MARSCIANO - Parte oggi la forma di protesta attuata dal Comune di Marsciano per lo stanziamento di fondi necessari alla ricostruzione pesante a seguito del sisma del 2009. Alcune delle attività e delle iniziative amministrative del Comune si trasferiranno nella tenda che è stata montata dalla Protezione Civile di fronte le mura del castello di Spina, uno dei borghi più colpiti dal terremoto.

“Resteremo qui – ha precisato il Sindaco Todini – fino a quando il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, nel quale riponiamo la nostra fiducia, non convocherà l’incontro, più volte sollecitato, tra Comune, Regione Umbria, Dipartimento della Protezione Civile e soprattutto Ministero del Tesoro, per programmare tempi e modalità di stanziamento dei fondi necessari alla ricostruzione pesante, ovvero 100 milioni di Euro come certificato dallo stesso Dipartimento della Protezione Civile”.

La tensostruttura sarà presidiata, a partire da oggi, da amministratori, rappresentanti delle forze politiche, associazioni e cittadini. Al suo interno si potranno svolgere incontri istituzionali e si trasferiranno alcune attività dell’Amministrazione comunale e di alcune associazioni locali. Lunedì mattina il Sindaco Todini sposterà nella tenda di Spina i suoi appuntamenti. Martedì vi si svolgerà la Giunta comunale e nel pomeriggio un incontro tra Amministrazione e associazioni del mondo dell’agricoltura. E così via nei giorni seguenti con un programma di attività che verrà reso noto di volta in volta.

“La forma della protesta eclatante – spiega Todini – non appartiene al nostro dna. Me se questo è l’unico modo per avere la giusta attenzione da parte di chi è chiamato a dare risposte non ci tireremo indietro. E se necessario arriveremo a protestare anche davanti palazzo Chigi a Roma. Perché quello che spaventa, in tutta questa vicenda, non sono le difficoltà che possono essere avanzate nel reperire i fondi necessari alla ricostruzione, ma l’atteggiamento di non ascolto, il silenzio, che arriva da Roma. È questo che non è più tollerabile. Per il resto siamo coscienti del momento critico e delle difficoltà del bilancio statale e tuttavia non siamo qui a chiedere tutto e subito. Basterebbe che il Governo programmasse lo stanziamento di 10 milioni l’anno per 10 anni. Questo consentirebbe di programmare e far partire da subito la ricostruzione pesante, ridando così certezze alle tante famiglie che oggi non sanno quando potranno tornare nelle loro case. È un impegno possibile quello che chiediamo al Governo a tutela dei diritti dei cittadini. Come del resto ha saputo fare, con grande senso di responsabilità, la Regione Umbria, programmando lo stanziamento di 15 milioni di Euro, unica Regione in Italia a farlo, in risposta ad una norma del Decreto “Milleproroghe”, del dicembre 2010, con la quale si mette a carico delle Regioni una quota di compartecipazione per i danni da calamità naturali. La disponibilità della nostra Regione, è arrivata nonostante questa norma del decreto “Milleproroghe” sia stata oggetto di un ricorso per incostituzionalità presentato dalle Regioni stesse”.

“La nostra – afferma ancora il Sindaco Alfio Todini – è una comunità operosa che anche in questa vicenda ha saputo rimboccarsi le maniche e lavorare. Come Istituzioni locali abbiamo fatto tutto quanto ci è stato chiesto da Roma per arrivare ad una definizione dei costi e per far partire la ricostruzione leggera, superando anche molte difficoltà burocratiche. Il Governo ora non può rimanere in silenzio, perché il tema non è solo quello di ricostruire le mura ma quello, ben più importante, del ridare una prospettiva a tutto un territorio e alle sue famiglie”. 

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