’anno, mediamente 111 Kg pro capite».

Sinergia per ridurre gli sprechi con Fondazione Cassa di Risparmio e Dipartimento di Ingegneria.

«E’ chiaro che la riduzione di questo fenomeno – ha sottolineato il direttore della Caritas – non può che passare anche attraverso una educazione delle famiglie. L’attenzione che la Chiesa ha sempre avuto, oltre che per la persona, anche per la custodia del creato e per il recupero degli sprechi alimentari a favore di una economia sostenibile, è stata premiata dalla Fondazione Cassa di Risparmio, e ha destato l’interesse del Dipartimento di Ingegneria dell’Ateneo perugino capofila di un progetto di valenza europea. Il mezzo donatoci dalla Fondazione – ha concluso Pecetti –, che già ha sostenuto la nostra Caritas nell’attivazione di ben quattro Empori, consentirà di provvedere al recupero degli sprechi presso gli esercizi commerciali in assoluta sicurezza e igiene per gli alimenti».

Più attenzione alla comunità puntando sui giovani.

«La nostra Fondazione – ha evidenziato il presidente Bianconi – è chiamata ad essere sempre più attenta ai servizi e alle esigenze sociali che mancano, perché sono in costante aumento le persone che hanno bisogno di questi servizi. Dobbiamo essere molto attenti alla comunità composta non solo da persone di una certa età, ma anche da giovani che vanno sensibilizzati e coinvolti in progetti di spessore sociale. E questo è un impegno che tutti dobbiamo portare avanti, perché senza i giovani lo spirito di servizio non può esserci».

A queste parole ha fatto da eco il direttore della Caritas annunciando un progetto che «coinvolgerà i giovani delle parrocchie, impegnandoli nella raccolta di alimenti preceduta da una preparazione sull’importanza di relazionarsi con le persone in difficoltà e nell’acquisire una capacità di servizio».

Il progetto del Dipartimento di Ingegneria.

Sull’aspetto del coinvolgimento, della formazione e della sensibilizzazione è intervenuta Sara Màssoli, spiegando le finalità di un progetto europeo che «nasce nell’ambito comunitario di un fondo che finanzia progetti per la riduzione dell’impatto ambientale. La collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria e la Caritas – ha spiegato – è dovuta al fatto che lo spreco alimentare è un problema etico e sociale, ma anche ambientale e di sfruttamento delle risorse. Questo progetto si prefigge di ridurre lo spreco delle eccedenze alimentari da ottenere attraverso attività di sensibilizzazione e formazione del consumatore e attività di donazione da parte degli esercizi commerciali e in questo la Caritas svolge il suo importante ruolo».

L’assessore Cicchi ha ricordato che «tutte le attività messe in campo da soggetti del Terzo settore, che al 90% collaborano in maniera stretta con l’Amministrazione comunale e con le Istituzioni, sono significative, tanto più un progetto sulla riduzione degli sprechi e sul recupero delle eccedenze alimentari».

Un segno dell’Amore di Dio.

Mons. Saulo Scarabattoli, nel benedire l’automezzo donato dalla Fondazione Cassa di Risparmio, ha parlato di un «segno», l’automezzo, «dell’Amore di Dio» ed ha avuto parole di gratitudine ed incoraggiamento per i volontari Caritas, definendoli «una razza particolare in mezzo a tanti indifferenti», chiedendosi: «ma chi glielo fa fare?» e dandosi anche la risposta: «L’amore per l’altro in difficoltà», un amore alimentato dall’esempio dell’Amore di Dio per tutti i suoi figli.

 

 

   

Condividi