ASSISI – Turismo e terremoto al centro della “tre-giorni” che l’Associazione direttori albergo ha vissuto in Umbria nello scorso fine settimana, in occasione del 63° congresso nazionale di Ada. Il messaggio lanciato ad Assisi dai direttori delle strutture ricettive arrivati da tutta Italia è chiaro: l’Umbria e le sue destinazioni turistiche, sicure e intatte, sono pronte ad aprire la stagione turistica e ad accogliere tutti coloro che vorranno scegliere il territorio quale meta delle loro vacanze. E, in questo senso, l’associazione ha voluto dare il proprio contributo, incoraggiando tutti gli albergatori con lo slogan “Ada ci crede”. 

«Ci siamo resi conto – spiega il presidente nazionale dell’associazione, Alessandro D’Andrea – delle difficoltà che si stanno affrontando oggi qui in Umbria. Non solo a causa dei danni diretti subiti dai terremoti della scorsa estate e dello scorso autunno, ma anche dai danni indiretti, causati per esempio alcune volte dalla comunicazione non precisa, ma generalizzata, che spesso, troppo spesso, ha descritto il territorio dell’Umbria o di tutta l’Italia centrale come territorio colpito dal terremoto e dai danni che sono stati subiti. In realtà, almeno per parlare dell’Umbria, solamente la zona della Valnerina, Norcia in particolare, è stata direttamente colpita con dei danni gravi, ma il messaggio che è passato è stato molto più esteso e questo ha creato un altissimo calo di occupazione turistica in tutto il territorio dell’Umbria. Si registrano percentuali di diminuzione dell’occupazione che vanno dal 40% fino al 60%, in alcuni centri oltre il 70%, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Questa è una cosa molto grave, quindi noi siamo qui per testimoniare che il territorio è raggiungibile, è tutto da vivere e vogliamo esprimere vicinanza anche ai colleghi che hanno subito danni». 

Una vicinanza anche concreta e tangibile grazie ai fondi raccolti a favore dell’associazione “I love Norcia”, per supportare il progetto “Arca” (un centro di prima accoglienza e di emergenza) e le numerose attività che si stanno mettendo in atto per promuovere l’Umbria e la Valnerina.

«Abbiamo istituito già una settimana dopo il primo terremoto – aggiunge ancora il presidente D’Andrea – una raccolta fondi interna all’associazione e, nel corso di questi mesi abbiamo cercato di capire come concretamente aiutare il territorio, e abbiamo individuato “I love Norcia”, quale destinatario della nostra raccolta fondi. E’ un’associazione che raggruppa sia il pubblico sia il privato, fondata da albergatori che hanno visto le loro strutture completamente distrutte e ora stanno creando un progetto concreto sul e per il territorio».

A ritirare il contributo di Ada è arrivato ad Assisi il vicepresidente di “I love Norcia”, Francesco Filippi, che ha partecipato al convegno dal titolo: “Turismo: ricostruire per rilanciare”, insieme a rappresentanti del mondo delle istituzioni, delle imprese alberghiere e dell’università.

«La situazione del turismo – ha detto a margine dell’incontro il presidente della Camera di Commercio di Perugia, Giorgio Mencaroni – per quello che riguarda i contenitori è in buono stato, quindi dobbiamo essere soddisfatti da questo punto di vista, perché al di là dei colleghi che sono nell’area del cratere e, alcuni di loro hanno subito sicuramente dei danni, le nostre strutture sono in ottimo stato e quindi non abbiamo avuto danni di alcun tipo. Abbiamo danni che sono stati rappresentati più dalla comunicazione che dal sisma. Tutto questo lo paghiamo fortemente perché il turismo rappresentava per la nostra regione un peso nel Pil regionale piuttosto alto. Spesso l’epicentro del sisma veniva indicato con Perugia. Quasi mai si è parlato, salvo gli ultimi tempi, del sisma dei Sibillini, cosa che veniva fatta con il terremoto del 1997 o con quello del 1979. Qui noi dobbiamo in qualche modo reagire e trovare soluzioni, per rimuovere nell’immaginario collettivo l’idea di un’Umbria fortemente toccata dal sisma».  

Imprese turistiche e istituzioni umbre – dunque – cercano di reagire, sperando che da Pasqua ci sia davvero una “rinascita”. Sia dei flussi turistici, sia dell’occupazione nel comparto.

«Ci sono dei segnali di ripresa, di quella che io chiamo fiducia – sostiene lo spoletino Ignazio Campoccia, presidente dei direttori d'albergo umbri – tuttavia è molto frammentata. Vi sono segnali di richieste che giungono e vi sono segnali che purtroppo indicano l’esatto contrario. È un momento questo, credo topico. È importante comunicare e comunicare bene».

 

 

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