PERUGIA – Nella seduta odierna dell’Assemblea legislativa dedicata al “question time” è stata discussa l’interrogazione a risposta immediata relativa ad “attività e indirizzi strategici che vorrà assegnare all’Istituto per la Storia contemporanea dell’Umbria, il compenso che percepirà la figura del Commissario e quali azioni intende intraprendere per la salvaguardia occupazionale dei 7 borsisti precari” presentata dai consiglieri regionali del PD Simona Meloni, Michele Bettarelli e Tommaso Bori.
La consigliera Meloni illustrando l’atto, ha spiegato che il 21 aprile scorso l’Istituto è stato commissariato “al fine di attuare il processo di ridefinizione di ruoli, modalità operative e assetti istituzionali e, pochi giorni dopo, la maggioranza che governa questa Regione ha individuato il Commissario nella figura dell’avvocato Biscotti. Tutto questo senza minimamente coinvolgere né l’Assemblea legislativa, da cui l’Isuc deriva, né i soci dell’Istituto. La nomina deve essere formalizzata entro 45 giorni dall’individuazione del Commissario, quindi entro fine giugno, al fine di evitare la chiusura dell’Ente. Tale nomina – ha sottolineato Meloni - non essendo ricaduta la scelta in un dirigente dell’Ente come sarebbe stato opportuno fare, porterà dei costi aggiuntivi avendo determinato per il Commissario un compenso fino ad un massimo del 70 per cento dello stipendio di un dirigente regionale. Si tratta di oltre 50miIa euro all’anno, che saranno sottratte dallo scarno bilancio deII’Isuc, che attualmente ha in carico 7 borsisti precari che da anni lavorano con professionalità e competenza”.
Nella sua risposta la presidente della Giunta, Donatella Tesei, ha spiegato che “l’intervento riformatore della Regione in tema di enti di ricerca è iniziato alcuni anni fa e non riguarda solo l’Isuc ma anche l’Aur (Agenzia umbria ricerche), commissariata dal 2015.  Gli organi di governo dell’Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea avrebbero dovuto essere rinnovati il 9 maggio ed i 45 giorni decorrono da quella data. Per scegliere il nuovo cda serviva procedere ad un ripensamento complessivo, utile al rilancio delle attività dell’Isuc. Per questo abbiamo pensato alla nomina di un commissario. Su questa procedura ricordo che il disegno di legge è stato approvato dall’Assemblea ed i consiglieri hanno potuto quindi conoscerlo. L’articolo 17 bis sulla nomina dei commissari spiega che ciò avviene con decreto del presidente della Giunta. Procedura che è stata seguita nell’alveo dell’ordinamento regionale vigente. Non era possibile procedere a proroghe o rinnovi dei contratti di collaborazione. Questa situazione non può essere imputata a questa Giunta, noi siamo stati costretti ad intraprendere un cammino di verità per i motivi tecnico-giuridici noti. Il commissario sarà nominato con decreto nei termini previsti dalla legge. Il rinnovo degli organi avrebbe comportato oneri a carico dell’Isuc. Il compenso che verrà individuato per il commissario verrà finanziato con altri fondi e quindi non pregiudicherà la funzionalità dell’istituto e le attività di ricerca. Peraltro l’Isuc ha già visto pregiudicate le proprie attività, ma non a causa di questa Giunta. Il commissario dovrà consentire il rilancio dell’Isuc entro la fine del 2020. Non è previsto un compenso di 60mila euro all’anno ma invece di 6 mila euro, nell’ottica della riduzione dei costi di funzionamento della macchina pubblica. Rispetto ai borsisti precari, essi da fine 2019 risultano disoccupati perché chi ha governato prima non ha risolto i problemi della loro precarietà. Il programma 2020/22, già approvato, prende atto dell’impossibilità di rinnovare i contratti di collaborazione. Prima di paventare questioni particolari bisogna valutare ciò che è accaduto nella Legislatura precedente”. 
Simona Meloni ha replicato che “alcune difficoltà sono state effettivamente ereditate. Positivo che si sia ribadita la necessità di far continuare l’attività dell’Isuc, tracciando una strada nuova che permetta di perseguire un indirizzo strategico, con attività chiare e definite. Molto importante preservare il contributo dei borsisti al lavoro svolto dall’Isuc”.

 

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