CITTA’ DI CASTELLO - L’Ordinanza dirigenziale N. 202 del 30/07/2018 con cui si colpisce un abuso edilizio riscontrato nello stabile di via 1 maggio n.5 a Trestina, edificio sede delle attività della ditta Color Glass, ci ha lasciati basiti.

E’ del 3 maggio 2018 il primo sopralluogo presso la struttura dei tecnici comunali ed è datata 10.07.2018 la relazione di accertamento definitiva, da cui emerge un quadro grave e preoccupante, con numerose opere edilizie realizzate senza o in difformità di titolo autorizzativo: si va da  “un corpo di fabbrica ubicato sul fronte est del fabbricato” a opere interne ed esterne di ampliamento e modifica della palazzina uffici; inoltre, “nella porzione di edificio definito nei rilievi di accertamento come ampliamento del capannone originario risultano eseguite alcune opere in difformità che nell’insieme necessitano di essere autorizzate con permesso di costruire: variazioni dell’altezza di una porzione di capannone, quella aderente al corpo di fabbrica più vecchio, realizzazione di n° 8 servizi igienici, modifiche alle aperture esterne ecc.”

A seguito di questi rilievi, il 30 luglio us il Dirigente responsabile ordina alla Società Ediltrestina S.r.l., in qualità di proprietaria dell’immobile e alla Società Color Glass S.p.a. (in qualità di conduttore di porzione dell’immobile) “ciascuno per quanto di competenza, la demolizione delle opere realizzate in assenza di titolo ed il ripristino della situazione dell’immobile ante operam”. Rispetto a tutto ciò rileviamo una serie di questioni gravi. Com’è possibile che una ditta lavori in un capannone con abusi edilizi senza che nessuno se ne accorga e senza che chi di dovere abbia mai controllato la struttura?! La ditta vi opera dal 2007, forse gli abusi sono successivi, non è dato saperlo, ma di certo nessuno ha controllato e se ora lo si è fatto è stato solo per obbligo di legge, a seguito di un esposto del Comitato Salute Altotevere.

Ma chi governa questo Comune cosa ci sta a fare? Anche solo per questo fatto metà Giunta dovrebbe dimettersi in blocco, insieme ad un Sindaco che nasconde ai cittadini ciò che sa e racconta mezze verità: nello stesso giorno della suddetta Ordinanza, il 30 luglio, abbiamo ascoltato in sede di Consiglio le sue esternazioni circa la questione della riapertura della Color Glass. Lo stesso Sindaco aveva emanato due giorni prima la revoca della sospensione delle attività, permettendo che ripartisse il ciclo produttivo, senza portare alcun dato, senza spiegarne le ragioni; in aggiunta a questo ha taciuto anche sugli abusi edilizi rilevati. Perché non ha esposto al Consiglio tutte le problematiche? Perché ha taciuto su un fatto tanto grave? Quale rispetto ha avuto per la massima assise e per i cittadini stessi? Nessuno. Ha preferito fare i soliti annunci, rinviare la questione ad altra assemblea, prendere tempo: ma quale credibilità può avere un Sindaco che gestisce situazioni gravi in modo confuso, dilatorio e omissivo? Abbia la decenza di assumersi le giuste responsabilità e di dimettersi.

Inoltre, come consiglieri siamo stati pure invitati dalla ditta, lo scorso anno, a fare un sopralluogo: scopriamo oggi che la gran parte dello stabile visitato era dovuto ad abusi e quindi illegale; ci chiediamo con quale credibilità i responsabili di questa ditta possano ancora presentarsi e parlare. Ancora una volta abbiamo la riprova che fanno bene i cittadini ad organizzarsi, a chiedere chiarezza, a controllare tutto e che aver acceso, da parte nostra, i riflettori “dal basso” sulla vicenda è servito e sta servendo a operare per il bene comune e la legalità.

 

Emanuela Arcaleni, Vincenzo Bucci

Gruppo Consiliare Castello Cambia

 

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